Solženicyn |
Ljudmilla Saraskina Solženicyn Edizioni San Paolo, pagg.1458, Euro 84,00
IL LIBRO – Dalla prigionia nei gulag al Nobel, dall'esilio forzato al ritorno in patria, la parabola di Aleksandr Solženicyn nella sua unica biografia autorizzata. Aleksandr Solženicyn (1918-2008) è uno dei grandi scrittori del XX secolo. Testimone della rivoluzione russa, della Seconda guerra mondiale, dell’oppressione staliniana e del crescente dominio del materialismo, si considerava erede della grande tradizione del cristianesimo ortodosso. Divenne progressivamente sostenitore degli umili e accusatore della violenza della rivoluzione, e fu quindi costretto all’esilio. Fuori dalla Russia, tuttavia, Solženicyn si sentiva come un leone in gabbia. Trascorse la seconda parte della sua vita a denunciare congiuntamente il trionfo del materialismo occidentale e sovietico. Secondo una definizione di Ljudmilla Saraskina, la sua vita fu «un incessante slancio dello spirito». DAL TESTO – “Questo somigliava già a ciò che Solženicyn voleva dire all'America. Bisogna abbandonare la superba cecità valutare le culture solo in base al grado di avvicinamento al modello occidentale. Una società che si costruisce a livello giuridico e inferiore ai veri criteri morali. I «diritti dell'uomo» soffocano i diritti della società e la distruggono; mentre la stampa libera, che detta la moda politica, acquista forza di legge. Il culto dei beni materiali indebolisce il coraggio e la volontà; la libertà conduce alla sfrenatezza. Il male è nel razionalismo e nell'umanesimo dell'Illuminismo, a cui si rifanno anche i comunisti. Solženicyn critica l'Occidente a partire da una tradizione più antica dell'Illuminismo, e propone di riconsiderare la scala dei valori morali, di salire a una nuova altezza di visione. “Benché il discorso di Harvard gli avesse aperto i cuori dell'America profonda, legata alle sue radici, ora la stampa americana poteva ingiuriarlo quanto voleva. «La banda dei giornalisti si accanisce a denigrare Solženicyn. Lui ha attaccato i mass media per la loro supponenza, ipocrisia, menzogna, e loro non glielo perdoneranno mai. Deve capire fino a che punto la sua visione globale non si adatta alla società democratica e liberale»: così valutavano la situazione gli analisti che simpatizzavano per Solženicyn, e avevano ragione. Si apriva una fase di totale ostruzionismo. Smascherare Solženicyn, scrivere su di lui articoli e libri distruttivi era considerato bon ton in Occidente. Quando, durante una trasmissione, una delle collaboratrici della sezione russa della BBC gli fece gli auguri per il suo sessantesimo compleanno (11 dicembre 1978), per poco non perse il lavoro”. L’AUTRICE – Ljudmilla Saraskina, nota studiosa di letteratura russa, è tra i massimi esperti mondiali di Dostoevskij. Per questa biografia – vincitrice di numerosi riconoscimenti in patria – ha lavorato fianco a fianco con Solženicyn. INDICE DELL’OPERA – Introduzione. Un miracolo realizzato insieme, di Adriano Dell'Asta – Prologo. L'anno Diciotto – Parte prima. Le coordinate di un destino - 1. Fisionomia e radici. La stirpe dei Solženicyn - 2. Il nonno Zachar. «E diventato di nuovo niente ... » - 3. Sanja Laženicyn: l'eroe e il prototipo - 4. La mamma Taisija Zacharovna. Una breve felicità – Parte seconda. La clandestinità come terra solida - 1. Sorti russe: l'inevitabilità dell'ombra - 2. La casa paterna: i misteri di un tempo nascosto - 3. Essere scrittore come vocazione e predestinazione - 4. L'Università Statale di Rostov. L'unione di matematica e letteratura - 5. In più il MIFLI. Premonizioni e miraggi – Parte terza. La guerra e in guerra - 1. Il fardello del soldato: sulla via dell'artiglieria - 2. L'abbiccì dell'ufficiale e i rudimenti della fonotelemetria - 3. Al fronte e in battaglia. Il battesimo del fuoco - 4. La passione politica, il fuoco epistolare … - 5. Sotto scorta: dall'altra parte della pietra di confine – Parte quarta. L'arcipelago Gulag - 1. Tra il box e la baracca: l'istruttoria e la sentenza - 2. L'educazione carceraria e il tirocinio nel lager - 3. Nelle isole. La nascita di Gleb Neržin - 4. I lavori forzati. La poesia delle opere murarie - 5. L'anno dell'uragano: la rivolta e la malattia - 6. Il confino perpetuo. Il miracolo del ritorno alla vita – Parte quinta. Prima dello sfondamento - 1. Itinerari moscoviti e giornate in campagna - 2. Rjazan': i due aspetti della «vita beata» - 3. Šč-854. Una giornata di uno zek - 4. Il falò preparato e il fuoco caduto dal cielo - 5. I privilegi del trionfo e il rovescio insidioso della fama - 6. Slanci, atterraggi, cadute, fallimenti... – Parte sesta. La parola e l’azione - 1. Una buona proroga. Nel nascondiglio e tra la gente - 2. La decifrazione del codice: la sciagura come libertà - 3. Lotta senza regole. «Ševardino», «Borodino» ... - 4. Alja: la felicità possibile. I vascelli bruciati - 5. Nobeliana. Campi minati, trappole mortali - 6. Il fato sonnecchiante: acme e scioglimento – Parte settima. L'esperienza dell’esilio - 1. I rifugi europei. L'ombra di Lenin - 2. Nel vasto mondo: alla ricerca di una casa e della quiete - 3. Il rifugio nel Vermont. Il lavoro, la famiglia, le macine ... - 4. Fra le due Forze Mondiali. Macinato - 5. L'Arcipelago GULag nel Novyj mir e in tutta la Russia – Parte ottava. La strada di casa – 1.. Il vettore del ritorno. Cavendish-Magadan-Mosca - 2. Nel paese e nell'«ellissoide»: la parola come spada - 3. Il profeta in patria: una nuova svolta - 4. Il «cuneo arroventato». Sul filo del rasoio - 5. L'ultima estate. «La morte non mi rattrista ... – Epilogo. Un uomo felice - Cronologia della vita e delle opere di Aleksandr Solženicyn - Breve bibliografia
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