Giovanni Barberini
Pagine di storia contemporanea. La Santa Sede alla conferenza di Helsinki
Cantagalli, pagg.224, Euro 17,00
IL LIBRO - La presenza della Santa Sede alla Conferenza di Helsinki sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa del 1975 segna l'inizio dì una nuova stagione nei rapporti tra il blocco sovietico e la Chiesa, ma soprattutto rappresenta un segno concreto a favore di un'idea di pace tra le nazioni intesa come valore morale prima ancora che come questione politica. I leader sovietici osservano da tempo con curiosità e interesse il nuovo volto della Chiesa e pur non allentando gli attacchi contro la religione, cominciano a subire il fascino delle coraggiose prese di posizione della Chiesa in favore della pace e della cooperazione. Sulla strada del dialogo con l'Est inaugurata da Giovanni XXIII, Paolo VI raccoglie l'invito del regime sovietico dimostrando di avere a cuore il destino della nascente Comunità Europea e di non temere un confronto sul piano dei valori e delle idee. L'autorità morale della Santa Sede e il suo pensiero in materia di politica internazionale vengono interrogate e ascoltate con rispetto dai suoi oppositori. Nell'ambito della discussione sui diritti umani alla Conferenza di Helsinki, la Santa Sede lancia la sua proposta rivoluzionaria sulla libertà religiosa per tutti. In questo modo apre di fatto il più ampio dibattito sulla libertà di coscienza, di pensiero e convinzione, offrendo una preziosa base a sostegno dei dissidenti che dopo l'Atto Finale cominceranno a organizzarsi in Russia, in Polonia, in Cecoslovacchia e negli altri paesi del blocco.
DAL TESTO - "Dopo un papa dalle grandi intuizioni un papa di dialogo e di governo. Giovanni XXIII era dotato di un grande buon senso e di introspezione, ciò che lo rendeva un profondo conoscitore di uomini e di situazioni. Pur avendo prestato anche servizio nella diplomazia della Santa Sede, non si può dire che fosse un diplomatico, come il suo successore; mons. Casaroli ha scritto che «era un diplomatico molto sui generis». Giovanni Battista Montini era invece «un diplomatico nato» ma anche un vero pastore, un «teorico e insieme un difensore, convinto e talvolta persino entusiasta» della diplomazia. La nota caratterizzante della sua azione di governo fu il dialogo. Per Paolo VI il dialogo non fu un puro espediente dialettico o una abilità didattica, ma la ricerca di come avvicinarsi a tutti, di capire tutti e di farsi capire da tutti. Paolo VI concepiva il dialogo, ha detto mons. Casaroli, «non come un comando, non come un'imposizione. Il dialogo non è orgoglioso, non è pungente, non è offensivo. La sua autorità è intrinseca per la verità che espone, per la carità che diffonde, per l'esempio che propone. Il dialogo è pacifico, evita i modi violenti, è paziente [...]»".
L'AUTORE - Giovanni Barberini, professore ordinario di diritto canonico e diritto ecclesiastico all'Università di Perugia, ha partecipato dal 1987 alle riunioni CSCE e poi OSCE per conto del Ministero degli Esteri. È responsabile del Centro Documentazione OSCE presso l'Istituto di Studi Giuridici Internazionali del CNR. Ha pubblicato diversi lavori sulla ostpolitik della Santa Sede e sulla diplomazia Vaticana.
INDICE DELL'OPERA - Prefazione, del Card. Achille Silvestrini - Capitolo primo. L'interesse della Santa Sede per l''Europa e per la sicurezza europea - 1. La Santa Sede e l'Europa divisa - 2. L'Unione Sovietica e l'Europa - 3. Santa Sede e URSS - 4. Il volto nuovo della Chiesa - 5. Aperture e disgelo - 6. Il papa del dialogo - 7. Le esigenze di détente - 8. Iniziative sovietiche - 9. L'appello di Budapest - 10. Il coinvolgimento della Santa Sede per la conferenza - 11. Le valutazioni della Santa Sede sulla progettata conferenza - 12. L'adesione della Santa Sede al trattato di non proliferazione delle armi nucleari - Capitolo secondo. I lavori della conferenza di Helsinki - 1. L'avvio della conferenza - 2. La posizione internazionale della Santa Sede - 3. L'inizio dei lavori della conferenza - 4. Le prime proposte della Santa Sede - 5. La conclusione delle consultazioni preliminari. La prima fase - 6. I lavori della seconda fase a Ginevra. La definizione dei testi per la libertà religiosa - 7. La terza fase della conferenza - 8. Valutazioni della conferenza - Capitolo terzo. I seguiti della conferenza di Helsinki - 1.Belgrado - 2. La lettera di Giovanni Paolo II - 3. Madrid - 4. Le riunioni dopo Madrid - 5. Il X anniversario dell'Atto Finale - 6. Vienna - Capitolo quarto. Dalla C.S.C.E. all'O.S.C.E. - 1. La Carta di Parigi - 2. La Santa Sede e il processo di istituzionalizzazione della CSCE - 3. Gli interventi dei delegati della Santa Sede da Helsinki 1992 a Budapest 1994 - 4. Il diritto/dovere di ingerenza umanitaria - 5. Gli interessi della Santa Sede nell'OSCE - Breve cronologia delle riunioni della C.S.C.E / O.S.C.E. - Indice dei nomi
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