Fascisti di celluloide |
Maurizio Zinni Fascisti di celluloide. La memoria del ventennio nel cinema italiano (1945-2000) Marsilio Editori, pagg.IX-340, Euro 32,00
IL LIBRO – Ricordare il ventennio fascista è stata una necessità evidente e duratura per la società dell'Italia repubblicana. Ancora molti anni dopo la sua fine, il fascismo è apparso alla maggioranza degli italiani non come un'esperienza storica chiusa e metabolizzata ma, al contrario, come una fase per certi aspetti ancora aperta e fonte continua di giudizi, riflessioni, spunti. Le semplificazioni, i luoghi comuni, le banalizzazioni che hanno accompagnato la lettura di quel fenomeno nel corso degli anni attingono a un retroterra tematico e iconografico diffuso e fortemente consolidato che inizia a strutturarsi negli anni stessi del regime ma che, dopo la sua caduta, troverà piena definizione e organizzazione. Si arriva in questo modo alla diffusione di una sua rappresentazione fortemente stilizzata, sia nel senso di una "defascistizzazione" del fascismo sia, all'estremo opposto, di una demonizzazione di questo. Il cinema, con il suo collocarsi a cavallo tra espressione culturale originale e comunicazione di massa, rappresenta la cartina di tornasole per valutare come la società italiana si sia di volta in volta orientata nel costruire un proprio "fascismo della mente" che sempre meno aveva a che fare con la realtà stessa del fenomeno e sempre più batteva strade, a seconda dei casi, utili alla denuncia di responsabilità passate e presenti o, al contrario, ad assoluzioni generalizzate. DAL TESTO – “Roma città aperta, realizzato nel 1945, è diventato il simbolo, in patria e all'estero, della rinascita sociale, politica, morale dell'Italia, oltre che il manifesto di un intero movimento cinematografico. In esso Rossellini offrì un quadro pulsante della Roma occupata, in cui la maggioranza dei romani (rappresentati mirabilmente dalla protagonista, Pina) sono mossi, nella loro opposizione al nemico tedesco e ai suoi "collaboratori" fascisti, da una avversione dai connotati precipuamente morali che accomuna comunisti e preti, professionisti e popolani. Il fascismo e i suoi rappresentanti appaiono solo in poche sequenze e sono sempre subordinati all'alleato nazista. L'esemplificazione principale di questo rapporto è data dalla figura del questore e dal suo atteggiamento nei confronti dell'ufficiale nazista Bergman. A partire dall'aspetto modesto, pingue e sudato nei suoi abiti borghesi, la figura del questore viene subito caratterizzata dalla sottomissione con cui esegue gli ordini dell'occupante nazista e da come faccia di tutto per compiacerlo. La debolezza del personaggio è evidenziata da un breve quanto sintomatico scambio di battute fra lui e Bergman: all'irrompere nella "tranquillità" di via Tasso di un urlo lacerante di un prigioniero torturato, Bergman sbotta infastidito: «Ma quanto gridano questi italiani!»”. L’AUTORE – Maurizio Zinni (1976) è dottore di ricerca in storia contemporanea. I suoi interessi di ricerca riguardano le "icone moderne" come fonti della storia contemporanea, in particolar modo il cinema. Dal 2009 è responsabile degli archivi e dei seminari del Laboratorio di Ricerca e Documentazione Storica Iconografica del Dipartimento di Studi Internazionali dell'Università Roma Tre. Collabora con le cattedre di Storia contemporanea e Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa nella realizzazione di attività seminariali. Fa parte della redazione di «Mondo contemporaneo. Rivista di storia». INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Luigi Goglia – Fascisti di celluloide. La memoria del ventennio nel cinema italiano (1945-2000) – Introduzione - I. Un passato ancora presente (1945-1948) - II. Una cappa di silenzio sul fascismo di celluloide (1949-1953) - III. Dal silenzio alla caricatura (1954-1959) - IV. Tra politica e spettacolo (1960-1962) - V. Alla ricerca di nuove strade (1963-1969) - VI. Parlare del passato guardando al presente (1970-1976) - VII. Tra riflusso ideologico e crisi del settore (1977-1984) - VIII. In attesa di tempi migliori (1985-2000) – Conclusioni – Filmografia – Bibliografia – Indice dei film – Indice dei nomi
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