Aurelio Saffi. L’ultimo “vescovo” di Mazzini |
Enrico Bertoni Aurelio Saffi. L’ultimo “vescovo” di Mazzini CartaCanta Editore, pagg.168, Euro 10,00
IL LIBRO – Aurelio Saffi (Forlì, 1819–San Varano, 1890), l’ultimo “vescovo” di Mazzini, il “Bajardo della Romagna”, è stato uno dei maggiori esponenti del movimento democratico risorgimentale. Questo libro intende ricostruire il percorso intellettuale e spirituale del patriota forlivese, nato suddito dello Stato Pontificio, dagli anni della formazione tra Osimo e Ferrara, al periodo cruciale della Repubblica Romana, fino agli anni dell’esilio inglese, dove approfondisce i suoi studi sul Medioevo italiano e sull’importanza del Municipio anche per il futuro Stato unitario. Rientrato in Italia all’indomani della spedizione dei Mille, dopo il breve mandato parlamentare e la morte del suo Maestro, Saffi fu l’instancabile organizzatore del self-government repubblicano in Romagna, contribuendo a modellarne il profilo culturale e istituzionale. DAL TESTO – “Con le raccomandazioni di Mazzini, Saffi alla fine di gennaio del 1849 partiva da Forlì per recarsi a Roma e sedere nell'Assemblea Costituente: prendeva congedo dalla madre e dalle sorelle. Il fratello minore Tommaso era ancora lontano, milite nella Legione Italiana di Garibaldi con la quale partecipò nei mesi successivi alla difesa di Roma. La Costituente si insediava il giorno 5 febbraio e nella tornata del giorno 7 Saffi è eletto al primo scrutinio vice-presidente della stessa. Si arrivava quindi alla terza seduta dall'Assemblea, iniziata a mezzogiorno dell'8 febbraio e destinata concludersi nelle prime ore del 9, che risultò cruciale per l'emanazione del Decreto fondamentale della Repubblica Romana. Dopo avere proclamato la propria sovranità a decidere sulle sorti dei popoli pontifici, in quanto i deputati erano stati eletti a suffragio universale maschile, si aprì il dibattito sulla forma istituzionale da adottare: non fu un passaggio semplice e nemmeno scontato, data la presenza di deputati, che ebbero parte all'ultima fase di governo di Pio IX, e di eletti che provenivano dalle fila del Neoguelfismo. L'opera di mediazione di Saffi servì a convincere la parte moderata della Costituente, isolando di fatto chi sperava nel ritorno del papa e spianando la strada alla soluzione repubblicana. Un altro problema aperto riguardava la politica estera, in merito ai rapporti che si intendevano instaurare con gli altri Stati italiani,in particolare il Piemonte, in previsione di un'Assemblea Costituente Italiana. La posizione di Saffi al proposito, fu netta e appoggiata dalla maggioranza dei deputati”. L’AUTORE – Enrico Bertoni, laureato alla Facoltà di Conservazione dei Beni culturali dell’Università di Bologna, sede di Ravenna, è attualmente direttore del Museo Interreligioso di Bertinoro. Studioso di storia locale, ha curato le aperture e le attività didattiche presso Villa Saffi a San Varano. Tra le sue pubblicazioni: Nascita di un’identità culturale: il caso Romagna (2002), Il valore della cultura, la tradizione dell’ospitalità, a cura di A. Bandini, E. Bertoni, O. Mazzotti, P. Rambelli (2006), Il dialogo interreligioso come fondamento della civiltà (2009) e Gli angeli di San Silvestro. Storia di un restauro (2010). INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Gabriele Zelli - Capitolo I. San Varano, 9 aprile 1890 - Capitolo II. Forlì 1819 - Capitolo III. Ferrara - Capitolo IV. Segretario della deputazione provinciale - Capitolo V. Triumviro - Capitolo VI. Gli anni inglesi - Capitolo VII. L'Unità ovvero "far nascere la Repubblica" - Capitolo VIII. Gli ultimi anni - Capitolo IX. San Varano, 10 aprile 1890 – Ringraziamenti
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