La Mussolina |
Umberto Dinelli La Mussolina. I fuochi di una donna, le ceneri di un regime Cierre Edizioni, pagg.280, Euro 14,00
IL LIBRO – L'incontro di due personalità magnetiche, alterate dall'esasperazione agli inizi del secolo violento che insanguinerà il mondo. Prende l'avvio una sfida annientativa che non lascerà prigionieri. La Dalser e Benitino, il figlioletto avuto da Benito Mussolini, vengono scaraventati in giro per l'Italia, inseguiti dalle ingiunzioni dei prefetti, e conoscono gli stenti e la miseria, ma non basta. Non importa che abbiano delle buone ragioni, chi è scomodo deve sparire, recita la logica spietata e violenta della dittatura. Rinchiusa con l'arbitrio nel circuito manicomiale tra Pergine e Venezia, Ida scuote alle radici la malferma quercia del potere. Il figlio, al quale con un gioco cinico di tutele e adozioni passando per collegi e istituti viene addirittura cambiato il nome, è spedito con la flotta della Marina in giro per il mondo. Ida si rivolta con la forza di una lupa che conosce bene la linea che separa il diritto dalla sopraffazione, ribellandosi alla privazione della libertà che patisce perché un solo uomo non la vuole libera. Contro il Duce lei getta provocatoriamente sul tavolo la propria morte. Ma siamo alla resa dei conti. La vittima, come nelle tragedie greche, si fa titanica, vendicativa, oracolare, scrivendo: «va là duce che sei un pover'uomo». Muore nel manicomio di Venezia e con il suo corpo spariscono anche le carte e i documenti del ricovero, mentre il figlio, dopo qualche tempo, viene spento nel manicomio milanese di Limbiate. Il lavoro sporco compiuto dagli uomini dal braccio svelto e dalla mente corta è concluso. DAL TESTO – “Ida Dalser che aveva 33 anni e Benito Mussolini di tre anni più giovane si incontrano per la prima volta nel 1913 a Milano. Lei cerca di promuovere il già avviato salone di fìsiokinesiterapia, lui le si rivolge per un mal di schiena ricorrente. Conseguito ad Innsbruck il diploma di infermiera, Ida Dalser nel 1905 lascia il paese di Soprarnonte, un centinaio di case sulle alture trentine, e diventa governante della signora Taveggia che continuerà ad assistere anche all'ospedale Maggiore di Milano come infermiera personale. Presso lo stesso ospedale conclude nel 1908 un corso con relativo diploma di massoterapia. Con le referenze dell’ospedale Maggiore si trasferisce a Parigi dove frequenta la Scuola di ortopedia e di massaggio e il Centro di medicina estetica di madame Fatelle”. L’AUTORE – Umberto Dinelli è medico psichiatra e ha insegnato Psichiatria e Igiene mentale all'Università di Udine. Dirige la rivista «Problemi in psichiatria» ed è autore di Rosso sulla laguna (Udine 1970), La guerra partigiana nel Veneto (Venezia 1976), Il nostro cervello (Venezia 2000), Siamo tutti psicosomatici? (Venezia 2001), La viole della follia (Venezia 2006). INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Capitolo l - Capitolo 2 - Capitolo 3 - Capitolo 4 - Capitolo 5 - Capitolo 6 - Capitolo 7 - Capitolo 8 - Capitolo 9 - Capitolo l0 – Capitolo 11 - Capitolo 12 - Capitolo 13 - Capitolo 14 - Capitolo 15 - Capitolo 16 - Capitolo 17 - Capitolo 18 - Capitolo 19 - Capitolo 20 - Capitolo 21 - Capitolo 22 - Capitolo 23 - Capitolo 24 - Capitolo 25 - Capitolo 26 - Capitolo 27 - Capitolo 28 - Capitolo 29 - Capitolo 30 - Capitolo 31 – Capitolo 32
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