Storia dei pagani |
IL LIBRO - La maggior parte delle persone non conosce il proprio retaggio spirituale. Mentre le tradizioni orientali suscitano suggestioni, le radici europee greco-romane e dei vari sistemi tribali sono ritenute pressoché estinte, soppiantate dal cristianesimo e dalla religione islamica. Questo libro, al contrario, sostiene che le tradizioni originarie dell’animismo europeo abbiano continuato a vivere e svilupparsi fino ai nostri giorni, epoca in cui sembrano vivere una nuova fioritura. Un viaggio nelle nostre tradizioni più nascoste e antiche, osteggiate dalle religioni ed emarginate dagli studiosi, eppure ancora parte della nostra vita, simbolicamente rappresentate nelle nostre città… DAL TESTO - “Varro ci narra che i primi romani veneravano le loro divinità senza immagini. Per la verità pare che le abbiano venerate senza attribuire loro alcuna personificazione. Il credo romano di base era più probabilmente individuabile in un numen o in un potere sovrannaturale, piuttosto che in spiriti personificati. Una delle prime cerimonie per liberare un pezzo di terra da coltivare era così formulata: «O tu, dio o dea, a cui è sacro questo luogo». Uno spazio sacro, locum sacrum, era ritualmente pulito e isolato per le attività religiose. Vi erano anche luoghi particolari, loca religiosa, presso cui era accaduto un qualche portento, come la caduta di un fulmine. Questi ultimi venivano recintati e isolati in quanto divini, come succede più o meno spontaneamente oggigiorno, quando sul luogo di un incidente si lasciano fiori, giocattoli o, nei casi più eclatanti, come il disastro di una folla di tifosi di calcio negli anni Ottanta, sciarpe e coccarde. Tali santuari moderni sono effimeri, ma in passato si ponevano lapidi alla memoria. A Quy Fen, nel Cambridgeshire, c'è una pietra che commemora la morte di un giovane che fu colpito da un fulmine in quel punto nel XVIII secolo. “A Roma gli spiriti dei campi erano conosciuti come Lares. Non si attribuiva loro, per quanto ne sappiamo, nessuna personalità e neanche un nome individuale. A ogni incrocio dove si congiungevano quattro proprietà vi era un santuario per il Lares condiviso, il compitales. Ognuno dei quattro santuari era rivolto oltre il proprio terreno e a quindici metri di distanza da ciascuno c'era un altare sacrificale. Ovidio nei Fasti (II,639,ss.), narra che nel mese di dicembre ogni località onorava le proprie divinità agli incroci. I contadini celebravano presso il santuario dei Lares condivisi agghindando la pietra di confine e spruzzandola con il sangue degli animali sacrificati sugli altari individuali (il che ricorda le donazioni con cui si onoravano le pietre di confine già descritte per la Grecia antica e l'India contemporanea). Le donne della casa portavano il fuoco dai focolari domestici e uno dei figli portava un cesto di prodotti; il suo contenuto veniva successivamente gettato nel fuoco da una delle sue sorelle. A questo punto ci sarebbero stati festeggiamenti e allegria secondo lo stile pagano tradizionale”.
GLI AUTORI - Prudence Jones è stata presidente della Pagan Federation ed è membro della Royal Society of Arts. È cocuratrice del volume Voices from the Circle: the Heritage of Western Paganism e autrice di Creative Astrology. Nigel Pennick è scrittore, illustratore e docente in misteri dell’antichità e della modernità. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo The Pagan Source Book e Sacred Geometry. IL CURATORE - Alessandro Testa ha studiato a Firenze, Roma e Parigi, laureandosi in Scienze Storiche presso l’università “La Sapienza” di Roma e specializzandosi in Studi storico-religiosi presso lo stesso ateneo. INDICE DELL'OPERA - I. Paganesimo vecchio e nuovo - Il. I greci e il Mediterraneo orientale (I greci - Sacrificio e santificazione - Il luogo e la dea - Gli oracoli - I templi e le immagini - Sviluppi successivi) - III. Roma e i popoli del Mediterraneo occidentale (Gli etruschi - La transizione verso Roma - La Roma repubblicana - La religione urbana - Le divinità straniere - Pontefici e auguri - Il calendario - I libri sibillini - Roma si espande - Le sette mistiche - La filosofia) – IV. L’Impero romano (La rivoluzione augustea: 30 a.C.-14 d.C. - Il culto dell'imperatore - Le religioni unificatrici - Il culto di Iside - Il mitraismo - Dualismo e cristianesimo – L’instabilità politica del III secolo - Diocleziano: la restaurazione del paganesimo di stato - Costantino: il paganesimo esautorato - I pagani si difendono – L’eredità – L’Islam) – V. Il mondo celtico (Le pratiche religiose - Le divinità celtiche – L’anno sacro dei celti - I celti si romanizzano) - VI. La fase tardo celtica (Il paganesimo vernacolare) - VII. I popoli germanici (La religione germanica delle origini - Sacrari e santuari - Il calendario festivo germanico - I franchi e i sassoni - I vichinghi) - VIII. La religione tardo germanica (Le divinità tardo germaniche – L’organizzazione religiosa - Le arti marziali nordiche - La doppia fede e il paganesimo vernacolare) - IX. Le terre baltiche (L'antica Prussia e le sponde baltiche - Le divinità del pantheon baltico - Santuari e templi - Il paganesimo ugro-finnico) - X. La Russia e i Balcani (Gli stati balcanici – L’Impero bizantino) - XI. La riaffermazione del paganesimo (Il Rinascimento e la riaffermazione dei valori pagani - La Riforma e i suoi effetti - Una falsa pista: la grande caccia alle streghe – L’età della ragione e la ricomparsa degli ordini sacerdotali - Il paganesimo romantico - Il neopaganesimo - La riaffermazione delle divinità germaniche - La situazione attuale) - Postfazione: Paganesimo e Neopaganesimo, di Alessandro Testa - Note – Bibliografia – Mappe - Indice dei nomi |