La conversione di Alfonso Maria Ratisbonne |
Théodore de Bussières La conversione di Alfonso Maria Ratisbonne Edizioni Amicizia Cristiana, pagg.64, Euro 5,00
IL LIBRO - Alphonse Ratisbonne nasce il 1° maggio 1812 a Strasburgo da una ricca famiglia ebraica di banchieri. A sedici anni perde il padre e passa sotto la tutela dello zio materno Luigi, il quale poi lo assumerà, una volta terminati gli studi, nella banca di sua proprietà. Già in questo periodo l'avversione di Alphonse per la fede cattolica si manifesta ad ogni occasione, inasprendosi ulteriormente a seguito della conversione al cattolicesimo del fratello Thèodore, che verrà ordinato sacerdote nel 1830, anno in cui avvennero le apparizioni della Vergine a S. Caterina Labourè, nella cappella di Rue de Bac a Parigi. La Madre di Gesù affidò a Caterina Labourè, figlia della Carità di S. Vincenzo de' Paoli, il compito di far coniare una medaglietta con l'immagine che Lei le mostrò durante le visioni, con la scritta "Oh Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi". La Vergine, inoltre, si rivolse a S. Caterina dicendole: "Fa coniare una medaglia su questo modello, le persone che la porteranno benedetta al collo con fiducia riceveranno grandi grazie!" Questa medaglia, stampata nel 1832, fu subito denominata Medaglia Miracolosa, per il gran numero di grazie spirituali e materiali che si ottengono portandola con devozione e ripetendo spesso la giaculatoria sopra incisa. Don Thèodore fu un gran promotore di questa medaglia, alla cui protezione affiderà ogni giorno il fratello. Alphonse, intanto, fissa la data del suo matrimonio con la cugina Flore. Prima di sposarsi, però, decide di recarsi a Gerusalemme, per visitare la terra dei suoi padri. A causa di una avaria alla nave che lo trasporta, è costretto a sostare alcuni giorni a Roma. Qui incontra il barone de Bussières, fervente cattolico e amico del fratello sacerdote. Sfidando l'anticlericalismo viscerale di Alphonse, una sera il barone gli dona una Medaglia Miracolosa, di cui era devotissimo. Il Ratisbonne accetta di mettersela al collo, più che altro per non dispiacere l'amico. Nel frattempo decide di prolungare di qualche giorno la sua permanenza a Roma. La mattina del 20 gennaio 1842 è sulla carrozza del barone de Bussières, che si sta recando alla chiesa di S. Andrea delle Fratte nei pressi di piazza di Spagna, per organizzare il funerale di un diplomatico. Anche se l'intenzione iniziale è quella di attendere in carrozza, Alphonse non resiste alla curiosità di visitare l'interno della chiesa. Non sa ancora che vi avrebbe trovato ben altro che suppellettili d'oro e qualche opera d'arte. Ma lasciamo il racconto di quanto accaduto allo stesso Ratisbonne: "All'improvviso mi sentii preso da uno strano turbamento e vidi scendere un velo davanti a me. La chiesa mi sembrò tutta oscura, eccettuata una cappella, come se la luce si fosse concentrata tutta là... Levai comunque gli occhi verso la luce che tanto risplendeva e vidi, in piedi sull'altare, viva, grande, maestosa, bellissima e dall'aria misericordiosa, la Santa Vergine Maria, simile, nell'atto e nella struttura, all'immagine della medaglia che mi era stata donata perchè la portassi... Alla sua presenza, benchè ella non abbia detto alcuna parola, compresi di colpo l'orrore dello stato in cui mi trovavo, la deformità del peccato, la bellezza della religione cattolica: in una parola, compresi tutto di colpo". Comprese tutto, di colpo, senza esser stato istruito alla vera fede, senza avere mai letto alcun libro di religione cattolica. Undici giorni dopo viene ammesso al battesimo, per lui ormai indispensabile, assumendo il nome di Maria, Dopo essersi riappacificato con il fratello, decide di diventare gesuita e il 24 settembre 1848 è ordinato sacerdote. Nello stesso anno dell'apparizione, il Vicariato di Roma istituisce una commissione d'inchiesta per appurare l'autenticità di quanto accaduto. Dopo mesi di deposizioni e testimonianze, il cardinale Costantino Patrizi firma un decreto in cui si riconosce come "istantanea e perfetta" la conversione di Alphonse-Marie dall'ebraismo, a seguito dell'apparizione realmente avvenuta. Dopo alcuni anni con la Compagnia di Gesù, comprende che la sua missione è accanto al fratello Thèodore, nella Congregazione di Notre Dame de Sion da lui fondata per convertire gli ebrei al cattolicesimo. Lascia i gesuiti (su licenza di papa Pio IX) e si trasferisce in Terra Santa, dove muore il 6 maggio 1884 ad Ain Karin, il luogo, secondo la tradizione, della Visitazione di Maria a Elisabetta. I fatti narrati, documentati, riattualizzano ancora una volta le illuminazioni improvvise e destabilizzanti di Dio che, quando si manifesta (anche in modi più ordinari di quelli raccontati) trasforma sempre il cuore dell'uomo con la sua grazia, vincendone l'incredulità e l'avversione. Non fece eccezione Alphonse Marie Ratisbonne, che abbandonò senza indugio la religione di origine per aderire a quella che comprese essere la sola vera religione. La sua conversione fu così profonda che anche la morte non era per lui più motivo di timore, ma anzi il mezzo per poter rincontrare definitivamente la Vergine apparsa a Roma. Dichiarò, infatti, prima di morire, nonostante si sentisse peccatore: "Perchè mi tormentate con le vostre cure? La santissima Vergine mi chiama e io ho bisogno di Lei. Desidero solo Maria! Per me è tutto!". L'importanza del miracolo Subito dopo l'apparizione, basata sulla descrizione del Ratisbonne, un'immagine è stata verniciata per rappresentare la Madonna che era apparsa a lui quel giorno nel delle Fratte di Sant 'Andrea. Quando l'immagine è stata completata, ha detto che ha descritto soltanto vagamente la bellezza dell'apparizione. Ciò non è difficile da credere poiché la bellezza reale della nostra Signora è indescrivibile. L'immagine è stata disposta sul punto esatto in cui era comparsa ed è venerata come Madonna del Miracolo, per il doppio miracolo della Sua apparizione ed della conversione istantanea di Alphonse Ratisbonne. Ovviamente, quell'apparizione ha rappresentato un notevole beneficio per l'anima di Ratisbonne. Inoltre ha rappresentato un beneficio per la chiesa cattolica con la fondazione della congregazione di Sion, con la relativa missione speciale della conversione degli ebrei. Nel contesto dottrinale e psicologico di quel periodo, il miracolo di Ratisbonne ha avuto un'importanza più profonda. Nel diciannovesimo secolo, la rivoluzione stava promuovendo fortemente il razionalismo che dava risalto a questo punto: l'uomo razionale, l'uomo che prova a determinare tutto secondo motivo, non può trovare i supporti necessari nella ragione che il Dio esiste. Di conseguenza l'intera struttura cattolica delle dottrine non può essere accettata da motivo umano. Quelle asserzioni rivoluzionarie erano miti, come la mitologia romana o le leggende della gente indigena ed africana. La maggior parte delle discussioni razionalistiche erano sofismi. Ma poichè la rivoluzione presenta un torrente di obiezioni alla dottrina cattolica, molta gente di quel tempo ha perso la fede. Per sopperire a questa ondata inesorabile di attacchi contro la fede cattolica, la Madonna è apparsa e fatto i miracoli in parecchi luoghi. Il miracolo della conversione di Ratisbonne ha agito su tutta la cristianità. Un ebreo ricco ed influente, con nessun motivo di favorire la chiesa cattolica, si è convertito improvvisamente perchè ha visto la Madonna. Ha dato la prova della sua sincerità dando rilievo alla sua nuova posizione e rompendo con i suoi vecchi e convenienti agganci. Ha abbracciato la vita religiosa ed ha fondato una congregazione per convertire altri ebrei e per combattere il giudaismo. E' impossibile immaginare una prova più obiettiva della verità dell'apparizione. Era evidentemente un miracolo, un miracolo che è caduto dal cielo come una goccia d'acqua su un'umanità seccata che stava per essere influenzata dai miti razionalistici della rivoluzione. La Divina Provvidenza aveva fatto già qualcosa di molto simile nel 1830 con le apparizioni a S. Caterina Labourè il 27 novembre 1830, a Parigi (140, Rue De Bac) ove, tra l'altro, la nostra signora ha dato al mondo la medaglia miracolosa, aprendo un torrente delle tolleranze e dei miracoli per l'umanità. Fonte: http://www.tanogabo.it/religione/Madonna_del_Miracolo.htm
DAL TESTO - "Quel Gesù che sulla via di Gerico si valse di un po’ di fango per aprir alla luce del cielo gli occhi del cieco nato, egli medesimo ha permesso ch’io fossi il principal testimone di un avvenimento che è straordinarissimo anche considerato sotto il solo punto di vista della ragione umana. "Io racconto un fatto incontrastabile: Dico ciò che ho veduto coi miei occhi, ciò che una gran quantità di testimoni onorevoli possono affermare: ciò che Strasburgo non potrà credere, ciò che Roma ammira. Un uomo che godea di tutto il suo buon senso, della pienezza delle sue facoltà, è entrato in una chiesa giudeo ostinato, e per un colpo di grazia simile a quello che atterrò Saulo sulla via di Damasco un dieci minuti dopo n’è uscito cattolico di mente e di cuore."
L'AUTORE - Il barone Théodore de Bussières, fervente cattolico, era amico del sacerdote Thèodore Ratisbonne, fratello di Alfonso Maria.
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