Gli imperdonabili Stampa E-mail

Cristina Campo

Gli imperdonabili

Adelphi, pagg.XV-282, Euro 18,00

 

campo_imperdonabili  IL LIBRO – Nella nota biografica che accompagnava un suo libro, Cristina Campo diceva di se stessa: «Ha scritto poco e le piacerebbe avere scritto meno». Quel poco è quasi tutto raccolto in questo libro e imporrà una constatazione a ogni lettore percettivo: queste pagine appartengono a quanto di più bello si sia mostrato in prosa italiana negli ultimi cinquant’anni. Cristina Campo era un’imperdonabile, nel senso che la parola ha nel saggio che dà il titolo a questo libro: come Marianne Moore, come Hofmannsthal, come Benn, come la Weil, aveva la «passione della perfezione». Non altrimenti avrebbe potuto scrivere le pagine che qui si leggono su Chopin o sulla fiaba, sulle Mille e una notte o sul linguaggio. «Saluto una sapienza oggi fra le più strane» ha scritto Ceronetti, una volta, della Campo. Forse è venuto il tempo perché i lettori si accorgano che in Italia, in mezzo a tanti promotori delle proprie mediocrità, è vissuta anche questa «trappista della perfezione».

 

  DAL TESTO – «La passione della perfezione viene tardi. O, per meglio dire, si manifesta tardi come passione cosciente. Se era stata una passione spontanea, l'attimo, fatale in ogni vita, del "generale orrore", del mondo che muore intorno e si decompone, la rivela a se stessa: sola selvaggia e composta reazione.

  «In un'epoca di progresso puramente orizzontale, nella quale il gruppo umano appare sempre più simile a quella fila di cinesi condotti alla ghigliottina di cui è detto nelle cronache della rivolta dei Boxers, il solo atteggiamento non frivolo appare quello del cinese che, nella fila, leggeva un libro. Sorprende vedere altri azzuffarsi a sangue, in attesa del loro turno, sul preferito tra i carnefici operanti sul palco. Si ammirano i due o tre eroi che ancora lanciano vigorose fiondate all'uno o all'altro carnefice imparzialmente (poiché è noto che di un solo carnefice si tratta, se anche le maschere si avvicendino). Il cinese che legge, in ogni modo, mostra sapienza e amore alla vita».

 

  L’AUTRICE – Cristina Campo (1924-1977) pubblicò in vita soltanto due piccoli libri: Fiaba e mistero (1962) e Il flauto e il tappeto (1971), che si ritrovano interamente in questa raccolta, insieme con i saggi che precedevano le sue magistrali versioni poetiche da John Donne e W.C. Williams e con altri suoi scritti mai prima d’ora raccolti in volume. Di lei sono usciti presso Adelphi anche La Tigre Assenza (1991), Sotto falso nome (1998), Lettere a Mita (1999) e Caro Bul. Lettere a Leone Traverso (1953-1967) (2007).

 

  INDICE DELL’OPERA – Cristina, di Guido Ceronetti – Gli imperdonabili – I (Il flauto e il tappeto - Una rosa - In medio coeli - Della fiaba) – II (Les sources de la Vivonne – Notti - 1. La storia della Città di Rame - 2. Tappeti volanti) – III (Gli imperdonabili - Una divagazione: del linguaggio) – IV (Con lievi mani - Il flauto e il tappeto) – Fiaba e mistero (Parco dei cervi - Attenzione e poesia) – Il sapore massimo di ogni parola (Su William Carlos Williams - Su John Donne - Un medico - Omaggio a Borges) – Sensi soprannaturali (Introduzione a Detti e fatti dei Padri del deserto - Introduzione a Racconti di un Pellegrino russo - Sensi soprannaturali) – Note - Nota biografica, di Margherita Pieracci Harwell - Cristina Campo o della perfezione, di Guido Ceronetti