Tortura legalizzata |
Chiara Amadio Tortura legalizzata Gruppo Albatros Il Filo, pagg.158, Euro 13,90
IL LIBRO – Un saggio che mette nero su bianco considerazioni amare sulla questione della pena di morte. Chiara Amadio sceglie il terreno delle pene capitali negli Stati Uniti, cercando di capire perché proprio quella mitica America, quella gloriosa nazione, paladina dei diritti umani, si permetta di uccidere legalmente delle persone. La riflessione parte da un coinvolgimento personale, dato che l'autrice è stata ed è attualmente corrispondente di parecchi detenuti nei bracci della morte americani, ma la premessa filosofica verte sul ritenere giusto uccidere, su una sempre più illogica classificazione di omicidi legittimi e sbagliati. Ma il discorso non rimane nell'ovattata cornice del "fuori", bensì si spinge anche "dentro", nelle celle, lì dove uomini sono costretti per chissà quanti anni a restare rinchiusi con una sola occupazione: pensare. Ed è forse questa la vera tortura di un Paese che, cambiando spesso modalità di esecuzione, mostra di cercare soltanto di dare al mondo un'immagine comunque dignitosa del proprio diritto di uccidere. Calandosi dal discorso generale nel particolare di una storia vera, protagonista della seconda parte del libro diventa poi Jason Getsy, ragazzo dell'Ohio ucciso a trentatré anni per iniezione letale. Un libro che lascia scoperta la colpa di chiunque non si alzi in piedi e gridi vendetta contro questo diritto di uccidere di cui si arroga il sistema giudiziario americano. DAL TESTO – “Per me non è stato affatto facile. Per me non è stato per nulla facile prendere coscienza di certe cose e lentamente essere quindi costretta a tornare sui miei passi. Perché, come ho già detto all'inizio di questo libro, io fin da ragazzina sono sempre stata affascinata dal mito degli Stati Uniti d'America, da quello che questa grande nazione ha sempre rappresentato nel corso della storia e da tutti quei personaggi che le hanno ruotato intorno e che continuano a farlo, contribuendo a darle quell'alone di fascino e potenza che pochi altri stati possono vantare. Anzi, forse nessun altro lo può fare allo stesso modo, perché nessun altro è così determinante per tutto quanto avviene nel mondo, perché non esiste un'altra potenza allo stesso livello dell'America e semplicemente perché l'America per tutti è l'America e basta. Infatti, se anche in realtà esistesse lo Stato Tal dei Tali decisamente più potente e più importante degli Stati Uniti, sarebbe comunque una cosa che saprebbero soltanto gli "addetti ai lavori", mentre per tutti noi resterebbe sempre e soltanto l'America il punto di riferimento principale, l'America che detta le mode, l'America delle metropoli futuristiche, l'America patria del grande cinema e delle più grandi star internazionali, l'America che interviene in ogni conflitto per portare ovunque la pace, l'America che fa ruotare l'economia mondiale e l'America da sempre simbolo dei sogni e delle speranze, simbolo del desiderio che può farsi realtà. Ecco, questo è il famoso mito americano, condiviso proprio da molti, tra i quali mi ci mettevo appunto anche io, da sempre attratta da tutto quanto è potenza e capacità di fare e di esserci sempre e comunque in nome di un senso di comunanza che teoricamente dovrebbe riunire tutti i popoli del mondo.” L’AUTRICE – Chiara Amadio è nata nel 1981 a Torino e vive e lavora a Venaria Reale. Diplomata in lingue straniere, è titolare di un negozio per animali. Ha pubblicato un saggio sul cane con "La Riflessione" e scrive articoli d'attualità su riviste e telematiche. È socia di Amnesty International e corrisponde con dei detenuti dai bracci della morte americani. INDICE DELL’OPERA – Premessa - Per caso o per volontà: l'importanza di sapere - Togliere la vita: dal singolo a Caino - L'uomo-bestia tra triste passato e vergognoso presente - Stati Uniti tra civiltà e ipocrisia - Braccio della morte tra privilegio e tortura - Rapida e indolore: tributo alla morte serena - Il sottile confine tra ricerca di giustizia e sadismo - Incidenti di percorso e penne che uccidono - Quando va in scena l'umiliazione di essere uomini - Centri di correzione - Soppressione umana: teorie di giustificazione - Disumanizzare per dar voce alla giustizia - Jason Getsy - Quando il poco può diventare tutto – Appendice – Ringraziamenti - Bibliografia di riferimento - Fonti bibliografiche
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