Le istituzioni sportive italiane Stampa E-mail

Francesco Bonini

Le istituzioni sportive italiane
Storia e politica

Giappichelli, pagg.XII-179, Euro 21,00

 

bonini_istituzioni  IL LIBRO – È forse il dato istituzionale, tra i moltissimi messi in movimento dal crescente sviluppo del sistema sportivo negli ultimi decenni su scala planetaria, oggi, l'elemento cruciale. Da un lato appare il punto critico, catalizzatore delle molteplici tensioni di un sistema globalizzato. Ma dall'altro può risultare il possibile elemento regolatore, lo snodo per lo sviluppo di un sistema sportivo rispettoso dei fondamentali valori che lo sport costitutivamente esprime e di cui proprio un sistema mondiale in debito di sostanza etica sembra reclamare l'affermazione.
  Di qui il progetto di questo volume, il disegno di ripercorrere il profilo storico-politico dello sviluppo delle istituzioni sportive, inserendo la vicenda italiana, con le sue peculiarità, nel quadro europeo e internazionale. Il nesso sport-politica è stato messo a tema da grandi classici, a partire dal dato della costruzione dell'identità e dell'appartenenza alla comunità politica, come esperienza di civilizzazione ed anche terreno di strumentalizzazione e di produzione del consenso o di affermazione del dissenso. La storia dello sport è arrivata a produrre già alcune sintesi. Assai meno indagato, anche se non meno essenziale, risulta invece il processo di produzione istituzionale, tanto che si è potuto parlare di "ordinamenti giuridici sportivi". Anzi, si è cominciato a farlo, in Italia, addirittura in piena epoca fascista, quando pure si voleva affermare il "totalitarismo" sportivo come riflesso di quello politico-istituzionale.

  DAL TESTO – “Lo sport diventa dunque un punto di osservazione particolarmente significativo per cogliere le politiche istituzionali del regime. All'interno di questo schema, che presenta una "divisione del lavoro" tra istituzioni tutte interne al fascismo e tutte espressione di quel processo di sviluppo sempre più ipertrofico di nuovi apparati che caratterizza il ventennio fascista, seguiremo […] le vicende delle nuove istituzioni, l'ONB/GIL e l'OND, rinviando al prossimo la ricostruzione della vicenda del CONI fascistizzato. D'altra parte il quadro risulta assai articolato e complesso: il fascismo infatti, mentre proclamava ambizioni di definizione razionale e totalitaria dell'universo istituzionale, resta il terreno di una elevatissima conflittualità tra apparati, di un continuo processo di produzione normativa, legittimata, anche nelle sue forme contraddittorie, dall'unanime riferimento all'unico duce ed alla sua indiscutibile, anche se mutevole e appunto contraddittoria, volontà.
  “Anche nel settore specifico dello sport e dell'educazione atletica e fisica il quadro resta assai articolato per i continui conflitti tra le istituzioni specifiche e anche perché mantengono una loro peculiarità la Milizia da un lato e dall'altro le Forze Armate, con la tradizione della ginnastica militare, che, come precisa la circolare applicativa emanata del Ministero della Guerra, n.578 del 14 ottobre 1926, è improntata essenzialmente su esercizi "a tipo nettamente ginnico-sportivo".”

  L’AUTORE – Francesco Bonini (Reggio Emilia, 1957) ha compiuto gli studi universitari all'Università ed alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ove ha ottenuto (1980) i diplomi di laurea e di licenza. Si è perfezionato in Storia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa (1986) e ha ottenuto il DEA e il dottorato in Scienze Politiche all'Institut d'Etudes Politiques di Parigi (1987).  Ha successivamente svolto attività di ricerca presso l'università di Pisa, l'ISAP (Istituto per la Scienza dell'Amministrazione Pubblica di Milano) e presso l'Institut d'Etudes Politiques di Parigi, con una Senior Fellowship NATO - C.N.R. È stato consigliere del Ministro per le Riforme istituzionali del Governo Ciampi, Leopoldo Elia dall'aprile 1993 al maggio 1994. Nell'anno accademico 1992-'93 ha iniziato l'attività didattica, come professore a contratto presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Facoltà di Magistero, con un insegnamento di Storia contemporanea. Dal 1 agosto 1993 ha preso servizio come ricercatore , presso l'Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Scienze Politiche, per il SSD Q01C, Storia delle istituzioni politiche. Dopo la conferma nel ruolo, dal 1996, ha tenuto per affidamento, nei successivi tre anni accademici, l'insegnamento di Storia dell'Italia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Teramo, l'insegnamento di Storia delle Istituzioni Politiche presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Teramo, Corso di Laurea in Scienze dell'Amministrazione e per contratto quello di Storia dell'Amministrazione dello Stato Italiano presso la Facoltà di Giurisprudenza, corso di Laurea in Scienze dell'Amministrazione, della LUMSA di Roma. Professore associato dal 1 marzo 2001 dallo stesso anno accademico ricopre inoltre l'insegnamento di Storia dell'Amministrazione presso la Scuola di specializzazione in Scienze dell'amministrazione e diritto amministrativo dell'Università di Teramo e dall'anno successivo quello di Storia delle Istituzioni sportive presso la Facoltà di Scienze Politiche, corso di Laurea in Scienze Giuridiche, economiche e manageriali dello Sport. Alla LUMSA è invece passato ad insegnare, sempre per contratto, Storia delle istituzioni politiche presso la Facoltà di Giurisprudenza. Dall'ottobre 2005 insegna Storia delle istituzioni politiche e parlamentari presso il Corso di Laurea in Scienze Politiche della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Roma "La Sapienza". Dal 1 febbraio 2005 ha preso servizio come professore di I fascia, assumendo la presidenza del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Politiche, internazionali, europee e delle amministrazioni. Il 28 settembre 2005 è stato eletto direttore del Dipartimento di Storia e Critica della Politica. È direttore del CARE, Centro abruzzese ricerche elettorali, istituito presso il Dipartimento di Storia e Critica della Politica dell'Università di Teramo. È socio dell'Association Française de Science Politique, della Società italiana per lo studio della storia contemporanea, della Società italiana di storia delle istituzioni e dell'International Commission for the History of Representation & Parliamentary Institutions; fa parte del direttivo della Società italiana di storia dello sport. Fa parte del comitato di coordinamento scientifico di "Storia, Amministrazione, Costituzione" Annale ISAP.

  INDICE DELL’OPERA - Premessa - Capitolo 1. Tre "Capitali" europee (1. La ginnastica e le sue istituzioni - 2. Lo sport "inglese") - Capitolo 2. Una istituzione internazionale (1. Ginnastica, sport e atletismo - 2. Verso le Olimpiadi - 3. Il primo sviluppo dell'olimpismo - 4. I giochi olimpici) - Capitolo 3. Un sistema istituzionale: la ginnastica, la scuola, il tiro a segno (1. L'esperienza torinese - 2. Una fase di sviluppo - 3. La definizione del sistema - 4. Un equilibrio piuttosto precario) - Capitolo 4. Le federazioni e l'istituzionalizzazione dell'attività sportiva (1. Un associazionismo élitario - 2. Gli sport "meccanici" - 3. Gli sport "atletici" - 4. Un primo bilancio) - Capitolo 5. Le origini del CONI (1. L'iniziativa - 2. Un passaggio delicato - 3. L'istituzione) - Capitolo 6. Processi di ristrutturazione istituzionale dopo la grande guerra (1. Istituzioni internazionali e sviluppi nazionali - 2. Anche in Italia: una soluzione di continuità) - Capitolo 7. Un programma totalitario (1. L'Opera Nazionale Balilla - 2. L'Opera Nazionale Dopolavoro) - Capitolo 8. Il CONI del Fascismo (1. La fascistizzazione - 2. La" costituzione dello sport" - 3. Nuove federazioni) - Capitolo 9. Ricostruzione e rilancio (1. La conferma del CONI - 2. L'articolazione del sistema sportivo) - Capitolo 10. "Lo sport agli sportivi" (1. Una nuova stagione dell'olimpismo - 2. Il CONI di Onesti - 3. Evoluzione nella continuità) - Capitolo 11. Nel sistema della comunicazione e del consumo globale (1. La riforma del CONI - 2. Alla ricerca di un "modello europeo") - Indice dei nomi