Il compagno e la camicia nera |
Gian Paolo Testa con Igor Taruffi Il compagno e la camicia nera. Istanti di storia italiana Editrice Compositori, pagg.160, Euro 15,00
IL LIBRO – La vita di Gian Paolo Testa, ripercorsa nei suoi momenti salienti, mette in fila uno dopo l’altro fotogrammi di storia italiana dagli anni Trenta a oggi. Una testimonianza in presa diretta del fascismo, della guerra, della politica locale e nazionale, dell’imprenditoria, della cultura. Ogni scelta, anche radicale, come l’iscrizione al PCI dopo il giovanile arruolamento nella Decima MAS, ogni situazione, positiva o negativa, affrontata sempre con un approccio determinato e convinto. Passioni, emozioni, pubbliche e private, che hanno permesso a Gian Paolo Testa di superare gli ottant’anni senza perdere la curiosità per ciò che gli succede intorno. DAL TESTO – “Fu Togliatti a elaborare, in tempi non sospetti, una strategia politica di avvicinamento ai tanti «fratelli in camicia nera», come lui stesso li definì in un appello firmato da tutto il Comitato Centrale del partito, già nel settembre del 1936, dalle colonne di «Stato operaio», la rivista pubblicata dal PCI nel periodo della clandestinità in Francia. Da allora l'attenzione dei comunisti italiani verso quei tanti giovani rimasti delusi dal fascismo e che, allo stesso tempo, potevano essere sensibili alla radicale critica anti-capitalista sostenuta dall'unica ideologia rimasta, non venne mai meno. Non solo il collante anti-capitalista, ma il movimentismo sovversivo, la comune critica delle democrazie borghesi di quei "fascisti di sinistra" potevano essere lasciati senza un punto di riferimento o ad appannaggio esclusivo della destra post-fascista? In più di un'occasione il leader comunista cercò di sottolineare i possibili punti d'incontro tra tutti quei giovani rimasti orfani di un ideale e di una causa e la naturale necessità che il Partito Comunista aveva di interloquire con loro, intercettandone il disagio e la potenziale forza di mobilitazione. Insomma, per Togliatti era fin troppo chiaro che il PCI e l'ideologia comunista potevano offrire alla parte più genuina di quei ragazzi lo slancio ideale di cui loro erano alla ricerca e il partito poteva trovare nuovi, e fino ad allora inesplorati, canali attraverso cui veicolare la sua visione della società.” GLI AUTORI – Gian Paolo Testa, nato a Mirandola, da tempo vive a Porretta Terme, località a cui è legato da un affetto profondo, sottolineato dal conferimento del Premio "Città di Porretta Terme" nel 2010. Già condirettore delle locali Terme, fonda nel 1960 con Rapaci, Zavattini e Grieco, la Mostra Internazionale del Cinema Libero, ente di cui è tuttora presidente. INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Luca Canali - Note familiari - L'esperienza di Fiume - Fine di un'epoca - Tra presente e passato - Il grande salto - La militanza - "Istantanee" da Porretta - Le Terme "rosse" - Un bene della comunità - Dal Partito al cinema - La "presa" di Granaglione - Dalle Terme al Caucaso - La vita, la morte - Tutto cambia - Da Togliatti a Guazzaloca - E qui mi fermo - Post scriptum - Percorso bio-bibliografico - Spunti di lettura
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