Fascismo familiare |
Bruno Bottai Fascismo familiare Edimond, pagg.208, Euro 19,00
IL LIBRO – Le memorie di Bruno Bottai sono prima di tutto uno strumento utile per cercare di avvicinarsi a quel periodo storico con l'animo privo di quei condizionamenti ideologici che non ci permettono di guardare con il giusto distacco al ventennio fascista. Ma l'opera dell’Autore è anche il racconto di un uomo che ricorda gli anni della giovinezza e l'affetto per un padre certamente non comune. Questi due fattori si fondono regalandoci un racconto storico-privato filtrato prima dagli occhi di un bambino che vede tutti i giorni la storia 'giocare' con lui e poi da quelli di un adolescente che incomincia a percepire la drammaticità della vita. Una storia di famiglia e di un uomo politico, che ha partecipato attivamente, in un periodo difficile e non certo privo di profonde contraddizioni, alla storia del nostro Paese. DAL TESTO – “Nel luglio 1943, l'obiettivo politico di mio padre e di altri importanti esponenti fascisti, perseguito da vari mesi, ma pur sempre tardivo, era quello di convincere o costringere Mussolini a mettere le carte in tavola, se ne aveva ancora, cioè a una resa dei conti nell'interesse della nazione, in quell'ambito costituzionale che ancora sussisteva. Il Gran Consiglio sembrava la sede adatta. Tutti ricordavano che nell'ultima seduta, il 7 dicembre 1939, ascoltata una relazione di Ciano sulle crescenti divergenze fra Roma e Berlino in merito agli sviluppi della situazione europea, aveva confermato con convinzione la scelta della «non belligeranza», già decisa dal Consiglio dei Ministri all'indomani dello scoppio della guerra. Tutti sapevano che poi il duce non lo aveva mai più voluto convocare. Queste erano le prospettive che anche noi seguivamo con ansia dal Pilozzo, attraverso le telefonate di mio padre.” L’AUTORE – L'Ambasciatore Bruno Bottai è nato a Roma il 10 luglio 1930. È entrato in carriera diplomatica per concorso nel dicembre 1954. Nella prima fase della sua carriera, è stato Vice Console a Tunisi e Secondo Segretario alla Rappresentanza Italiana presso la nascente Comunità Europea dal 1958 al 1961 ed ha continuato a seguire in particolare gli sviluppi europei negli anni di servizio presso la Segreteria Generale del Ministero quale Capo del Servizio Coordinamento (1961-66) e poi alla Presidenza del Consiglio quale Consigliere diplomatico del Presidente (1970-72). Capo Servizio Stampa della Farnesina (1972-76). Ambasciatore presso la S. Sede (1979-81). Ambasciatore di grado nel maggio 1981 è successivamente Direttore Generale degli Affari Politici (1981-85), Ambasciatore a Londra (1985-87) e Segretario Generale della Farnesina (1987-94). Chiude la carriera per la seconda volta Ambasciatore presso la Santa Sede (1994-97). Presidente della Società "Dante Alighieri" dall'aprile 1995. Presidente della "Fondazione Internazionale Premio E. Balzan" dall'aprile 1999. INDICE DELL’OPERA - Capitolo I - Capitolo II - Capitolo III - Capitolo IV - Capitolo V - Capitolo VI - Capitolo VII - Capitolo VIII - Capitolo IX - Capitolo X - Capitolo XI - Capitolo XII - Capitolo XIII - Capitolo XIV - Capitolo XV - Capitolo XVI – Appendice - Indice dei nomi
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