Pan Stampa E-mail

Knut Hamsun

Pan

Adelphi, pagg.190, Euro 14,00

 

hamsun_pan  IL LIBRO – Pubblicato per la prima volta nel 1894, Pan divenne ben presto uno dei libri più amati di Hamsun. Perché è uno dei rari romanzi moderni in cui la natura parla, nella lingua sommessa e sognante della breve estate nordica, del suo chiarore diffuso e fosforico. Ed è, insieme, l’epos di un amore impossibile che si carica sempre più di esaltazione e struggimento. Il tenente Glahn, che nelle carte trovate dopo la sua morte racconta la sfortunata passione per la giovanissima Edvarda, diventa la voce stessa di quella passione, con le sue maree incontrastabili che invadono la natura tutta e creano un amalgama dove alla fine è arduo distinguere ciò che è paesaggio e ciò che è psiche.

  DAL TESTO – “Io mi sentivo colmare di gioia e di gratitudine al profumo delle radici e delle foglie, del grasso aroma del pino che ricorda l'odore del midollo; solamente nel bosco tutto si placava in me, la mia anima diveniva imperturbabile, carica di energia. Giorno dopo giorno salivo sui monti con Esopo al fianco e non desideravo altro che continuare a salire lassù giorno dopo giorno, anche se metà del terreno era ancora ricoperto di neve e di molle fanghiglia. Il mio unico compagno era Esopo. Adesso ho Cora, ma a quei tempi avevo Esopo, il mio cane, che poi uccisi con un colpo di fucile.
  “Spesso, di sera, quando tornavo alla capanna dopo la caccia, una gradevole sensazione di trovarmi a casa mi faceva correre i brividi per tutto il corpo, e dava al mio animo un dolce tremito, e allora mi mettevo ad andare su e giù parlando con Esopo, e gli dicevo quanto stavamo bene. Ecco, adesso ci accendiamo un bel fuoco e ci arrostiamo un uccello qui sul focolare, dicevo, che ne pensi? E quando tutto era pronto e avevamo mangiato entrambi, Esopo strisciava fino al suo posto, dietro al focolare, io mi accendevo la pipa e mi sdraiavo un po' sulla branda ad ascoltare il pigro mormorio del bosco. Spirava un vento leggero, la brezza scendeva verso la capanna e io distinguevo con chiarezza il chiacchiericcio del fagiano di monte, lassù sulla cima alle mie spalle. Per il resto era tutto silenzio.”

  L’AUTORE – Prima del grande successo conosciuto a trentun anni – nel 1890 – con Fame, Knut Hamsun non si era risparmiato nessuna delle tribolazioni che, sulla pagina, farà rivivere a tanti suoi personaggi. Knut Pedersen (questo il suo vero nome) era infatti nato a Vaagan, un minuscolo paesino norvegese, nel 1859, da un padre contadino e sarto. Aveva retto la scuola fino a quattordici anni, poi era stato, in rapida sequenza, apprendista calzolaio, carbonaio, spaccapietre, venditore ambulante, maestro elementare, aspirante pubblicista. Nel 1882 era emigrato in America, dove con qualche intervallo rimarrà fino al 1888 lavorando come bigliettaio del tram a Chicago, commesso di negozio nel Wisconsin, segretario di un predicatore, mietitore in una fattoria del Nord Dakota, oscuro conferenziere di letteratura scandinava per i pochi connazionali sparsi nel Minnesota. Da Fame in poi, la sua vena creativa appare inarrestabile. Autore di moltissimi romanzi – citiamo solo Misteri (1892), La nuova terra (1893), Alba (1898), Victoria (1898), Sognatori (1904), Sotto le stelle d'autunno (1906), L'estrema gioia (1912), Risveglio della terra (1917), Vagabondi (1927), Il cerchio si chiude (1936) –, Hamsun vanta anche raccolte di racconti – Siesta (1897), Cespugli (1903), Vita militante (1905) – e una trilogia drammaturgica – Alle porte del regno (1895), Il gioco della vita (1896), Tramonto (1898). Questa prodigiosa attività letteraria non gli impedì di mettere su due famiglie, la seconda delle quali di stampo decisamente patriarcale. Anarchico individualista in gioventù, quando le truppe di Hitler invadono la Norvegia lo scrittore si schiera con il governo di Vidkun Quisling. Il 7 maggio 1945 pubblica un necrologio in cui compiange Hitler come «figura di riformatore del più alto rango». Finita la guerra, come Brasillach, Drieu La Rochelle, Céline, viene accusato di collaborazionismo; ottantaseienne, subisce l'arresto, il processo, l'internamento in una casa di cura dal 1945 al 1948, la confisca dei beni. Si difende sempre in prima persona, rievocando quell'esperienza in Per i sentieri dove cresce l'erba. Sugli atti del processo Hamsun il drammaturgo tedesco Tankred Dorst ha basato, nel 1973, la pièce Era glaciale. Hamsun muore nella sua tenuta di campagna il 19 febbraio 1952.

  INDICE DELL’OPERA – Pan – I – II – III – IV – V – VI – VII – VIII – IX – X – XI – XII – XIII – XIV – XV – XVI – XVII – XVIII – XIX – XX – XXI – XXII – XXIII – XXIV – XXV – XXVI – XXVII – XXVIII – XXIX – XXX – XXXI – XXXII – XXXIII – XXXIV – XXXV – XXXVI – XXXVII - XXXVIII – La morte di Glahn. Un documento del 1861 – I - II – III – IV – V