Il rabbino che si arrese a Cristo Stampa E-mail

Judith Cabaud

Il rabbino che si arrese a Cristo
La storia di Eugenio Zolli, rabbino capo a Roma durante la Seconda guerra mondiale

Edizioni San Paolo, pagg.122, Euro 12,50

 

cabaud_rabbino  IL LIBRO – La vita e la conversione di Eugenio Zolli rivivono nelle pagine di questo libro. Una vicenda esemplare su cui non può calare il silenzio.
  Il 13 febbraio 1945, in una Roma liberata da poco più di sei mesi, in una cappella della basilica di Santa Maria degli Angeli, Israel-Italo Zolli, rabbino capo della Città Eterna, riceve il battesimo. La moglie e la figlia lo seguiranno poco dopo.
  Come nuovo nome cristiano, Zolli sceglie quello di Eugenio, in segno di riconoscenza verso Eugenio Pacelli, papa con il nome di Pio XII, per ciò che la Chiesa ha fatto in favore degli ebrei durante la persecuzione. Una vicenda sconvolgente e inaudita, che ha messo sottosopra gli ambienti ebraici come quelli cristiani ma sulla quale è calato il silenzio, rotto oggi finalmente da un’ebrea di New York che ha rivissuto l’esperienza del rabbino capo di Roma, diventando una cattolica convinta.
  Un libro di grande spessore storico, adatto al grande pubblico. Una testimonianza di prima mano sull’azione della Chiesa durante la persecuzione degli ebrei a Roma.

  DAL TESTO – “Eugenio Zolli aveva rapporti privilegiati, anche se discreti con papa Pio XII. Sua figlia Miriam ci ha detto che parlavano tedesco quando erano insieme. Inoltre, condividevano gusti comuni per la letteratura di Goethe e la poesia di Rilke, il Bildung germanico e la mistica di Wagner. Sappiamo inoltre che Pio XII ammirava Parsifal e Lohengrin, opere dalla connotazione religiosa, e ne parlava talvolta con Zolli. Per la sua formazione universitaria, quest'ultimo conosceva bene e criticava i filosofi tedeschi come Hegel e Kant i quali, secondo lui, non avevano saputo rispettare il mistero che aleggia, per esempio, così armoniosamente nell'opera del compositore di Bayreuth. I due uomini, continua Miriam, erano legati da forte solidarietà e Zolli, già allora, si stupiva di alcuni giudizi lapidari dati a proposito del cosiddetto «silenzio» del papa. Dal tempo della vicenda dell'oro richiesto dai nazisti durante l'occupazione di Roma, il rabbino manifestava la sua piena fiducia nel Santo Padre. Finita la guerra, nel luglio del 1944, si era presentato in Vaticano con il nuovo Presidente della Comunità ebraica per ringraziarlo di persona per la sua azione a favore degli ebrei. Infine, proprio grazie a Pio XII, trovò rifugio presso l'Università Gregoriana, quando dovette affrontare i suoi detrattori.”

  L’AUTRICE – Judith Cabaud è nata a Brooklyn da una famiglia israelita di ascendenza polacca e russa. Dopo una prima laurea in Scienze nell’università della sua New York, ha continuato gli studi a Parigi, dove ha deciso di chiedere il battesimo cattolico. Sposata a un intellettuale francese, insegnante, madre felice di una famiglia numerosa, ha pubblicato alcuni libri tra cui il diario del suo passaggio dal giudaismo al cristianesimo cattolico.

  INDICE DELL’OPERA - «Non convertito ma arrivato», di Vittorio Messori - Prologo - Capitolo primo. Il bambino poeta - Capitolo secondo. Chi è «il servo di Dio» - Capitolo terzo. Anni di apprendistato - Capitolo quarto. Per amore dell'Italia - Capitolo quinto. Da Trieste alla Palestina - Capitolo sesto. Il Nazareno: «Fiore dei Profeti» - Capitolo settimo. Il servo sofferente - Capitolo ottavo. Il Cristo, centro dei due Testamenti - Capitolo nono. L'Italia fascista - Capitolo decimo. Roma o la fossa dei leoni - Capitolo undicesimo. Pio XII e gli ebrei di Roma - Capitolo dodicesimo. «Sei qui per l'ultima volta» - Capitolo tredicesimo. «La conversione è un'infedeltà?» - Capitolo quattordicesimo. «Gesù chiama» - Capitolo quindicesimo. «La dimora di Dio tra gli uomini» - Postfazione all'edizione italiana - Opere di Eugenio Zolli