Nazionalismo e Islam in Cina |
Maria Ludovica Paoluzi Nazionalismo e Islam in Cina Aracne Editrice, pagg.112, Euro 8,00
IL LIBRO – Dopo il disfacimento dell’Unione Sovietica e la nascita delle repubbliche indipendenti dell’Asia centrale, l’estrema regione occidentale della Cina, lo Xinjiang, ha riscoperto la sua vocazione di “ponte” tra Oriente e Occidente: da area periferica ha assunto un ruolo geostrategico fondamentale in quanto crocevia dei principali oleodotti e gasdotti provenienti dalla Russia e dal Mar Caspio, nonché per la presenza di risorse minerarie e petrolifere necessarie allo sviluppo economico della Cina. Pechino consolida la propria sovranità sull’area affrontando il riacutizzarsi del nazionalismo Uiguri. DAL TESTO – “Ad un lettore occidentale il valore geopolitico della Provincia autonoma Uiguri dello Xinjiang tende a sfuggire nonostante la progressiva riscoperta dell'importanza strategica ed economica dello spazio centroasiatico. Oggi l'Asia centrale, e con essa lo Xinjiang, ritrova, dopo il periodo della guerra fredda, la vocazione naturale di ponte, luogo di passaggio e di trasmissione delle idee tra Occidente, Oriente e Cina. L’AUTRICE – Maria Ludovica Paoluzi insegna Geografia economica e politica presso la Facoltà di Lettere della Libera Università “Maria SS. Assunta” (LUMSA) di Roma. INDICE DELL’OPERA - Introduzione - 1. La questione delle minoranze in Cina - 2. Quadro geografico della Regione Autonoma Uiguri dello Xinjiang - 3. Il difficile sviluppo economico della regione, cerniera centroasiatica – 4. Le relazioni economiche con i Paesi dell'Asia centrale - 5. Il ruolo strategico della regione nella politica energetica cinese - 6. L'evoluzione storico-politica sino al 1949 - 7. Lo Xinjiang nella Repubblica Popolare di Cina - 8. Lotta e repressione negli anni Novanta - 9. La repressione cinese dopo l’11 settembre 20021 - Conclusioni - Bibliografia
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