Maledetti Savoia, Savoia benedetti |
Lorenzo Del Boca – Emanuele Filiberto di Savoia Maledetti Savoia, Savoia benedetti. Storia e controstoria dell'Unità d'Italia Edizioni Piemme, pagg.434, Euro 18,50
IL LIBRO – In un Paese in cui una memoria condivisa pare impossibile, gli avvenimenti che fondano la nostra storia nazionale – il Risorgimento e la proclamazione dell’Unità – non fanno eccezione. A una versione tradizionale che spesso gronda di romanticismo e tentazioni agiografiche, si contrappongono resoconti controcorrente che stigmatizzano incongruenze e ipocrisie dei Padri della Patria. Questo serrato dialogo si propone finalmente di individuare un terreno di verità comune tra ipotesi storiche a volte enormemente distanti. Le cinque giornate di Milano sono state un’azione velleitaria e mal organizzata o, invece, il primo vero tentativo di “fare l’Italia”? Vittorio Emanuele II è il “re con la faccia da macellaio”, sciupafemmine, circondato da affaristi e non alieno ad allungare le mani nel bilancio dello Stato, oppure il sovrano che, assecondando lo spirito che prendeva corpo nel Paese, ne ha ascoltato il “grido di dolore”, facendo della provinciale Penisola una delle moderne potenze europee in soli vent’anni? L’impresa dei Mille è davvero una cavalcata di eroi, di uomini coraggiosi disposti a rischiare tutto per la causa, o piuttosto una sceneggiata teatrale e mal recitata? E l’Italia che alla fine viene proclamata e si affaccia alla ribalta della storia è una nazione con i piedi d’argilla, perché edificata su troppe furbizie, o un giovane Paese che ha in sé gli strumenti per progredire?
DAL TESTO – "L’upper class di allora (anche se le generalizzazioni risultano, sempre, un po’ imprecise) si distingueva per una radicale ostilità nei confronti degli austriaci. I borghesi, al contrario, erano in larga misura favorevoli al governo di Vienna “che pagava lo stipendio” perché erano, soprattutto, loro a essere scelti per un impiego pubblico. Gli altri – il cosiddetto “popolo” – dovevano essere considerati neutrali rispetto a questa contesa, occupati com’erano a lavorare dal mattino alla sera perché la paga era bassa e il pane per la famiglia non bastava mai. Perciò, se proprio avessero dovuto prendersela con qualcuno, i cosiddetti proletari avrebbero certo lasciato perdere gli austriaci per contestare “i padroni”. Quando i più poveri riuscivano a conquistarsi un posto a teatro – più raramente alla Scala – approfittavano del momento degli applausi per sputare dal loggione, dove prendevano posto, verso la platea, in basso, che era occupata dai ricchi. Gli “sciuri” avevano modo di occuparsi di politica e immaginare scenari spesso irrealizzabili solo perché una moltitudine di disperati si spaccava la schiena sui loro poderi e li manteneva senza che dovessero impegnarsi per tirare a campare. "Dunque, perché scoppiò la rivolta? Il caso giocò un ruolo significativo. A posteriori, i racconti dei patrioti si sforzarono di fare apparire come preordinato ciò che, in realtà, era avvenuto in modo piuttosto fortuito. A cominciare dallo sciopero del tabacco che fu l’origine dell’insurrezione".
GLI AUTORI – Giornalista e saggista, Lorenzo Del Boca è dal 2001 presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Laureato in filosofia e scienze politiche, ha incentrato la sua occupazione di storico e scrittore in particolare sul periodo risorgimentale. Per Piemme ha pubblicato con successo Maledetti Savoia e Indietro Savoia!, distintisi per l’irriverenza e per il distacco dalla consuetudinaria storia di tipo agiografico e convenzionale. Nato a Ginevra nel 1972, Emanuele Filiberto di Savoia è figlio di Vittorio Emanuele e di Marina Ricolfi Doria. È nipote dell’ultimo re d’Italia Umberto II. A causa dell’esilio previsto dalla XIII disposizione transitoria della Costituzione italiana, è vissuto per trent’anni in Svizzera, da dove è potuto rientrare solo alla fine del 2002. Ha pubblicato, per Mondadori, C’era una volta un principe.
INDICE DELL’OPERA - Introduzione. Verso una storia condivisa - I. Cinque giorni di fuoco a Milano - Liberarsi dagli austriaci, ma senza sottomettersi a Torino, di Lorenzo Del Boca - Milano si è ribellata come ai tempi del Barbarossa, di Emanuele Filiberto di Savoia - II. Carlo Alberto - Un re sull'altalena: «Vorrei ma non posso ...», di Lorenzo Del Boca - «Il palo a cui sarò posto è il confine fra due epoche», di Emanuele Filiberto di Savoia - III. La Prima guerra di indipendenza: le forche caudine di Custoza - I Savoia allo sbando nella piana di Custoza, di Lorenzo Del Boca - Anche la potente Austria temeva il piccolo Piemonte, di Emanuele Filiberto di Savoia - IV. La Prima guerra di indipendenza: «La brumal Novara» - Novara: chi non voleva ubbidire e chi non sapeva comandare, di Lorenzo Del Boca - Le sconfitte di Custoza e di Novara moltiplicarono la determinazione dei patrioti, di Emanuele Filiberto di Savoia - V. Vittorio Emanuele II - Il re "galantuomo" con le mani lunghe, di Lorenzo Del Boca - Re Vittorio Emanuele II: un sovrano di buon senso, di Emanuele Filiberto di Savoia - VI. Il decennio di preparazione - Il ribaltone, i voltagabbana e il conflitto d'interessi, di Lorenzo Del Boca - Da piccolo Piemonte a potenza europea: il cammino dell'Italia, di Emanuele Filiberto di Savoia - VII. La Seconda guerra di Indipendenza - Le escort tricolore per l'Unità d'Italia, di Lorenzo Del Boca - Il «grido di dolore»: la seconda guerra di Indipendenza, di Emanuele Filiberto di Savoia - VIII. Garibaldi - L'eroe «dei due milioni» che rubava i cavalli, di Lorenzo Del Boca - Giuseppe Garibaldi? Libero ed estroso, di Emanuele Filiberto di Savoia - IX. L'impresa dei Mille - La «banda dei quattro» e gli attori del teatro dei Mille, di Lorenzo Del Boca - Mille per liberarci dalla tirannide accolti a furor di popolo, di Emanuele Filiberto di Savoia - X. La conquista del Sud - La mafia in campo per saccheggiare il sud, di Lorenzo Del Boca - L'unificazione del sud e il potere retrogrado dei Borbone, di Emanuele Filiberto di Savoia - XI. Il brigantaggio e la questione meridionale - La rivolta del Meridione che chiamarono brigantaggio, di Lorenzo Del Boca - Il brigantaggio viene da lontano: un'eredità borbonica del XVI secolo, di Emanuele Filiberto di Savoia - XII. Conclusioni - I conti che non tornano nel bilancio dell'Italia unita, di Lorenzo Del Boca - L'Italia grande potenza democratica: ecco l'eredità del Risorgimento, di Emanuele Filiberto di Savoia - Note bibliografiche - Ringraziamenti
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