Per non morire mai |
Lisa Bregantin Per non morire mai. La percezione della morte in guerra e il culto dei caduti nel primo conflitto mondiale Il Poligrafo, pagg.300, Euro 24,00
IL LIBRO – Monumenti ai caduti, cimiteri militari, sacrari, cippi e sculture commemorative: all’esperienza della guerra e in particolare, per l’Italia, della Prima Guerra mondiale, si collega una geografia di visibili testimonianze volte a celebrare il sacrificio dei soldati morti in combattimento. DAL TESTO – “Se per la religione cristiana e quella pagana, il sacrificio è un' offerta a qualcosa che si ritiene sacro, in questa guerra la morte di un soldato è ciò che rende sacro quello per cui muore. Una nazione, una patria, uno stato, sono tali non solo perché così sono stati definiti, ma perché qualcuno accetta di morire per essi. Il sacrificio laico diventa così un atto di legittimazione e di affermazione di un gruppo su altri gruppi. Il sacrificio del soldato in guerra - tanto quello di chi muore, quanto quello di chi resta - è la dimostrazione dell'esistenza di un gruppo che si fonda non solo su tradizioni comuni, su un potere, su una società, ma soprattutto su una sofferenza condivisa a tutti i livelli: "Credo nella Patria, e muoio per ricordare che alla Patria la vita del cittadino è dovuta, senza ragione, senza speranza, per il compimento di un rito civico immortale, per 1'edificazione degli italiani che saranno. Questo, e non altro". L'affermazione del gruppo, attraverso la sofferenza, non ha un semplice scopo nell'immediato, ma la funzione di creare una continuità con quello che sarà il futuro:” L’AUTRICE – Lisa Bregantin svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Studi storici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha conseguito il dottorato di ricerca. Ha pubblicato, oltre ad alcuni articoli, la monografia Caduti nell’oblio. I soldati di Pontelongo scomparsi nella Grande Guerra (Portogruaro, 2003) e curato il volume Carissima moglie. Lettere dal fronte della Grande Guerra da Ca’ Savio a Caporetto 1916-1917 (Padova, 2007). INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Giorgio Rochat – Introduzione - I. La morte e i morti durante la guerra (Percezione della morte e regolamenti - L'accertamento della morte - La comunicazione delle notizie - L'identificazione delle salme e del loro luogo di sepoltura - Le condizioni oggettive del funzionamento del servizio di identificazione delle salme e registrazione delle sepolture - L'aspetto sanitario - I cappellani militari – Inadempienze - Alla ricerca della tomba – Conclusioni) - II. I primi cimiteri. Necessita, continuità, "religiosità" (Religione e religione. Primi passi per un nuovo culto - Culto e tombe - La tomba: un legame con il suolo - La terra segnata - Il 'prezzo' delle tombe) - III. L'origine del culto: la comunità dei soldati (Introduzione - Comunità del fronte - Comunità di compagni - La morte dei compagni - Il Patto - Un culto umano, un culto di soldati, un culto militare) – IV. Proposte commemorative sviluppatesi durante il conflitto (Introduzione - Perrucchetti, Morelli, Morrone, Boselli - La Società di Solferino e San Martino) – V. I primi anni dopo la guerra. 1919 e dintorni (Introduzione - La situazione delle salme e dei cimiteri - Versailles. Il peso dei morti - Le zone sacre – Conclusioni) - VI. Un riposo per i caduti (Introduzione - La restituzione delle salme - Proposte e intendimenti. Gli anni Venti - L'Albo d'Oro - I cimiteri - Monumento-Ossario di Passo del Tonale - Chiesa Votiva Trevigiana di Maria Ausiliatrice - Cimitero civile di Mantova - Cimitero di Salò - Monumento-Ossario sulla vetta del Monte Cimone di Tonezza - Tempio-Ossario per i Caduti in Guerra nel Cimitero civile di Verona - Un veloce bilancio - Le leggi degli anni Trenta - I sacrari degli anni Trenta - Chi resta... Cosa resta...) – Appendice. Cimiteri e sacrari - Fonti archivistiche – Bibliografia - Indice dei nomi
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