Il cuore occulto del potere |
Giacomo Pacini Il cuore occulto del potere. Storia dell'ufficio affari riservati del Viminale (1919-1984) Nutrimenti, pagg.256, Euro 14,00
IL LIBRO – È stato il più potente e misterioso servizio segreto italiano. Campagne di disinformazione, depistaggi, doppiogiochismi, provocazioni: nulla è mancato nella storia dell'Ufficio Affari riservati. Eppure, una ricostruzione dell'attività di questo organismo non è mai stata scritta, tanto che ancora oggi gran parte dell'opinione pubblica ignora perfino che sia esistito. Questo libro colma finalmente il vuoto e, attraverso una corposa mole di documenti inediti, frutto di approfondite ricerche d'archivio, ripercorre la storia dei servizi segreti del Ministero dell'Interno, concentrandosi soprattutto sull'influenza che ebbero nelle vicende nazionali tra l'immediato dopoguerra e gli anni di piombo, e fornendo nuove e significative rivelazioni su alcuni dei principali misteri italiani, dalla strage di piazza Fontana al golpe Borghese. Dalla ricostruzione emerge per la prima volta con completezza d'informazioni la figura di Federico Umberto D'Amato, sotto la cui direzione i servizi segreti del Viminale raggiunsero a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta l'apice del loro potere. Anima nera della Repubblica per i suoi detrattori, il più geniale uomo d'intelligence che il paese abbia mai avuto, per i suoi sostenitori, D'Amato trasformò l'Ufficio Affari riservati in un moderno organo di spionaggio, dotato di una rete di infiltrati senza precedenti, sempre in bilico tra legalità e illegalità. Le ombre che gravano sull’attività della struttura ai tempi della direzione di D’Amato sono pesanti. Fu l’Ufficio Affari riservati a instradare artificiosamente le indagini sulla strage di piazza Fontana verso la pista anarchica? Delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale, e Zorzi, esponente di Ordine Nuovo, ebbero legami con D’Amato? Che ruolo ha avuto, insomma, l’Ufficio Affari riservati nella drammatica stagione della strategia della tensione? DAL TESTO – “A partire dai primi anni Sessanta, inoltre, una particolare attenzione l'Uar la dedicò a monitorare i tentativi di dialogo tra comunisti e cattolici, attraverso una costante azione informativa sulle attività di padre Ernesto Balducci, sacerdote toscano che, all'epoca, fu al centro di innumerevoli polemiche per le sue critiche alle gerarchie ecclesiastiche, tanto da subire anche una denuncia al Santo Uffizio a causa della sua battaglia per l'obiezione di coscienza. Nel dicembre del 1965, per esempio, una fonte (conosciuta con il nome in codice di Campoverde) informava il Viminale sugli stretti rapporti che si erano creati tra il Pci e i 'cattolici di sinistra', citando in particolare proprio Balducci (oltre a Giorgio La Pira e don Nazareno Fabbretti). Secondo quanto riferito, a fare da tramite tra Pci e mondo cattolico erano, su diretto mandato dei vertici del partito, il redattore di Rinascita Libero Pierantozzi (di cui si ricordavano i rapporti di amicizia con don Lorenzo Milani) e il giornalista Alceste Santini (per anni vaticanista dell'Unità). In un successivo appunto, l'Uar esprimeva forte timore per il perdurare di questo dialogo in quanto, sosteneva, il Pci aveva come unica finalità "quella di dividere il mondo cattolico", obiettivo ritenuto "non del tutto velleitario, se si considera che alcuni contatti con figure ben note del campo in questione [quello cattolico] rappresentano già un dato concreto a favore dei comunisti". "Sul tenore dei rapporti di cui si è detto", leggiamo ancora, "si è appreso che sarebbero intercorsi tra le due parti scambi di vedute per verificare la possibilità di posizioni comuni su singoli problemi di politica estera e interna. Non sarebbero neppure mancate, da parte dei religiosi [La Pira c Fabbretti], indiscrezioni e confidenze sull'atteggiamento della Chiesa nei loro confronti"”. L’AUTORE – Ricercatore in Storia contemporanea presso l'Isgrec di Grosseto, Giacomo Pacini è studioso del terrorismo e della violenza politica. Ha svolto ricerche sulle stragi contro i civili durante la Seconda guerra mondiale e studi sul ruolo dei servizi segreti nell’Italia repubblicana. Nel 2008 ha pubblicato Le organizzazioni paramilitari nell'Italia repubblicana 1945-1991 (Prospettiva editrice). INDICE DELL’OPERA – Premessa - Prima parte - Le origini - La nascita dell'Ufficio Affari riservati - La gestione Barletta - La rivoluzione triestina - Seconda parte - La transizione - L'ascesa di D'Amato - Il grande chef del Viminale - Terza parte - La strategia della tensione - Strategia dell'infiltrazione - La polizia parallela - Anna Bolena - Quarta parte - Il caso Avanguardia nazionale - Il caso Zorzi - Epilogo
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