L'eroismo dei marinai italiani nella Seconda guerra mondiale Stampa E-mail

Fulvio Candia

L'eroismo dei marinai italiani nella Seconda guerra mondiale
Sommergibili, siluri umani, uomini gamma, mezzi d'assalto, mas

Greco & Greco Editori, pagg.448, Euro 14,00

 

candia_eroismo  IL LIBRO – Marinai arditi, mossi da uno straordinario senso del dovere e fedeli fino all'ultimo al giuramento prestato. Mezzi tecnici ingegnosi, dovuti soltanto alla creatività italica. Missioni ritenute "impossibili e pazzesche" nelle ben protette basi nemiche, in cui il successo era solo un'esile speranza, ma al contrario, il sacrificio della vita era una concreta possibilità. È stato l'irripetibile intreccio di questi fattori a rendere leggendarie le gesta degli assaltatori navali della nostra Marina e degli incursori della "Decima Flottiglia MAS", nonché dei nostri eroici sommergibilisti. Con questo lavoro l’Autore intende ripercorrere quei capitoli più significativi della guerra marittima, nei quali rifulge con forza l'eroismo dei nostri uomini di mare, sostenuti da una grande forza interiore pronti al sacrificio. Fatti, episodi, eroismo, poco o per nulla conosciuti dalle generazioni del dopoguerra: i successi di Suda, Alessandria d'Egitto, Gibilterra, Algeri, contro la potente flotta britannica, che misero fuori combattimento numerose unità, fra cui l'incrociatore "York" e le navi da battaglia "Valiant" e "Queen Elizabeth".

  DAL TESTO – “La vita dei combattenti sul mare e sotto il mare, ha caratteristiche proprie, per evidenti ragioni, ben diverse da quelle dei combattenti di terra. Per ogni marinaio la nave è la propria casa alla quale è fortemente attaccato, che difende, ama e cura come si può curare una persona cara per la quale è sempre pronto a sacrificarsi. La forza etica di questa indissolubile realtà è molto sentita fra gli uomini di mare, specialmente fra i sommergibilisti che, chiusi negli angusti spazi formanti un unico ambiente, ciascuno svolge con senso di responsabilità il proprio compito sostenuto da una grande fede, pronti al sacrificio supremo.
  “I combattenti del mare hanno il grande privilegio di trovarsi nella stessa ideale trincea nella quale tutti insieme affrontano lo stesso rischio. Il marinaio è ben conscio della difficile possibilità di salvezza quando il suo battello affonda mortalmente colpito. Salvezza spesso impossibile. Consapevole di ciò, egli accetta il rischio e combatte con slancio, determinazione, tenacia valorosamente. Egli sa che la guerra sottomarina può risolversi nel giro di pochi secondi, di pochi istanti, alla fine dei quali si può essere vinti o vincitori, cioè morti o vivi.”

  L’AUTORE – Fulvio Candia è nato a Trieste nel 1925, ma vive e lavora a Roma; figlio di un Comandante della Guardia di Finanza di Mare, sin dalla prima infanzia seguì il genitore - con la famiglia - nei suoi trasferimenti presso le maggiori città costiere. Nel 1939, con l'occupazione italiana dell'Albania, seguì il padre destinato al comando del porto di Durazzo. All'inizio delle ostilità con la Grecia, il giovane Candia, appena quindicenne, assunse nome e generalità albanesi per arruolarsi nel I battaglione della "Militia Sqhiptara", composta da volontari albanesi agli ordini di ufficiali e sottoufficiali italiani (la sua giovanissima età non gli consentiva l'arruolamento nell'Esercito Italiano). Ebbe il suo battesimo del fuoco sul fronte greco-albanese, successivamente, con l'occupazione italiana della Grecia, seguì il padre a Corfù, nella nuova destinazione, dove potè riprendere gli studi. Costituito sul posto il Battaglione "San Marco", adibito alla difesa territoriale dell'isola, si aggregò alla "Divisone Acqui" dove fu nuovamente volontario come allievo ufficiale. Dopo l'otto settembre 1943, con il suo battaglione, prese parte attiva alla difesa dell'isola. Catturato dai tedeschi riuscì a salvarsi miracolosamente dalla fucilazione con l'aiuto di amici greci e tornare in Patria. Aderì subito alla RSI arruolandosi come volontario nella V Compagnia Studenti Universitari dei Granatieri di Sardegna, con la quale prese parte alle azioni sul fronte di Nettuno. Desiderando combattere sui MAS, chiese ed ottenne il trasferimento in Marina. Negli ultimi giorni di guerra, con altri marinai si oppose ad un preciso ordine dei tedeschi, rischiando la fucilazione, riuscendo a salvare la città di Venezia dalla sicura distruzione. Nel corso dei combattimenti sui vari fronti fu ferito e decorato con due Croci di Guerra. A fine guerra, rientrato nella vita civile, completò gli studi universitari; fu dirigente di banca pur mantenendo i contatti con le istituzioni militari. Per dodici anni fu presidente di un'Associazione d'Arma che condusse attivamente e con successo. Giornalista e scrittore collabora alle pubblicazioni delle Forze Armate e dei periodici storici; scrive per quotidiani e libri esaltanti l'eroismo sconosciuto dei combattenti, alcuni dei quali, raccolti in quest'opera. Per la sua attività è stato insignito di diversi riconoscimenti.

  INDICE DELL’OPERA – Presentazione, di Mario Rossetto – Prologo – Introduzione – Premessa – Ringraziamenti - Le origini dei primi mezzi d'assalto del "M.A.S." e del "Siluro umano" – Genesi. Nella Grande Guerra del 1915/18 nascono i primi mezzi d'assalto italiani, i Mas e i "barchini saltatori" - 31 ottobre 1918: la prima azione del "siluro umano" - Il Siluro Umano (Siluro a Lenta Corsa) - 10 giugno 1940: prima giorno di guerra - Sommergibili italiani partono all'attacco - La prima azione del Bagnolini - Non mancò l'ammirazione del nemico - Il rapporto sulla prima azione del Bagnolini - Il drammatico duello fra l'Enrico Toti e il Triad, l'unico scontro fra sommergibili nella storia - Il duello - La perdita del Provana - Seguita dal Diamante e dal Liuzzi - Il Comandante del Liuzzi si inabissa con il battello - Il Marconi rientra alla base vittorioso - La sfortunata missione del Berillo - La perdita del sommergibile Zaffiro - La tragedia del Medusa - L'incontro con l'affondatore inglese - Eroismo e poesia nella guerra dell'entusiasmo - "Lo ha detto il Comandante!" - Le imprese del Pier Capponi al comando di Romeo Romei - La beffa di Romei - Nella tana del Lupo per uscirne vittorioso - L'HMS Bonaventure - La perdita del Durbo e del Lafolè - Il testamento spirituale del Comandante Riccomini - L'eroica sfortunata impresa di Malta: il sacrificio di Teseo Tesei - La leggendaria impresa di Alessandria - Lo Scirè naviga in avvicinamento - I "maiali" entrano in azione - De La Penne e Bianchi attaccano la Valiant - Marceglia e Schergat attaccano la Queen Elizabeth - Martellotta e Marino attaccano una petroliera - L'impresa di Alessandria nel ricordi Pietro Caporilli - Lo Scirè forza la baia di Algesiras - La sfortunata impresa - Ma i sommozzatori italiani tornano all'attacco - L'Olterra base segreta a Gibilterra - Ma L'Orsa Maggiore non molla, si torna all'attacco - Licio Visintini e la sua ultima missione, di Elena Borghese - Quelli dei mezzi d'assalto della nostra Marina, di Elena Borghese - Nella baia Suda i barchini esplosivi all'attacco - La sfortunata prima missione dell'Iride - L'Iride è colpito. La lotta contro il tempo per salvare gli uomini - Il Comandante Brunetti al comando del Gondar, di L. Dodoli e I. Paulini - L'efficienza dello spionaggio inglese in Italia e l'attacco al sommergibile Gondar - Pietro Caporilli, giornalista d'assalto - La grave perdita dei sommergibili/incrociatori più grandi del mondo Romolo e Remo - L'equipaggio del Romolo combatte fino all'ultimo - Ore 20, un siluro ed è la fine per il Velella a poche ore dall'armistizio - Dal diario di bordo - La guerra in Atlantico - I sommergibili italiani in acque americane - Il "superoceanico" incrociatore-sommergibile Cagni - I nostri sommergibili sfidano le correnti e i violenti vortici sottomarini dallo Stretto di Gibilterra - L'incredibile attraversamento del Veniero - La grande prova del Calvi - Segue il Malaspina - Il primo successo dei sommergibili italiani in Atlantico - La drammatica avventura del Bianchi nello Stretto di Gibilterra - A caccia del nemico sulle rotte atlantiche - La difficile missione dell'Otaria - La tragedia dell'Archimede, di Igino Paulini - Le imprese del Comandante Gianfranco Gazzana Priaroggia - Il Comandante Primo Longobardo – La fine eroica del Comandante Longobardo - Lo scontro del sommergibile Calvi nel racconto del Comandante Francesco Pascano - Il Comandante Salvatore Todaro un uomo da leggenda - Dedizione assoluta senza riserve - L'incontro con il piroscafo Kabalo e il suo equipaggio - È il cannone l'arma preferita di Todaro - Il Comandante Salvatore Todaro ovvero il "mago Baku" - L'attacco e l'affondamento del piroscafo armato Shakespeare - Il drammatico scontro con l'incrociatore ausiliario Emmaeus - La beffa di Todaro al nemico in agguato - In caccia nell'Atlantico Settentrionale - La beffa del Comandante Lenti, secondo ufficiale sul Cappellini, all'aereo attaccante che augura "buona fortuna" - Salvatore Todaro trasferito in Crimea al comando dei mezzi d'assalto della Decima Flottiglia Mas - La sfida dannunziana di Todaro ai sovietici - La beffa all'alleato tedesco - Il ritorno a casa - La grandezza dell'uomo - La fine dell'eroe - Medaglia d'Oro al Valor Militare - Nel ricordo di Pietro Caporilli - Il Comandante Carlo Fecia di Cossato - La prima missione di guerra al comando del Tazzoli - Il primo incontro con il nemico: due incrociatori - In soccorso ai naufraghi della nave corsara Atlantis - Il "nostro" corsaro dell'Atlantico riprende il mare - Il gioco del gatto e del topo - 16 marzo 1942 - 18 marzo 1942 - 20 marzo 1942 - Il "corsaro dell'Atlantico" lascia il Tazzoli - L'infausta data: 8 settembre, brucia dentro, il tradimento subito - Al Capitano di fregata Carlo Fecia di Cossato venne concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare - Lo Stato Maggiore della Marina ferma le missioni in Atlantico - Il bilancio della guerra in Atlantico - La sconosciuta dura guerra del Mar Rosso - Gli eroi del Mar Rosso - Venne, infine, quel doloroso momento - L'incredibile battaglia navale - Come un branco di lupi sulla facile preda - La tragedia e l'eroismo degli uomini del Perla - Il Perla è scoperto: il nemico attacca - La disperata difesa - Il sublime, eroico, sacrificio non ha toccato il vertice - Nascono i leggendari "uomini gamma" con Luigi Ferraro "l'affondatore solitario" - Si addestrano i leggendari "uomini gamma" sotto la guida di Luigi Ferraro - L'”arma segreta" entra in azione – Alessandretta - L'''uomo gamma" entra in azione - Il bilancio della dura guerra dei sommergibili italiani - Quelli che non sono tornati - L'Adua – L’Axum - L'Ammiraglio Caracciolo sotto un violento bombardamento si autoaffonda con moltissime perdite - Il Barbarigo - Il Dagabur - Il Flutto - L'Ondina - Il Salpa - Lo Smeraldo - Il Tembien - 10 agosto 1942 la fine del sommergibile Scirè – Conclusioni - L'eroismo delle Fiamme Gialle del mare - La moto vedetta Lombardi - I valorosi equipaggi dei rimorchiatori dragamine - La rotta della morte - Il sacrificio dell'R.D. 36 - La cannoniera Macchi - Appendice - L'attacco della X Flottiglia Mas contro New York - Il Capitano Bernhard Rogge, signore degli oceani, al comando della "corsara" tedesca Atlantis - Un cavalleresco avversario - La tragedia del Laconia: l'eroca criminalità degli angloamericani e dei polacchi assoldati - L'avvistamento e l'attacco - Il salvataggio e il racconto dei naufraghi - L'U.156 con un messaggio in chiaro chiede l'intervento della Marina inglese, assicurando che non attaccherà - Gli attacchi dei bombardieri americani - Arriva il nostro Cappellini - La tragica storia del francese Surcouf, il sommergibile più grande del mondo - Il gigante dal "Tallone di Achille" - La scomparsa del Surcouf - La collisione