Storie di concetti giuridici Stampa E-mail

Paolo Cappellini

Storie di concetti giuridici

Giappichelli, pagg.VIII-248, Euro 22,00

 

cappellini_storie  IL LIBRO – La storia (le storie) dei 'concetti' giuridici dovrebbe farci avvertiti del loro legame con la 'stagione moderna' e aprire la via alla consapevolezza della necessità di recuperare una dimensione (storica, ma non storicistica) per la 'visione  del diritto', per il suo farsi da 'idee'; in breve, per ascoltare ancora una volta, giustamente, le parole di Betti, aprirci la via «a riconoscere invece che ogni diritto positivo ha la sua peculiare concezione come ogni architettura il suo stile, e che come di questa è possibile una pianta e il suo schema, così di quella una sintesi e una visione d'insieme».

  DAL TESTO – “Dobbiamo ripensare Rousseau e, soprattutto, Montesquieu. Aveva scritto quest'ultimo: «fra il dispotismo illuminato e la democrazia preferisco la democrazia; ma solo perché non c'è garanzia che il dispotismo sia illuminato». O r a,  c o n  l'avvento  d e l l a  s o c i e t à  g l o b a l e,  a l t r o  n o n  c i  r e s t a  s e  n o n  p e n s a r e  a i  m o d i  e d  a l l e  f o r m e  a t t e  a  f a r  s ì  c h e  i l  d i s p o t i s m o  s i a  d a v v e r o  i l l u m i n a t o . Solo una filosofia pessimistica potrebbe tradurre questa valutazione in termini di pura e semplice speranza, e concludere che altro non ci resta se non sperare che il dispotismo sia illuminato. I giuristi, dal canto loro, si sono già accinti ad un simile compito». (Ma resta ancora una parola da dire – posto che accanto al «falso pessimismo [...] esiste anche un giusto pessimismo, senza del quale non si fa nulla di grande. Esso è la forza amara che rende il cuore coraggioso e lo spirito operoso capace di opere durevoli» (R. Guardini) - e forse la dovrebbe dire un Bartleby questa volta 'giurista': "I would prefer not to" - "Avrei preferenza di no").”

  L’AUTORE – Paolo Cappellini (Firenze, 1956) insegna Storia del diritto medievale e moderno, Storia del diritto moderno e contemporaneo e Storia delle codificazioni moderne presso l’Università degli Studi di Firenze. Ha insegnato Diritto comune, Storia del diritto italiano e Teoria generale del diritto nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Ferrara e Istituzioni di diritto privato nella Facoltà fiorentina ed è componente dei comitati scientifici, di redazione o direzione di numerose riviste (Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno, Rivista di storia del diritto italiano, Filosofia politica, Ars interpretandi, Diritto privato, Europa e diritto privato). I suoi interessi di ricerca sono orientati verso la storia della cultura giuridica italiana, la storia degli istituti giuridici privatistici, la codificazione nell'Europa moderna.

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione. Per una storia dei ‘concetti’ giuridici alla fine dell’epoca moderna – Gli ‘antichi’ e ‘i moderni’: storia sociale e dimensione giuridica – Bene (comune) – «Status» accipitur tripliciter – Postilla breve per un’anamnesi di ‘capacità giuridica’e ‘sistema del diritto romano attuale’ – Codificazione – Diritto comune (ius commune) – Vedi alla voce “esperienza giuridica”: senso e non senso di una problematica – Gerarchia – Nazionalismo – Negozio giuridico (storia) – La dialettica della generalizzazione. Negotium e parte generale – Sistema giuridico – Nota bibliografica conclusiva