Massoneria e politica in Italia 1892-1908 |
Ferdinando Cordova Massoneria e politica in Italia 1892-1908 Carte Scoperte, pagg.364, Euro 24,50
IL LIBRO – La massoneria evoca, di volta in volta, leggende e suggestioni più o meno inquietanti. Ma rimane uno dei fenomeni meno studiati e conosciuti della storia d'Italia. Questo libro fa luce sul dibattito interno alla massoneria e sulle spinte e i contenuti che questa ha dato alla vita politica e all'attività di governo in un periodo decisivo per il nostro paese. DAL TESTO – “Quali fossero, poi, gli intenti che la massoneria, così riorganizzata, intendeva perseguire, si può ricavare dai discorsi pronunciati, nel 1892, da Lemmi e ai quali abbiamo già accennato. Parlando il 30 giugno ai «fratelli» di Bologna, il gran maestro li invitò a battersi per conquistare e conservare la libertà di coscienza. Presupposto indispensabile – disse - per tale libertà, era la completa laicità dello Stato, che significava «non indifferenza stupida o scettica che avvizzisce e mortifica il corpo sociale, ma [...] coscienza piena di tutto il progresso morale e scientifico». Lo Stato laico si doveva incarnare in ogni manifestazione della vita pubblica. Ne dovevano derivare l'abolizione dell'insegnamento religioso nella scuola, in quanto lo Stato doveva formare «il cittadino, non il devoto»; nessuna base sacramentale nella famiglia, che doveva avere all'origine il solo matrimonio civile, con la conseguente possibilità del divorzio; la soppressione del ministero dei culti. «Chi crede nella vita futura - affermò Lemmi - ci pensi da sé; occorrendo, se la compri con le indulgenze; ma lo Stato non deve, non può fargli da mediatore». Il concetto di Stato laico, inoltre, secondo Lemmi, includeva quello di Stato educatore e giusto, che, mediante riforme sociali, impedisse «gli odi e le guerre di classe», assicurando, «a chiunque lavori, un'equa partecipazione al banchetto del lavoro». Perché la massoneria potesse realizzare tali finalità, era indispensabile, secondo Lemmi, «usare delle libertà politiche che conquistammo per avere voce ed autorità in tutte le pubbliche amministrazioni: in esse, e specialmente nei corpi legislativi, sta la forza necessaria a compiere pacificamente la umana evoluzione; a sciogliere i minacciosi problemi che si agitano in tutto l'organismo sociale. Per quanto dunque è da noi curiamo che quella forza cada nelle mani dei nostri fratelli»; e ciò, a conferma di quello che, due giorni prima, aveva dichiarato a Torino: «Una voce si diffonde da qualche tempo in Italia: che la Massoneria è potentissima: spetta a noi dimostrare ogni giorno di più che l'altezza degli intenti, la unione degli animi, la disciplina delle forze e la simultaneità dell'azione, ci danno veramente una grande potenza».” L’AUTORE – Ferdinando Cordova è professore ordinario di Storia contemporanea presso l'Università La. Sapienza di Roma. Ha insegnato anche Storia del -Risorgimento e Storia dei Partiti Politici. È autore di importanti studi che hanno indagato la lotta politica e la cultura dell'Italia dall'Unità alla Repubblica. Ricordiamo tra gli altri: Arditi e legionari dannunziani ; Le origini dei sindacati fascisti; Uomini e volti del fascismo; Democrazia e repressione nell'Italia di fine secolo; Alle radici del malpaese. Una storia di potere nell’Italia di fine ‘800 . INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Marco Novarino - Capitolo I. La massoneria tra Lemmi e Crispi - 1. La nascita di una nuova borghesia industriale - 2. L'amicizia di Lemmi con Crispi - 3. La ribellione dei massoni milanesi contro Lemmi - 4. Le dimissioni del gran maestro - Note - Capitolo II. Le basiliche laiche di Ernesto Nathan - 1. L'elezione di Nathan a gran maestro - 2. L'attività antimassonica dei cattolici - 3. Le iniziative di Nathan - 4. La nascita di un nuovo grande oriente - 5. Il problema Crispi - 6. La crisi del 1898 - 7. Il nuovo secolo - 8. Le elezioni politiche del 1900 e il dibattito sull'indirizzo politico della massoneria - 9. Le battaglie laiche del gran maestro - 10. La campagna per il divorzio - 11. Il discorso della Corona del 1902 e la fine del progetto per il divorzio - 12. Le dimissioni di Nathan - Note - Capitolo III. La scissione del 1908 - 1. Il riavvicinamento dei cattolici allo Stato liberale e le elezioni del 1904 - 2. Il gran maestro Ferrari e la fusione con il centro di Milano - 3. Lo scandalo Nasi ed i rapporti con i socialisti - 4. La base sociale della massoneria e le resistenze interne al nuovo corso politico - 5. L'assemblea del 1906 ed il nuovo indirizzo della massoneria - 6. Le premesse dei blocchi elettorali popolari - 7. Le elezioni di Bergamo e di Roma - 8. Gli scandali negli istituti religiosi ed i dissensi con Giolitti - 9. La mozione Bissolati ed il dibattito parlamentare sull'insegnamento religioso - 10. La scissione del 1908 - Note - Conclusione - Indice dei nomi
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