Legione SS italiana |
Enzo Caniatti Legione SS italiana. Storia degli italiani che giurarono fedeltà a Hitler Aliberti Editore, pagg.215, Euro 16,00
IL LIBRO – Giorgio era un legionario del Battaglione SS Vendetta. Aveva quattordici anni. L'intervista fu ripresa dal giornale della Legione, "Avanguardia", i cui scarsi esemplari sono tra le poche testimonianze sul mondo delle SS italiane. Negli altrettanto rari filmati dell'Istituto Luce, ragazzini infagottati in uniformi più grandi della loro taglia, l'elmetto d'acciaio sugli occhi, il calcio del mitra che sfiora i calcagni, stanno impettiti e fieri come perfetti soldatini in attesa che un alto ufficiale SS tedesco appunti al loro petto una medaglia al valor militare. Furono arruolati a centinaia, questi ragazzini, non solo nelle SS, ma anche nella Decima Mas e nelle formazioni della Rsi. Nessuno tenne conto della loro giovanissima età, né chi li mandò a morire in battaglia né chi, per cieco odio verso l'uniforme che indossavano, non li risparmiò nei sanguinari giorni della vendetta. Questo libro ne racconta la storia, e narra delle legioni SS italiane: militari italiani di diversa origine e ventura, arruolati sotto il comando dei nazisti. Ne spiega l'ideologia e rivela i tanti piccoli avvenimenti che le videro coinvolte negli anni oscuri del triennio 1943-45. Attraverso una smisurata mole di documenti e dati, l'Autore compone le tessere di un mosaico inquietante, che descrive un'Italia confusa e frammentata, quella di chi dopo l'8 settembre rimase fedele alla Germania nazionalsocialista. DAL TESTO – “Tra i ventimila volontari italiani che indossarono il berretto con il teschio c'era di tutto: reduci dal fronte, squadristi, universitari, liceali, giovani avanguardisti, intellettuali, avventurieri, avanzi di galera, profittatori, illusi, fanatici, idealisti e rivoluzionari che credevano in un nuovo ordine europeo guidato da Mussolini e Hitler. Si stima che quelli di loro che parteciparono effettivamente alla guerra furono circa dodicimila. Di questi, la metà morì in battaglia o fu giustiziata dai partigiani. Nel dopoguerra oltre un migliaio emigrò all'estero. Dei restanti, pochissimi ammisero di aver fatto parte del famigerato corpo delle SS, e talvolta mantennero il segreto persino in famiglia. Furono ancora meno quelli che, senza accampare alcuna giustificazione, dichiararono apertamente di essere stati SS, ritenendo quel periodo una tappa importante della loro vita. Solo attraverso le loro testimonianze, le interviste e i ritratti pubblicati all'epoca sul settimanale «Avanguardia» è possibile tentare di farsi un'idea di chi fossero questi uomini che giurarono fedeltà a Hitler.” L’AUTORE – Enzo Caniatti (Milano 1950), giornalista professionista, è stato direttore di importanti riviste come «Tuttomoto» e «Gente Motori». Attualmente è direttore responsabile di «Secret History». Appassionato di storia, ha svolto numerose ricerche sul periodo nazista, scrivendo anche vari saggi. Con Aliberti ha pubblicato sotto lo pseudonimo Heinz von Fait L'ultimo segreto di Hitler (2008) e L'ultima notte (2008). INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Capitolo uno. La nascita delle SS italiane - Capitolo due. Il contesto storico - Capitolo tre. Le battaglie fratricide: partigiani versus SS italiane - Capitolo quattro. Chi erano le SS italiane - Capitolo cinque. Le Waffen-SS: i guerrieri del Führer - Capitolo sei. I duri del regime: i capi nazisti e i legionari SS italiani - Capitolo sette. Caccia aperta alle brigate partigiane - Capitolo otto. I volenterosi carnefici italiani della Gestapo - Capitolo nove. «Avanguardia»: il giornale delle SS italiane - Capitolo dieci. Da Legione italiana a Divisione Waffen-SS - Capitolo undici. Le stragi naziste e le SS italiane – Bibliografia
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