Zone grigie |
Goffredo Fofi Zone grigie Donzelli, pp. XIV-226, € 16,00
IL LIBRO – Il 2010 non è stato per l’Italia un anno qualsiasi, perché ha finalmente visto incrinarsi il regime berlusconiano. Anche se a questi segnali di cedimento non è sinora corrisposto un risveglio della sinistra, soprattutto di quella ufficiale, che si è fatta complice volontaria o «innocente» del disastro antropologico e morale del paese. Ad agire da detonatore è stata la crisi internazionale della finanza e dell’economia «globalizzate», che ha indotto il riaprirsi di situazioni di conflitto più radicali delle quali si andava perdendo il ricordo. Poche sono state le voci che, a sinistra, hanno saputo interpretare questo passaggio e in qualche modo annunciarlo. Attraverso i suoi arguti e puntuali interventi sulla carta stampata, nonché in occasione di convegni e incontri pubblici, Goffredo Fofi ha cercato di dar conto, momento per momento, di ciò che si agitava sul fondo, guardando oltre le superfici e incurante di ogni appartenenza e di ogni «opportunismo». DAL TESTO – “La crisi che attraversiamo non è risolvibile, è dannatamente strutturale, sovranazionale, e il paradosso è che dovrebbero farcene uscire proprio coloro che l'hanno provocata! In Italia, per esempio, a guidare la sinistra sono dei politici che hanno sposato appieno, ieri e ancora oggi, perfino oggi!, le ragioni del neo-liberismo; alcuni leader addirittura se ne vantano. Il futuro sarà pesante e forse pesantissimo, ed è impossibile, credo, nutrire speranze in un'evoluzione verso il meglio o nel contenimento del peggio. Senza pensatori convincenti e una nuova generazione che senta l'urgenza e osi il possibile, senza una nuova sinistra cosciente della gravità dei problemi da affrontare e della necessità di uno sguardo radicale e profondo e onesto, che finalmente osi staccarsi dal «pensiero comune» propugnato dal potere e dai suoi propagandisti e dai suoi succubi (altro che primarie!) credo proprio che di un «mondo migliore» dovremo tutti scordarci.” L’AUTORE – Goffredo Fofi è una delle coscienze critiche più acute del nostro presente. Animatore delle riviste «Quaderni piacentini» e «Ombre rosse», ha fondato «Linea d’ombra», «La terra vista dalla luna» e «Lo straniero», di cui è direttore. Tra le sue pubblicazioni per i tipi della Donzelli, ricordiamo Amelio secondo il cinema (1994); Strade maestre. Ritratti di scrittori italiani (1996); I grandi registi della storia del cinema (2008). INDICE DELL’OPERA - Le parole che vanno riabilitate – I. Il potere (I ricchi - Sviluppo, progresso... - L'America e la peste - Vizi privati e vizi pubblici - Viva l'Italia? - I signori Grazia & Giustizia - Maledetti giornalisti - Le tre culture) - II. Il sale (I maestri dai piedi scalzi - Italia Nostra - I valdesi - Un prete e la camorra - Piantare la carità nella politica - Crisi o fine del terzo settore - L'industria dell'ottimismo) - III. La sinistra (Il problema degli stupidi - L'eredità cialtrona - Il mito del buongoverno - Partiti, istituzioni, gruppi, movimenti - Il capitalismo non è inevitabile - Uscire dall'apatia) - IV. La distrazione (La ricreazione - Cultura e popolo - Nausea per la pubblicità - C'era una volta il Dams - Le mezzeseghe in imbarazzo - Fiere e festival - La cultura del miele e della colla - Tagli e sprechi - Miseria e necessità della critica - I marziani siamo noi - Ma chi sono, gli intellettuali?) - V. Ri-educazione (Contro il ceto pedagogico - Educare alla radicalità – Disobbedienza) - VI. Due sponde (Diario operaio - Dopo Eluana - Casta e meretrice - Dar consigli al papa) - VII. I nuovi protagonisti (L'immigrati - Le Lampedusa del mondo - Ricomincia l'avventura - Il primo metrò - Mai sopra i 34 - Dalla parte degli studenti - Cauto discorso sulle donne) - VIII. Aperture (Basso conio - Chi è il mio prossimo - Che futuro ci aspetta?)
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