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Charles R. Morris Crack. Come siamo arrivati al collasso del mercato e cosa ci riserva il futuro Elliot Edizioni, pagg.262, Euro 17,50
IL LIBRO – Com’è possibile che il disastro concentrato nel settore dei mutui, gli ormai famigerati subprime loans (prestiti concessi a chi non dava sufficienti garanzie), abbia congelato il mercato del credito, mandato in tilt le quotazioni azionarie, provocato il fallimento di numerose banche e portato il mercato internazionale sull’orlo del collasso finanziario? Ce lo spiega l’avvocato ed ex banchiere Charles Morris in questo libro, uscito negli Usa ad aprile 2008 e subito diventato un best seller. L’Autore descrive nei minimi dettagli, con uno stile chiaro anche per i non addetti ai lavori, i motivi che hanno portato il mercato alla più grossa crisi finanziaria del credito. Partendo dalle teorie economiche degli anni Settanta, fino alla bolla speculativa del nuovo millennio, l’autore analizza come le crescenti complessità dei prodotti finanziari e lo scarso controllo da parte delle istituzioni abbiano portato la situazione al punto di rottura: trecentottanta miliardi di dollari in perdite già subite e calcolate da Bloomberg, più circa centosettanta previsti a carico di banche e finanziarie entro il 2009 secondo la stima di Meredith Whitney della Oppenheimer & Co. Questo finora il costo globale, tra contabilizzato e previsto, della crisi finanziaria del 2007-2008, crisi che sta coinvolgendo drammaticamente tutti i mercati internazionali e di cui è difficile intuire lo sviluppo futuro. L’edizione italiana avrà l’introduzione di Luigi Spaventa, ex Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica del governo Ciampi e presidente della Consob. DAL TESTO – “Uno degli sviluppi più stupefacenti dell'ultimo quarto di secolo è stata la migrazione del prestito da banche depositarie assai regolamentate ai mercati del capitale. Gli attori del mercato del capitale, come le banche d'investimento e le "mortgage banks", generano prestiti di ogni tipo e li cartolarizzano, li trasformano in obbligazioni da piazzare a detentori finali come i fondi pensione e i fondi mutui. In teoria, l'intermediazione dei mercati di capitale dovrebbe aumentare la liquidità e abbassare i costi del prestito (e spesso lo fa). I fondi pensione, tanto per dirne una, sono detentori di mutui residenziali più adatti delle banche. In pratica, però, il prestito nel "sistema bancario ombra" sembra particolarmente propenso alla bolla, in parte per via del cosiddetto "problema di agenzia". È risaputo che gli originatori sospendono la vigilanza sul credito quando sono sul punto di smerciare il prestito. Gli operatori lo chiamano prestito IBG-YBG, "I'll be gone, you'll be gone", ovvero 'Io taglio la corda, e tu pure!'”. L’AUTORE – Charles R. Morris, avvocato ed ex banchiere, è autore di dieci libri tra cui The Cost of Good Intentions (uno dei New York Times’ Best Books of 1980), The Coming Global Boom (New York Times Notable Book of 1990) e The Tycoons (Best Book of 2005). I suoi articoli vengono pubblicati sulle riviste Atlantic Monthly, The New York Times e The Wall Street Journal. INDICE DELL’OPERA - Prefazione - Introduzione di Luigi Spaventa alla prima edizione - 1. La morte del liberalismo - 2.Wall Street trova il suo credo - 3. Bolle speculative: prove tecniche - 4. Un muro di denaro - 5. Uno tsunami di dollari - 6. Il sistema si smonta - 7. Raccogliere i cocci - 8. Ritrovare l'equilibrio - Note bibliografiche – Glossario - Indice dei nomi
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