Il libro di un teppista |
Ottone Rosai Il libro di un teppista Vallecchi, pagg.138, Euro 10,00
IL LIBRO - Opera letteraria forse più sentita e significativa di Rosai, che nella sua prolifica vita di artista non ha mai smesso di scrivere e tradurre in parole, oltre che in figure e colori, la sua irrequietezza e la sua sensibilità. Protagonisti della sua pittura sono la realtà dei semplici e la crudezza della vita, sperimentate in anni di sofferenze e solitudine, così, dall’esperienza della guerra – nel 1915 parte volontario e combatte con gli arditi sul monte Grappa – trae un nuovo impulso, una nuova scintilla di quel «furore» che già emerge dalla sua pittura e che non lo abbandonerà mai. Lo spirito anticonformista e il fraterno cameratismo vissuti al fronte lasceranno un segno indelebile nella personalità di Rosai, fascista e anarchico insieme, animo tormentato e sensibile, irruento e passionale. Il libro di un teppista colpisce per non esaltare nessun eroismo se non quello verso i propri compagni, nessun “superomismo” se non quello di un “teppista” che visse di fiaschi e medaglie, di marce, di febbri, di ranci e pidocchi, di «grappa-benzina» e «treni-lumaca», di gavette e cucchiai… una visione umana e intima della guerra, della sofferenza e della condivisione, un’occasione di riflessione quanto mai necessaria nel mondo in cui viviamo.
DAL TESTO - "Dalle finestre dei gruppi di case che via via si incontrava, donne e ragazzi ci sventolavano fazzoletti di ogni colore, e noi rispondevamo con fischi e urli, e piegando il braccio destro a metà per dimostrare il nostro alto morale. "Lungo la ferrovia, ogni tanto qualche sentinella, che con aria di scherno tentava precederci con qualche parola, diventava al momento il bersaglio di sette o otto fiaschi vuoti. Ad ogni stazione era un continuo rifornirsi di vino, discussioni lunghissime col rivenditore, fiaschi che salivano e soldi che non scendevano, ed infine, appena il treno si metteva in moto, qualche vuoto andava a sbattere sulle bocche maldicenti dei nostri fornitori. "In un vagone, per i differenti colori di vino bevuto, si accese una lite fra tre o quattro, che finì con una testa contusa, una gamba graffiata, un dito tagliato, un vetro rotto e un abbraccio espansivo di tutti i litiganti. "A Roma, un facchino che disse a ciascuno di noi: va' a morì ammazzato! mancò poco non ci rimettesse la salute".
L'AUTORE - Ottone Rosai (1895-1957), pittore fiorentino erede dei macchiaoli e vicino alla pittura di Cézanne, fu sempre visceralmente attaccato alla sua città in cui visse in modo contrastato gli anni del futurismo e del fascismo; a lungo incompreso, fu la Biennale di Venezia del 1956 a consacrarlo come artista apprezzato a livello internazionale. Dell’interventismo e del fascismo declinò le ideologie secondo la sua visione d’artista. I suoi scritti più famosi sono Il libro di un teppista (1919), Via Toscanella (1930), Dentro la guerra (1934) e Vecchio autoritratto (1951).
INDICE DELL'OPERA - Il libro di un teppista - Coscritto - Verso la guerra - Appendice - Via Toscanella - Prefazione - Monte Ripaldi - Porta alla Croce - La passera solitaria - Barzelletta (Il cacio di Cortona) - Piazza Santissima Annunziata - Crepitus (Il Gobbo) - Piazza V. E. - Risveglio dopo una notte di libazioni - Viale del Poggio Imperiale - Avviso a pagamento - Bellosguardo - Fede di nascita - Burrasca - Paese - Avventura militare - Sulla strada dell'irraggiungibile - Nascita - Il pollo - In villeggiatura a Scarperia - Un colpo - Sogno - Pignoramento - Il comizio - La gobba - Una conquista - Al caffè - L'arricchito - Le pinze - La gallina - L'Arno - Il pescecane |