L'ultima brigantessa |
Rocco Giuseppe Greco L'ultima brigantessa Marco Valerio, pagg.146, Euro 14,00
IL LIBRO – Vigilia di Natale del 1863. La brigantessa Maria Oliverio, detta Ciccilla, nell'immobile buio di un misero capanno, dove ha trovato riparo insieme al marito, il capobrigante Pietro Monaco, Brutta Cera, si lascia assalire dai ricordi che la scuotono e la tengono desta. Quando il marito è ucciso da tre dei suoi gregari più fidati, Maria non si arrende e assume il comando della banda. Catturata nel febbraio del 1864, è processata e condannata a morte "mediante fucilazione nella schiena". È l'unica brigantessa italiana alla quale è data una tale pena, che però è subito commutata dal Re nei lavori forzati a vita. Rinchiusa nella celebre Fortezza di Fenestrelle, si spegne quindici anni dopo. La storia, tutta vera, fa cogliere il senso di quell'evento complesso e straordinario quale fu il brigantaggio meridionale e disvela scenari che concordano nell'imputare al processo di unificazione politica dell'Italia e alle sue modalità la nascita di una "nazione forzata". DAL TESTO – “Quel giorno fui sopraffatta dal pensiero che la violenza non può essere ignorata, ci circonda, ci spaventa, ci spia a ogni passo; la sua forza attraversa il mondo e si rivela parte costitutiva dell’essere umano. Mi arresi all'idea che potesse insidiare i miei pensieri, i miei sentimenti. E ciò non mi stupiva, non mi coglieva di sorpresa, piuttosto mi apriva alla visione che ognuno poteva scoprire riverberi di questa forza nel più profondo di sé. L’AUTORE – Rocco Giuseppe Greco, nato a Bocchigliero (Cosenza) nel 1944, già dirigente scolastico, studioso di problemi di pedagogia e appassionato ricercatore di storie e tradizioni locali, ha in questi settori diverse pubblicazioni al suo attivo.
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