Stadi d'Italia Stampa E-mail

Sandro Solinas

Stadi d'Italia
La storia del calcio italiano attraverso i suoi templi

Bonanno Editore, pagg.424, Euro 38,00

 

solinas_stadi  IL LIBRO – Sembra impossibile che in terra d’Italia nessuno ancora si fosse occupato di raccontare la storia delle nuove arene che, come i circhi e gli anfiteatri nell’antichità classica, sono ancora oggi i luoghi urbani deputati ad ospitare gli spettacoli sportivi e le manifestazioni di massa. Se la forma architettonica delle strutture è variata poco o nulla, lo spettacolo –spesso indegno – si è avvicinato poco per volta agli spalti finendo addirittura per riscrivere in parte le regole del gioco.
  Non si intende affrontare in questo contesto il complesso discorso del tifo organizzato che popola in maniera colorata e spettacolare curve e gradinate degli stadi italiani. Resterebbe altresì deluso chi volesse ricercare tra queste pagine una dettagliata descrizione delle strutture dal punto di vista architettonico. Ben pochi sono gli stadi degni di nota sotto questo profilo, pochissimi quelli costruiti nel Dopoguerra, e comunque fortunatamente esiste già una vasta letteratura in materia. Si cerca invece di sottolineare il lato storico e quello sportivo di ciascun impianto visitato, senza alcuna pretesa di aver esaurito l’argomento che, in altre nazioni, gode di ben altra considerazione con regolari e riuscitissime pubblicazioni. Del resto, sono proprio gli stadi italiani a non lasciarsi amare, avviliti tra poco eleganti tribune in tubi metallici e poco confortevoli soluzioni architettoniche figlie di discutibili ristrutturazioni ripetutesi nel tempo. Niente atmosfera, poca identità e anche una buona dose di sfortuna se è vero che gran parte degli impianti costruiti negli ultimi anni ha coinciso con sconcertanti debacle sportive delle squadre che ospitano, a cominciare dall’unica società professionistica proprietaria di uno stadio in Italia, la Reggiana. Si spera semmai di aver contribuito con questo libro a restituire un briciolo di dignità e rispetto agli stadi delle nostre città, alcuni rimossi o scivolati nell’oblio, altri ricchi di storia e prestigio, tutti indistintamente testimoni di gioie e dolori di intere generazioni di italiani.
  La scelta degli stadi visitati o qui trattati non ha seguito una particolare logica; se da un lato si è cercato - per quanto possibile e non senza dolorose rinunce - di attenermi ai principali stadi che hanno ospitato negli ultimi anni il calcio professionistico, dall’altro ci si è permessi di includere qualche impianto momentaneamente fuori del giro o comunque degno di attenzione. In qualche caso, poi, si può dire che la fama raggiunta dallo stadio - si pensi soprattutto a Viareggio, Rieti e Marsala - sia più meritata di quella ottenuta dalle rispettiva squadre, almeno negli ultimi anni.

  DAL TESTO – “Il calcio orobico mosse i primi passi sul Campo di Via Maglio del Lotto, vicino alla ferrovia, grazie all'attività congiunta delle due società che fin dai primi anni del secolo passato si danno battaglia per il primato cittadino. Da una parte l'FC Bergamo (nel 1913 confluito nella Società Bergamasca di Ginnastica e Scherma), dall'altra l'Atalanta, sorta nel 1907 come distaccamento della Giovane Orobia che aveva sede nella Città Alta. Le due squadre unirono le forze (e i colori) il 20 febbraio 1920, mantenendo il suggestivo nome della celebre ninfa bella e veloce sconfitta soltanto dall'inganno dei pomi d'oro d'Ippomene. Nel 1919 la squadra si trasferì sul nuovo campo della "Clementina", poi denominato Stadium Atalanta, dove rimase fino a quando, nel 1928, fu costruito il nuovo stadio comunale, realizzato con una spesa di tre milioni e mezzo di lire dall'ingegner Luigi De Beni su iniziativa dell'allora presidente dell'Atalanta, Pietro Capoferri, gerarca locale e futuro deputato e Ministro del Lavoro. L'impianto fu intitolato a Mario Brumana, un fascista originario della Valle Imagna caduto a Gallarate, nel varesotto, durante i moti che precedettero l'avvento del regime di Mussolini. Lo stadio venne inaugurato due volte, pratica peraltro piutto to diffusa a quei tempi.”

  L’AUTORE – Sandro Solinas (Pisa, 1968) si è laureato a Roma in Economia e Commercio con una vergognosa tesi sul celebre caso del calciatore Bosman; ha prontamente rimediato cominciando ad interessarsi voracemente di Storia Medievale, Letteratura del Fantastico ed altri temi assai più nobili. Dopo aver girato (più in lungo che in largo) l’Italia, negli anni Novanta si è trasferito per due anni in Irlanda, avvicinandosi pericolosamente al modesto campionato locale di calcio. Della trasferta gaelica rimane oggi solamente il sito web Into The West, vero oggetto di culto della sparuta ma agguerrita tifoseria del Galway United, ed una bandiera italiana donata alla squadra e tuttora religiosamente conservata nella club house di Terryland Park. La passione per la storia degli stadi di calcio sembra essere recente, ma più d’uno sostiene di ricordare Solinas ancora bambino fissare tribuna e gradinate dell’Arena Garibaldi mentre Pisa e Livorno se le davano di santa ragione sul campo. Tifoso distratto, reo confesso di aver cambiato più volte squadra, oggi Solinas si interessa di storie e personaggi minori del gioco del calcio, anzi del pallone come si ostina tuttora a chiamarlo rivelando impietosi limiti di maturità. Va detto, peraltro, che nonostante le quaranta primavere continua onorevolmente la propria carriera calcistica di cui sta spendendo gli ultimi spiccioli sui campi dell’oratorio. Anche qui, tuttavia, si è trovato spesso fuori dagli schemi, troppo tecnico per fare il mediano, troppo ruvido per giocare da regista. Sposato con Monika, Solinas vive da qualche anno a Vicenza e collabora saltuariamente con varie testate sportive in rete, tenendosi a debita distanza da snervanti blog e chat.

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione - Nota dell'autore – Acireale – Alessandria – Ancona – Andria – Arezzo – Ascoli – Avellino - Barcellona Pozzo di Gotto – Bari - Bassano del Grappa – Belluno – Benevento – Bergamo – Biella – Bologna – Bolzano – Brescia - Busto Arsizio – Cagliari – Campobasso – Carrara - Casale Monferrato – Caserta - Castel di Sangro - Castellammare di Stabia - Castelnuovo Garfagnana - Castel San Pietro Terme – Catania – Catanzaro - Cava de' Tirreni – Cesena – Chieti - Chioggia-Sottomarina – Cittadella – Como – Cosenza – Cremona – Crotone – Empoli – Fano – Fermo – Ferrara – Firenze – Fiume – Foggia – Foligno – Forlì – Frascati – Frosinone – Gallipoli – Gela – Genova – Giugliano – Giulianova – Grosseto - Gualdo Tadino – Gubbio – Imola – Ivrea - Lamezia Terme – Lanciano - L'Aquila - La Spezia – Latina – Lecce – Lecco – Legnano – Livorno – Lucca – Lumezzane – Manfredonia – Mantova – Marsala - Martina Franca – Massa – Melfi – Messina – Milano – Modena - Monte San Savino – Monza – Napoli - Nocera Inferiore – Novara – Nuoro – Olbia – Padova – Palermo – Parma – Pavia – Perugia – Pesaro – Pescara – Piacenza - Pisa – Pistoia - Portogruaro - Potenza - Prato - Ragusa - Ravenna - Reggio Calabria - Reggio Emilia - Rende - Rieti - Rimini - Roma - Rovigo - Salerno - San Benedetto del Tronto - San Giovanni Valdarno - San Marino - Sanremo - Santa Croce sull'Arno – Sassari - Sassuolo - Savona - Sesto San Giovanni - Siena - Siracusa – Sora – Taranto - Teramo - Terni - Tolentino - Torino - Torre Annunziata – Trento – Treviso - Trieste - Udine - Valenza - Varese - Vasto - Venezia - Vercelli - Verona - Viareggio - Vicenza - Viterbo - Vittoria - Ringraziamenti