La politica europea di sicurezza e difesa Stampa E-mail

Paolo Foradori

La politica europea di sicurezza e difesa. L'Unione Europea nel nuovo ordine globale

Carocci, pagg.144, Euro 15,00

 

foradori_pesd  IL LIBRO – L’affermazione dell’Unione Europea come attore globale non può prescindere dal pieno sviluppo di una credibile ed efficace politica di sicurezza e difesa comune. Sebbene l’azione dell’ue continui a soffrire di limiti e carenze, il contributo europeo al mantenimento della pace e della stabilità del sistema internazionale non può essere ignorato o banalizzato riproducendo all’infinito l’immagine stereotipata di un’Europa «gigante economico, nano politico e verme militare». Il caratteristico approccio olistico e multidimensionale dell’UE alle questioni di difesa e sicurezza – in grado di combinare efficacemente la dimensione militare con quella politica, economica e civile – dota l’Europa di una ricca e variegata tool-box per intervenire nella gestione dei conflitti contemporanei. Come e con che finalità lo strumento militare è impiegato dall’UE nel processo di definizione della sua identità internazionale? La sua progressiva militarizzazione non ha forse alterato l’immagine di un’Europa «potenza civile»? Partendo da un’analisi teorica e da una ricostruzione storica dell’origine della politica europea di sicurezza e di difesa, il libro esamina le nuove minacce alla sicurezza comune e la strategia europea per farvi fronte, approfondendo nel dettaglio le operazioni di crisis management avviate dal 2003 alla recente entrata in vigore del Trattato di Lisbona.

  DAL TESTO – “L'UE ha un tasso di ritorno sproporzionatamente basso rispetto alle risorse investite a causa di duplicazioni, sprechi e frammentazioni. Gran parte del budget viene tuttora destinato alle spese per il personale, alle infrastrutture e al mantenimento di armamenti ed equipaggiamenti obsoleti, piuttosto che alla ricerca e all'acquisto di nuovi materiali. Il punto è colto ed espresso a chiare lettere nella SES quando si sottolinea che: «è necessario da un lato aumentare le risorse per la difesa e dall'altro un loro più efficace impiego. L'uso sistematico di strumenti comuni e condivisi ridurrebbe le duplicazioni, le spese generali e, a medio termine, aumenterebbe le capacità».

  “L'UE ha bisogno di una più assennata politica di spesa in base a criteri di razionalizzazione delle finanze, messa in comune delle risorse e specializzazione funzionale. Le resistenze nazionali sono però ancora forti come dimostra il fatto che solo un quarto del totale degli investimenti europei per l'acquisto di equipaggiamenti dipende da programmi multinazionali. L'istituzione dell'AED dovrebbe contribuire a rendere più facile la cooperazione, favorendo un approccio top-down che garantisca un uso più appropriato delle risorse per le acquisizioni e gli investimenti, incentivando la convergenza verso obiettivi comuni e combattendo il free-riding.

  “[…] le capacità militari dell'UE sono senz'altro cresciute nel decennio che è intercorso dalla creazione della PESO nel 1999. Resta tuttavia ancora molto da fare affinché essa possa avere, come si era riproposta a Colonia, «la capacità di condurre azioni in modo autonomo, potendo contare su forze militari credibili». Attualmente, l'Europa non sembra essere in grado di impegnarsi in operazioni high-tech e ad alta intensità, continuando ad affidarsi agli assetti della NATO per le missioni più gravose”.

  L’AUTORE – Paolo Foradori è ricercatore presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale della Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento e Marie Curie Fellow presso il Center for Nonproliferation Studies della University of Monterey, California. È autore di Caschi blu e processi di democratizzazione: le operazioni di peacekeeping dell’ONU e la promozione della democrazia, Vita e Pensiero, 2007.

  INDICE DELL’OPERA - 1. L’UE come attore globale (Strumenti concettuali e approcci teorici - Le relazioni esterne - La Politica estera e di sicurezza comune) - 2. La nuova strategia di sicurezza europea (La nuova agenda della sicurezza globale - La Strategia europea in materia di sicurezza) - 3. La costruzione dello strumento militare (Le specificità della politica di sicurezza e difesa - La nascita e lo sviluppo della PESD - Come funziona la PESD - Le novità del Trattato di Lisbona) - 4. La PESD in azione (Nuove guerre e interventi multidimensionali - I "compiti di Petersberg" - Le missioni sul campo) - 5. L’identità internazionale dell’UE (Il modello della potenza civile - Un attore internazionale sui generis) - Conclusioni - Bibliografia