Giovanni Lindo Ferretti |
Luca Negri Giovanni Lindo Ferretti. Partigiano dell’Infinito da Togliatti a Benedetto XVI Vallecchi, pagg.192, Euro 12,00
IL LIBRO – Giovanni Lindo Ferretti è artista e testimone del nostro tempo tra i più significativi in Italia dal secondo dopoguerra a oggi. Il suo impegno in musica, letteratura, teatro e dibattito pubblico lo ha reso negli anni un importante punto di riferimento per differenti platee: punk negli Ottanta, giovani di sinistra smarriti nei Novanta, cattolici ferventi e neoconservatori nel nuovo secolo. La sua svolta politica, dal comunismo più o meno eretico a posizioni riconducibili alla destra e infine al ritorno alla Chiesa di Roma, ha smarrito i suoi “seguaci” e lasciato più di un “orfano” a parlare di tradimento, opportunismo, addirittura di follia. Questo libro è stato scritto non solo per raccontarne la vita da romanzo ma soprattutto per far luce sul personaggio pubblico, ricostruendone il percorso artistico-politico attraverso l’indagine delle parole che ha usato in ogni loro forma: che le abbia cantate, scritte o anche solo pronunciate durante le interviste. Sullo sfondo, le vicende storiche e le visioni del mondo di comunisti e cattolici, le due grandi famiglie con cui sino ad oggi ha vissuto.
DAL TESTO – "Anche in Vaticano si tifa rivolta: l'oligarchia incaricata della riforma liturgica (presidente ne è Lercaro, e Dossetti sta dietro le quinte) lavora alacremente ispirata da quello «spirito del Concilio» che ne estremizza le istanze. "I media amplificano e promettono: il rito sarà più comprensibile ai fedeli, incentiverà la partecipazione, con meno orpelli e formalità gotiche e barocche. Quando il nuovo canone entra in vigore, nel 1970, la messa cattolica è ridotta a confuso ibrido con la luterana, a un'assemblea loquace che commemora il sacrificio di Cristo, più che rinnovarlo con la Transustanziazione di pane e vino. Il nuovo canone prescrive di prenderla in piedi, l'ostia, non più inginocchiati (sono tanti i teologi e fedeli che ridacchiano all'idea di considerarla ancora corpo del Signore). Invece del latino, sigillo di universalità, cattolicità, s'impone il volgare locale più comprensibile (comprensione razionalista, morale e limitata all'umano). Il sacerdote deve celebrare coram populum (verso i fedeli) e non ad Deum ovvero in direzione di altare e crocifisso posti dall'alba della cristianità a Oriente. Ci si può anche liberare del canto gregoriano; la scelta della colonna sonora è affidata all'estro di preti e fedeli. Allora le chiese (per fare esprimere e attirare i giovani...) cominciano a risuonare di melense pessime copie del cantautorato alla moda".
L’AUTORE – Luca Negri è nato a Roma nel 1972. Si occupa di letteratura, religione e musica popolare contemporanea. È tra i fondatori dello "SparJurijLab", «nato alla fine del secolo scorso per produrre “scrittura totale” e lavorare su più fronti». Con lo pseudonimo di Nero Luci ha pubblicato racconti nell’antologia curata da Aldo Nove .noibimbiatomici e una raccolta di poesie.
INDICE DELL’OPERA - Introduzione - I. Progenitore cattolicissimo - II. Io amo l'Urss - III. Fuochi nella notte - IV. Litanie in cronaca - Bibliografia minima - Discografia minima
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