Heydrich e la soluzione finale |
Édouard Husson Heydrich e la soluzione finale. La decisione del genocidio Einaudi, pagg.X-406, Euro 32,00
IL LIBRO – Per molto tempo gli storici hanno discusso sui tempi e i modi in cui fu deliberata e organizzata la «soluzione finale». Una scuola di pensiero evidenziava l'antisemitismo violento di Hitler e dei suoi sostenitori fin dagli anni Venti e assegnava un'intenzione genocida al nazismo fin dai suoi inizi. Altri storici mettevano in risalto i cambiamenti della politica nazista nei confronti degli ebrei nel corso degli anni Trenta e poi durante la guerra, sostenendo che alla decisione di mettere in pratica un piano di sterminio totale si arrivò solo nel corso della famigerata conferenza di Wannsee, tenutasi nel gennaio del 1942. Ricostruendo la vita e la carriera fulminante di Reinhard Heydrich, Édouard Husson sostiene che la decisione che mise in moto la macchina dello sterminio sarebbe stata presa molto prima di Wannsee, ma sempre dopo l'inizio della guerra, presumibilmente alla fine del 1941. Maneggiando la vastissima letteratura in materia e attingendo da documenti a volte poco noti, come le lettere scritte da Heydrich durante la guerra, Husson, come afferma Ian Kershaw nella sua prefazione, riesce nel difficilissimo compito di fornire un contributo originale alla ricerca storica sull'Olocausto.
DAL TESTO – “La carriera di Heydrich è ancora celata da un mito, quello dell'uomo che avrebbe costruito da solo l'apparato di repressione e di annientamento del Reich. Stando al suo biografo più recente, tutte le fila erano in mano a Heydrich: sarebbe stato lui a inventare il sistema concentrazionario e a mettere in opera il giudeicidio nella sua integralità. «Il terrorista di Stato Heydrich si precipitava ovunque le visioni trasudanti odio di Hitler diventassero atti sanguinari concreti; era l'incitatore, il pianificatore e l'organizzatore». È forse più esatto dire con Eberhard Jäckel che Heydrich fu sempre l'«esecutore attivo». “Per dare a Heydrich il suo posto esatto, evocheremo il brano di un cinegiornale ripreso in occasione della visita di Hitler allo Hradschin, il castello di Praga, dopo lo smembramento della Cecoslovacchia, il 17 marzo 1939. Non appena arriva nel cortile del castello, Hitler scende dall'automobile. È scortato, tra gli altri, da Himmler e Heydrich. All'improvviso, mentre il corteo descrive un arco di cerchio girando verso sinistra, un SS situato alla sinistra di Heydrich, seguendo la linea mediana, si avvicina a Hitler per dirgli qualcosa all'orecchio. Il primo riflesso del capo della polizia di sicurezza è di impedire all'intruso di raggiungere il Führer. Fa un gesto per intercettarlo, senza riuscirci perché non può rompere il corteo, e si può intravedere sullo schermo la sua collera appena trattenuta. Himmler si volta allora verso Heydrich e gli fa capire che il suo intervento non è necessario. Il capo dell'SD e della Sipo obbedisce e ingoia la rabbia.”
L’AUTORE – Édouard Husson ha insegnato in Germania e in Francia ed è ora professore di Storia contemporanea alla Sorbona. Tra i suoi libri recenti: Comprendre Hitler et la Shoah. Les Historiens de la République fédérale d'Allemagne et l'identité allemande depuis 1949 (Puf, 2000), Une autre Allemagne (Gallimard, 2005) , Endlösung. Soluzione finale (Edizioni San Paolo, 2007) e Heydrich e la soluzione finale. La decisione del genocidio (Einaudi Storia, 2010).
INDICE DELL’OPERA - Prefazione di Ian Kershaw - Heydrich e la soluzione finale - I. «Chiarire le questioni di fondo». Reinhard Heydrich e la costituzione di un «corpo unificato di nuovo tipo per la protezione dello Stato» - II. «Certi lavori preparatori al dispiegamento della soluzione finale». La Aktion T4: preistoria del giudeicidio - III. «Chi parla ancora, oggi, dell'annientamento degli armeni?» (Adolf Hitler, 22 agosto 1939). I massacri commessi in Polonia dalle SS e dalla polizia (settembre-novembre 1939) - IV. «Soluzioni transitorie, ma che ci permetteranno di acquisire esperienze pratiche». La Polonia come laboratorio della soluzione finale - V. Dal «piano Madagascar» al «piano Heydrich» - VI. «Portare un colpo decisivo al giudaismo internazionale» (Paul Zapp, 29 gennaio 1941). Le unità delle SS e della polizia e il progetto di distruzione del «giudeobolscevismo» - VII. «Porre le fondamenta della soluzione europea della questione ebraica» (Paul Zapp, 29 gennaio 1941). L'attuazione progressiva del genocidio degli ebrei sovietici dalla fine di giugno a metà maggio 1941 - VIII. «In considerazione delle nuove possibilità offerte dall'Est». Una pianificazione genocida a più livelli - IX «Con l'avallo preliminare del Fuhrer». Agosto 1941: la decisione hitleriana di deportare gli ebrei del Reich - X. «L'operazione avrà inizio sul territorio del Reich, compreso il Protettorato di Boemia-Moravia». Coordinare da Praga la «soluzione finale della questione ebraica in Europa» - XI. «A causa dei pericoli che comporta l'emigrazione in tempo di guerra». La trappola si chiude sugli ebrei d'Europa - XII. «Gli ebrei vivono solo grazie al fatto che la solidarietà europea non esiste» (Adolf Hitler, 5 novembre 1941). La terza decisione di Hitler nel novembre 1941: la deportazione degli ebrei di tutto il continente - XIII. «Sappiamo quale forza ci sia alle spalle di Roosevelt» (Adolf Hitler, 11 dicembre 1941). La dichiarazione di guerra agli Stati Uniti per legittimare il giudeicidio - XIV.« La responsabilità della direzione della soluzione finale della questione ebraica spetta, indipendentemente dai confini geografici, al Reichsführer SS». Il significato della conferenza di Wannsee - XV. «Certi lavori preparatori al dispiegamento della soluzione finale». La realizzazione dei campi di annientamento a opera di Himmler e di Heydrich – Epilogo. Reinhard Tristan Eugen Heydrich. L'architetto del genocidio degli ebrei d'Europa - Postfazione di Jean-Paul Bled – Ringraziamenti – Appendice – Fonti - Indice analitico
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