Uno Dio e uno Re |
Antonella Grippo Uno Dio e uno Re. Il brigantaggio come guerra nazionale e religiosa Editoriale Il Giglio, pagg.144, Euro 10,00
IL LIBRO – Dieci anni di rivolta contro uno Stato usurpatore e rapace, dieci anni di violenta e devastante repressione, sono stati l’atto di nascita dell’Italia unita. I segni lasciati sono molto più profondi di quanto si possa immaginare: solo attraverso questa lettura è possibile spiegare sentimenti ed atteggiamenti culturali che da sempre connotano i rapporti tra Nord e Sud, come la reciproca mancanza di fiducia, la “disaffezione alle Istituzioni e lo scarso senso civico” che si imputano ai Meridionali, la malcelata convinzione che il progresso socio-economico delle regioni settentrionali sia fondato su una pretesa superiorità morale. Solo attraverso questa lettura è possibile spiegare anche, e soprattutto, la nascita e il permanere di classi dirigenti ipocrite, disoneste, prone ai poteri forti, corrotte e corruttrici, disposte ad ogni sorta di collusioni. Solo così, si spiegano 148 anni di politica nazionale agita con l’unico obiettivo del bene privato e il baratro economico tra Nord e Sud scavato con le braccia e il sudore dei Meridionali. Fino a quando non sarà tutto chiarito su quel primo atto di nascita dell’Italia unita, tutto quel che è seguito continuerà a non essere comprensibile e parlare di futuro, qualunque esso sia, non avrà senso. DAL TESTO – “Il brigantaggio non ripete il successo della Santa Fede perché non ha un Cardinale Ruffo che lo guida, non ha una classe dirigente che lo indirizza, non ha una Santa Alleanza che lo protegge. Ma esso muove da istanze culturali, politiche e sociali profondamente avvertite dal Paese reale e, pur senza dimenticarne le degenerazioni, rappresenta la legittima resistenza del Sud alla rivoluzione liberale, alla piemontesizzazione forzata e ad una conquista militare e territoriale di cui svela tutti i limiti e le artificiosità. Rappresenta inoltre la conseguenza di un atteggiamento repressivo, fin dalla sua teorizzazione, adottato sistematicamente dal potere centrale nei confronti delle aspirazioni e dei bisogni primari della stragrande maggioranza del popolo meridionale. Una maggioranza che si schiera contro la rivoluzione liberale risorgimentale. Una maggioranza che ancora una volta - come aveva già fatto nel 1799 - si oppone e contrasta una ristretta élite che propugna un risorgimento non solo senza popolo ma contro il popolo.” L’AUTRICE – Antonella Grippo è lucana ma vive e lavora a Roma dove insegna Letteratura italiana e latina al Liceo. Appassionata ricercatrice della storia della sua terra, ha collaborato a varie iniziative sul brigantaggio e ha preso parte più volte a manifestazioni e convegni del Giglio. Ha pubblicato: L’avanguardia esoterica (Literalia 1997); Le immagini della memoria 1789-1809 (Controcorrente 2000); Omaggio a Tommaso Pedio (con G. Perri, Literalia 2002); I silenzi degli innocenti (con G. Fasanella, Bur 2006). INDICE DELL’OPERA - Garibaldi e l'oro inglese - Il contesto internazionale e la difesa del Regno – Briganti Viva 'u Re nuosto! - Risorgimento senza popolo - Il plebiscito - La questione demaniale - La leva obbligatoria - L'attacco al clero - Il Regno d'Italia - La primavera del '61 - La repressione - La vita nei boschi - Le brigantesse – Borjes - Guerra per bande - L'assedio - Gli ultimi fuochi - L'Inchiesta sul brigantaggio - La critica della Civiltà cattolica all'Inchiesta - La legge Pica - Il dibattito storiografico - Note conclusive - Indice dei nomi e dei luoghi - Bibliografia
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