L’Italia e il trattato di pace del 1947 Stampa E-mail

Sara Lorenzini

L’Italia e il trattato di pace del 1947

il Mulino, pagg.232, Euro 12,00

 

lorenzini_trattato  IL LIBRO – Il 10 febbraio 1947, mentre l'Italia era immobile in uno sciopero generale di protesta, con le bandiere a mezz'asta in segno di lutto, a Parigi si firmava il trattato di pace che suggellava la sconfitta del nostro paese nel secondo conflitto mondiale. Le grandi potenze - Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna e Francia - avevano punito l'Italia per l'aggressione fascista, senza tenere conto della cobelligeranza. La delegazione, guidata da Alcide De Gasperi, era riuscita con grande sforzo a far sentire la propria voce durante i negoziati ma i suoi interventi non erano bastati a ottenere miglioramenti significativi. L'Italia fu costretta fra l'altro a importanti cessioni territoriali lungo i confini occidentali e orientali, a rinunciare alle colonie e a risarcire i danni di guerra. Né la classe politica né l'opinione pubblica erano pronte ad accettare tali clausole che ritenevano ingiuste e disonorevoli. A sessant'anni dalla firma, il volume ripercorre le vicende di un trattato dimenticato. Attraverso la storia dei negoziati e la reazione dell'opinione pubblica e del mondo politico, sono così illustrati in modo puntuale e documentato i significati del trattato per l'Italia e per la sua identità nazionale.

  DAL TESTO – “Il 30 luglio fu soprattutto il giorno di Vittorio Emanuele Orlando. Questi si esibì nella sua ultima performance da grande oratore. Sentendosi incompreso e attaccato da più parti, sconfitto e aggredito proprio sulla questione del trattato, di lì a una settimana avrebbe annunciato l'uscita dalla vita pubblica. Intervenne subito prima delle dichiarazioni di voto, con un discorso veemente e appassionato, che avrebbe dovuto durare al massimo venti minuti ma invece si protrasse a lungo. Contestò la chiusura troppo spiccia della discussione: «questi sono voti di cui si risponde dinanzi alle generazioni future», afferma con enfasi. Riagganciandosi perfino alle motivazioni di Togliatti e Nenni, accusò la «continua acquiescenza e accondiscendenza» del governo durante le trattative. Il risultato era un trattato «scellerato». Approvarlo sarebbe stata una «abiezione fatta per cupidigia di servilità». Il pesante atto di accusa, pronunciato con grande teatralità, puntando il dito contro il governo e con la testa arruffata rovesciata all'indietro, fu la goccia che fece traboccare il vaso. L'assemblea si infervorò in una specie di tumulto. Molti abbandonarono oltraggiati l'aula, monarchici e comunisti applaudirono insieme. De Gasperi non rinunciò a rispondere. Si dichiarò profondamente offeso, assieme a «tutti coloro che hanno affrontato il nemico non soltanto come combattenti sui campi di battaglia, ma hanno affrontato il fascismo con coraggio, soffrendo giorno per giorno». «Il Popolo» avrebbe classificato lo sbotto di Orlando come un eccesso di emotività, rammentando che il suo temperamento aveva portato a «altri episodi dolorosi che è inutile ricordare», ossia allo smacco della vittoria mutilata di Versailles”.

  L’AUTRICE – Sara Lorenzini insegna Storia contemporanea nella Facoltà di Lettere dell'Università di Trento. Fra le sue pubblicazioni: Il rifiuto di un'eredità difficile. La Repubblica Democratica Tedesca, gli ebrei e lo stato di Israele (La Giuntina, 1998, premio M. Reineri 1997-98 per la storia contemporanea e sociale) e Due Germanie in Africa. La cooperazione allo sviluppo e la competizione per i mercati di materie prime e tecnologie (Polistampa, 2003).

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione – I. «What to do with Italy?». La pace prende forma (1. L'uscita dalla guerra e le prime trattative per una pace ancora lontana - 2. L'avvio delle trattative di pace) - II. Cronaca di una sconfitta annunciata (1. Parigi: la conferenza dei Ventuno - 2. Seconda fase della conferenza: le commissioni - 3. New York: la conferma - 4. Il testo finale del trattato) - III. L'opinione pubblica e lo shock del trattato di pace (1. La firma - 2. Le reazioni - 3. Il dibattito sulla ratifica) – IV. Un trattato dalla vita breve (1. Fra questioni irrisolte e revisione - 2. La recezione del trattato e l'inizio della riflessione sulla guerra) – Conclusioni - Appendice. Il testo del trattato di pace con l'Italia, 10 febbraio 1947 – Bibliografia - Indice dei nomi