Per non morire mai Stampa E-mail

Lisa Bregantin

Per non morire mai. La percezione della morte in guerra e il culto dei caduti nel primo conflitto mondiale

Il Poligrafo, pagg.300, Euro 24,00

 

bregantin_per_non_morire_mai  IL LIBRO – Monumenti ai caduti, cimiteri militari, sacrari, cippi e sculture commemorative: all’esperienza della guerra e in particolare, per l’Italia, della Prima Guerra mondiale, si collega una geografia di visibili testimonianze volte a celebrare il sacrificio dei soldati morti in combattimento.
  Ma come si arriva a costruire, anche a diversi anni di distanza dagli eventi, i monumenti “ai caduti”? Quali sono le loro implicazioni sociali e politiche? Che cosa contraddistingue l’esperienza bellica e, nello specifico, l’esperienza della morte in guerra? Questi interrogativi, e altri strettamente connessi, hanno mosso una ricerca originale che, rileggendo una grande mole di materiali – diari e memorie di combattenti, testi e documenti presenti negli archivi militari come circolari, relazioni, ordini di servizio -, si propone di rivisitare il senso di comunità che si crea nella vita del fronte e la “necessità” del culto dei caduti. Un culto pubblico di tipo nuovo che, rielaborando il sacrificio bellico e il suo tragico tessuto di microstorie individuali, si afferma dopo la Grande guerra come memoria dei compagni morti in trincea, venendo condizionato da esigenze politiche e religiose.
  Il volume ripercorre gli itinerari normativi e “pratici” che conducono alla trasfigurazione simbolica della guerra e dei caduti, seguendo i cambiamenti introdotti dalla legislazione ma anche la percezione del senso comune rispetto a questi eventi e la sedimentazione di una memoria collettiva.

  DAL TESTO – “Se per la religione cristiana e quella pagana, il sacrificio è un' offerta a qualcosa che si ritiene sacro, in questa guerra la morte di un soldato è ciò che rende sacro quello per cui muore. Una nazione, una patria, uno stato, sono tali non solo perché così sono stati definiti, ma perché qualcuno accetta di morire per essi. Il sacrificio laico diventa così un atto di legittimazione e di affermazione di un gruppo su altri gruppi. Il sacrificio del soldato in guerra - tanto quello di chi muore, quanto quello di chi resta - è la dimostrazione dell'esistenza di un gruppo che si fonda non solo su tradizioni comuni, su un potere, su una società, ma soprattutto su una sofferenza condivisa a tutti i livelli: "Credo nella Patria, e muoio per ricordare che alla Patria la vita del cittadino è dovuta, senza ragione, senza speranza, per il compimento di un rito civico immortale, per 1'edificazione degli italiani che saranno. Questo, e non altro". L'affermazione del gruppo, attraverso la sofferenza, non ha un semplice scopo nell'immediato, ma la funzione di creare una continuità con quello che sarà il futuro:”

  L’AUTRICE – Lisa Bregantin svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Studi storici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha conseguito il dottorato di ricerca. Ha pubblicato, oltre ad alcuni articoli, la monografia Caduti nell’oblio. I soldati di Pontelongo scomparsi nella Grande Guerra (Portogruaro, 2003) e curato il volume Carissima moglie. Lettere dal fronte della Grande Guerra da Ca’ Savio a Caporetto 1916-1917 (Padova, 2007).

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Giorgio Rochat – Introduzione - I. La morte e i morti durante la guerra (Percezione della morte e regolamenti - L'accertamento della morte - La comunicazione delle notizie - L'identificazione delle salme e del loro luogo di sepoltura - Le condizioni oggettive del funzionamento del servizio di identificazione delle salme e registrazione delle sepolture - L'aspetto sanitario - I cappellani militari – Inadempienze - Alla ricerca della tomba – Conclusioni) - II. I primi cimiteri. Necessita, continuità, "religiosità" (Religione e religione. Primi passi per un nuovo culto - Culto e tombe - La tomba: un legame con il suolo - La terra segnata - Il 'prezzo' delle tombe) - III. L'origine del culto: la comunità dei soldati (Introduzione - Comunità del fronte - Comunità di compagni - La morte dei compagni - Il Patto - Un culto umano, un culto di soldati, un culto militare) – IV. Proposte commemorative sviluppatesi durante il conflitto (Introduzione - Perrucchetti, Morelli, Morrone, Boselli - La Società di Solferino e San Martino) – V. I primi anni dopo la guerra. 1919 e dintorni (Introduzione - La situazione delle salme e dei cimiteri - Versailles. Il peso dei morti - Le zone sacre – Conclusioni) - VI. Un riposo per i caduti (Introduzione - La restituzione delle salme - Proposte e intendimenti. Gli anni Venti - L'Albo d'Oro - I cimiteri - Monumento-Ossario di Passo del Tonale - Chiesa Votiva Trevigiana di Maria Ausiliatrice - Cimitero civile di Mantova - Cimitero di Salò - Monumento-Ossario sulla vetta del Monte Cimone di Tonezza - Tempio-Ossario per i Caduti in Guerra nel Cimitero civile di Verona - Un veloce bilancio - Le leggi degli anni Trenta - I sacrari degli anni Trenta - Chi resta... Cosa resta...) – Appendice. Cimiteri e sacrari - Fonti archivistiche – Bibliografia - Indice dei nomi