Obbedisco. Garibaldi eroe per scelta e per destino Stampa E-mail

Aldo G. Ricci

Obbedisco
Garibaldi eroe per scelta e per destino

Palombi Editori, pagg.227, Euro 19,00

 

ricci_obbedisco  IL LIBRO – Garibaldi non è l’eroe di un giorno o di un episodio, è un caso eccezionale perché è un eroe di professione, se così si può dire, un eroe per scelta e per destino; è un uomo che sceglie fin da giovane la strada della lotta per la libertà e la segue fino all’ultimo. L’autore di questo libro, prof. Ricci, ha deciso di mettere nero su bianco alcune convinzioni, ha riordinato i tanti materiali raccolti in occasione di conferenze dedicate a questo eroe e ha raccontato fatti noti, ma allo stesso tempo dimenticati dai più o conosciuti in modo approssimativo. Queste pagine trattano solo quei capitoli della storia personale di Garibaldi che concorrono alla creazione dell’ “eroe dei due mondi”, unico e insostituibile protagonista del Risorgimento per le componenti popolari e di massa, combattente della libertà per tutti e in tutti i Paesi. Pagine un po’ in stile “garibaldino”, centrate sui quarant’anni di imprese che hanno creato una leggenda, nella presunzione che, forse, sarebbero piaciute anche al nostro eroe. Non mancano testi e documenti inediti che accompagnano il filo della narrazione. Il volume ha vinto la V Edizione del Premio Righetto.

  DAL TESTO – “È […] quasi naturale che il fascismo, esaltatore parossistico della Nazione, fino al punto di impadronirsene monopolizzandola come cosa propria, e rendendola di conseguenza estranea a chi non si riconosceva nel regime, tendesse a sovrapporre alle camicie rosse di Garibaldi quelle nere del proprio movimento.
  “Il Garibaldi che aveva mostrato di amare la Patria sopra ogni altra cosa, al punto da pronunciare più di un 'obbedisco', salvo poi cambiare rotta successivamente: quel Garibaldi populista, ma non classista, avversario dei teorici libreschi della questione sociale e degli ideologi in genere, capo carismatico delle masse e loro espressione ('duce' era l'appellativo per lui), patriota prima di tutto, era un simbolo che il fascismo non poteva non utilizzare, naturalmente mettendo la sordina o occultando molti altri elementi di quello stesso simbolo. Un simbolo spendibile proficuamente fino al crepuscolo della RSI (Repubblica Sociale Italiana), quando la costituzione della Repubblica Romana del 1849 diventa il riferimento primo per la mai adottata costituzione della Repubblica Sociale, e la difesa disperata del Gianicolo il modello per il vagheggiato ridotto della Valtellina.”

  L’AUTORE – Aldo G. Ricci lavora all'Archivio Centrale dello Stato e collabora all'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani. Ha curato numerosi volumi, tra cui Ugo La Malfa, Roma 1981; Parri, La coscienza della democrazia, Milano 1985; La nascita della Repubblica, Roma 1987; L'emigrazione italiana in Francia tra le due guerre, Roma 1993; l'edizione critica in dieci volumi dei Verbali del Consiglio dei ministri 1943-1948. Tra i suoi lavori: Sismondi e il marxismo, Roma 1972; Storie della Storia d'Italia, Milano 1996.

  INDICE DELL’OPERA - Nota introduttiva  - 1. La questione Garibaldi - 2. Come nasce un eroe - 3. 1848-1849: il biennio rivoluzionario - 4. La Repubblica Romana - 5. Esilio, attesa e guerra regia - 6. I Mille - 7. Gli ultimi fuochi - 8. La pira negata – Conclusione - Tre anni dopo – Bibliografìa - Indice dei nomi