Giuseppe Mazzini. Unità nazionale e critica storica Stampa E-mail

Nunzio Dell’Erba

Giuseppe Mazzini. Unità nazionale e critica storica

Vincenzo Grasso Editore, pagg.184, Euro 16,00

 

dellerba_mazzini  IL LIBRO – Un'esigenza sempre viva della ricerca storiografica è quella di studiare un autore o un determinato periodo storico sulla base delle vicende politiche e sociali, ma per alcuni personaggi diventa imprescindibile quello che è stato scritto sul loro pensiero e sulla loro azione politica.
  Il caso di Giuseppe Mazzini (Genova, 22.6.1805 - Pisa, 10.3.1872), considerato uno dei pensatori più originali del XIX secolo e il maggior protagonista del Risorgimento italiano, è analizzato dall'autore nel suo sviluppo storico e nella varietà delle interpretazioni che sono state date alla sua opera durante la storia d'Italia tra l'età liberale e quella repubblicana.
  Nell'ambito di questo corredo interpretativo, l'autore analizza la figura di Mazzini ed esplora il suo variegato e complesso mondo politico. Ne emerge una figura esemplare: educatore del popolo all'idea democratica e repubblicana, ma anche agitatore instancabile, che si distinse per la sua attività riformatrice a favore dei ceti operai.
  Mazzini perseguiva una trasformazione della mentalità operaia e un'emancipazione politica dei lavoratori in sintonia con i valori della civiltà contemporanea d'impianto democratico.

  DAL TESTO – “Nel Manifesto degli intellettuali fascisti agli intellettuali di tutte le nazioni (21 aprile 1925), Gentile inserì Mazzini nella galleria dei precursori che il fascismo intendeva valorizzare come fonte di idee politiche e come fucina del suo messaggio nazionale. Egli paragonò addirittura la Giovine Italia allo squadrismo, nati «da un analogo bisogno politico e morale», rivendicando il carattere elitario del Risorgimento e ponendo la derivazione ideale del Pnf dall'organizzazione mazziniana in unico continuum storico per la comunanza di fede «di tutti gli italiani sdegnosi del passato e bramosi del rinnovamento». Convinto che il fascismo fosse la ripresa della rivoluzione morale sognata da Mazzini, Gentile adattò il suo pensiero al culto della nazione e diede una giustificazione teorica al nuovo Stato totalitario. Come «mediatore ideale tra l'insegnamento di Mazzini e l'opera di Mussolini», egli diede un grande contributo alla costruzione del totalitarismo fascista, che trovò un riferimento preciso e una rispondenza politica nei discorsi di Mussolini e di Bottai”.

  L’AUTORE – Nunzio Dell’Erba, ricercatore di storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze politiche di Torino, è autore di numerosi saggi e articoli, oltre che dei seguenti volumi: Le origini del socialismo a Napoli 1870-1892, Franco Angeli, Milano, 1979; Giornali e gruppi anarchici in Italia 1892-1900, Franco Angeli, Milano, 1983; Il socialismo riformista tra politica e cultura, Franco Angeli, Milano, 1990; Gaetano Mosca. Socialismo e classe politica, Franco Angeli, Milano, 1991; Storia dell'Albania, Newton Compton, Roma, 1997; Socialismo e questione contadina in Romania, Unicopli, Milano, 2006.

  INDICE DELL’OPERA - Premessa – I. Nazione e associazionismo operaio – II. Ellero e Mazzini – III. La critica politica coeva – IV. Mazzini nell'età liberale – V. Il fascismo e Mazzini – VI. Mazzini nell'età repubblicana - Indice dei nomi