I geologi di Himmler |
Luca Valente I geologi di Himmler. L'SS-Wehrgeologen-Bataillon 500 tra Veneto e Trentino Cierre Edizioni, pagg.288, Euro 14,50
IL LIBRO – Che cosa ci fa un misterioso battaglione di geologi delle SS sulle montagne venete e trentine nell'ultimo inverno della seconda guerra mondiale? Quali sono i suoi incarichi nell'ambito della costruzione della Blau Linie, la linea fortificata che dovrebbe fermare 1'avanzata delle armate alleate sulle Prealpi? E ancora, che ruolo ebbero i suoi uomini a fine novembre 1944 nella rappresaglia di contrada Laita, sull'altopiano del Tretto? E che parte potrebbero avere avuto, qualche mese dopo, nel terribile massacro di Pedescala e Forni che insanguinò la Val d'Astico durante la ritirata della Wehrmacht? Infine, chi erano veramente quegli studiosi in divisa? E soprattutto, che legami avevano con gli scavi archeologici condotti negli anni Trenta per volere del Reichsführer Heinrich Himmler, fanatico dell'occulto e della storia degli antichi popoli germanici? Dal sepolcro di re Enrico nel castello di Quedlinburg alla caserma SS di Langenhorn-Amburgo, dalle spiagge del Vallo Atlantico alle creste dell'Alto Garda, dalle rampe di lancio delle V1 sul Pas-de-Calais alle vallate e agli altopiani attorno al massiccio del Pasubio, l'indagine rivela, tra imboscate partigiane, spietate ritorsioni e scoppi di mine, la storia misconosciuta dell'SS-Wehrgeologen-Bataillon 500. Con una certezza e un punto interrogativo: la chiusura del cerchio attorno all'eccidio della Laita, uno dei tanti drammi dimenticati tra quelli accaduti nell'Italia occupata nel biennio 1943-1945, e l'ipotesi, storicamente nuova ed affascinante, che i geologi di Himmler non siano stati estranei alla scellerata carneficina andata in scena in riva all'Astico a guerra praticamente finita.
DAL TESTO – “Tedeschi di Germania, tedeschi nati in Polonia e Romania (Volksdeutsche), austriaci, belgi, olandesi, senza contare i volontari italiani: l'SS-Wehrgeologen-Bataillon, fatto frequente nelle SS, accolse al suo interno uomini di varie nazionalità. Ma a colpire maggiormente è un altro aspetto: la fortissima presenza, tra gli ufficiali, di laureati (specialmente in materie attinenti alla geologia), appositamente riuniti in una unità altamente specializzata, nonché l'età generalmente sopra la media se rapportata al grado, ulteriore segno che si trattava di studiosi in divisa, piuttosto che soldati di professione (e in diversi erano anche militari della riserva). “I risvolti accademici del loro passato rivelano, ad esempio, che il capitano Erich Marquardt, insegnante e archeologo, prima della guerra era direttore del Museo Meininger. Il capitano Karl Heinzelmann, nel 1934, aveva pubblicato un rapporto sull'Istituto mineralogico-geologico dell'Università di Stoccarda, e l'anno dopo un libro sulla tettonica dello Schwäbischen Albverein. Il capitano Otto Joos, nel 1936, era stato autore di una carta geologica del Walberla, altura conosciuta come sito archeologico celtico, data alle stampe a Monaco. Il capitano Joachim Schlorf, nel 1932, dopo esperimenti condotti ad Amburgo, aveva realizzato uno studio relativo all'effetto del vanadio sui conigli.”
L’AUTORE – Luca Valente (Pieve di Cadore, 1973), ricercatore storico e giornalista, è autore di alcuni volumi sul biennio 1943-1945: Una città occupata (3 voll. 1999-2000), L'ultima battaglia (2002), Un paese in trappola (2003), Ascoltando Radio Landra (2003). Per Cierre edizioni ha scritto Il Mistero della Missione giapponese (2005, con Paolo Savegnago) e Dieci giorni di guerra (2006). È il curatore della rivista «Forte Rivon» dell' Associazione 4 Novembre di Schio e collabora con varie altre pubblicazioni a carattere storico. Ha partecipato alla realizzazione di mostre, conferenze, convegni, documentari storici. Scrive per il «Giornale di Vicenza»: nel 2003 ha vinto la 3° edizione del Premio giornalistico "Claudia Basso", riservato ai giornalisti Under 35 del Veneto.
INDICE DELL’OPERA – Premessa – Ringraziamenti – Parte prima. Il Tretto nella bufera – Introduzione - Migrazioni germaniche, pascoli e miniere - Contrada Laita, una rappresaglia dimenticata - Un'estate di sangue - La guerra nelle contrade - Sedici pugnalate per il parroco - Primo lutto alla Laita - I giorni della "Tagliamento" – Parte seconda. Analisi di una rappresaglia - La storiografia - Un sacerdote apre lo squarcio - La prima versione partigiana - Garibaldini capitolo secondo - Spunta un nome - Primi documenti - La disperazione di una vedova - Note di diario - Il segno dei parroci - Le testimonianze - Teresa Frizzo - Clemente Frizzo - Emilio Frizzo - Gino Frizzo - Arcangelo Dall'Alba - Elio Frizzo - La scelta del silenzio - Sulle tracce dei responsabili - Wainer Novellini, l"'interprete" - L'SS-Schütze Martin Binder - I geologi di Himmler - Uno stuolo di studiosi - Un archeologo al servizio del Reichsführer - Il Wehrgeologen-Bataillon in Trentino - Il comando SS a Volano - Il trasferimento a Folgaria - La I Compagnia ad Ala - La III Compagnia a Brentonico - La IV Compagnia a Torbole - Missione nel Vicentino - La II Compagnia a Valli del Pasubio - L'impiccato e la mendicante - Mancata rappresaglia ai Casarotti - Terrore in contrada Chiumenti - Sacrilegi e profanazioni - Operazione "Weisse Woche" – Il genio SS a S. Ulderico di Tretto - Discesa agli inferi - Una pacifica contrada - Punire la popolazione - Una verosimile ricostruzione - La morte di Cesare Lombardini – Parte terza. L'ipotesi Pedescala - La ritirata - Battaglia nell'Alto Garda - Fuga dall'altopiano - Nessun sabotaggio a Schio - Mine in Val Leogra - La Valdastico in fiamme - Il massacro di Pedescala e Settecà - La Commissione d'inchiesta americana - Guastatori in azione - Il Wehrgeologen-Bataillon a Pedescala e Forni? – Fonti dell’opera – Fonti a stampa – Bibliografia – Periodici – Quotidiani - Altre fonti - Fonti non pubblicate - Fonti internet - Testimonianze orali - Fonti d'archivio - Indice dei nomi di persona - Indice dei nomi di luogo
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