La bella gioventù Stampa E-mail

Franco Panizon

La bella gioventù. Memorie di un alpino della «Monterosa»

Mursia, pagg.140, Euro 14,00

 

panizon_gioventu.jpg  IL LIBRO - 8 settembre 1943. Franco Panizon è un ragazzo come tanti che la Storia mette davanti a una scelta. Lui deciderà di arruolarsi tra gli alpini della «Monterosa», la divisione costituita nel 1944: ventimila uomini schierati con la RSI. Così un giovane triestino, nella cui mente si trovano a confliggere, confusamente, i ricordi familiari dolorosi della Prima guerra mondiale, l’impronta della formazione fascista, gli ideali di Patria e fedeltà, l’incapacità a staccarsene malgrado la vergogna repressa per le leggi razziali, per l’entrata in guerra, per la sua ribalda conduzione fino alla resa, e il bisogno, comunque, di un impegno personale, finisce per diventare un «ragazzo di Salò».

  Sessant’anni dopo ripercorre quel periodo: l’addestramento in Germania, la fratellanza coi compagni, il servizio sulle montagne della Liguria, i morti, i dubbi e perfino un senso di libertà, quasi di vacanza. E poi la resa, l’incontro con un’Italia «buona» e il ritorno a casa.

  Una testimonianza intima, senza retorica, che mette in luce le emozioni e l’impulsività giovanile che hanno portato molti «dalla parte sbagliata».

 

  DAL TESTO - “Eravamo ancora in Germania quando gli Alleati sono sbarcati in Normandia. Pochi commenti tra di noi, ormai eravamo fuori dal mondo; qualche commento tra sicuro e malsicuro di qualche istruttore tedesco; sì, qualcosa sulle armi segrete, ma anche qualcosa che lascia percepire, per quanto fosse possibile percepire, nei visi e nelle voci di soldati tedeschi, quello stesso qualcosa di fatalistico-qualunquistico che già ci circolava nel sangue, a noi soldati italiani, richiamati dell’ultima ora. Non so cosa pensassero i nostri ufficiali, ma il fantasma delle armi segrete circolava nei discorsi, assime al fantasma della fuga a casa, della disperazione, dopo tornati in Italia.

  “Deve essere stato allora che è venuto in visita il Duce. Eravamo schierati, naturalmente, e naturalmente ci ha passati in rassegna. Non ha parlato. Io non l’ho visto in faccia, ma qualcuno della mia squadra sì, e in qualche modo ne è rimasto impressionato. Dallo sguardo, ha detto. Quando si dice, il pregiudizio”.

 

  L'AUTORE - Franco Panizon, nato nel 1925 a Trieste, si è laureato in Medicina, è diventato pediatra, docente e poi Direttore di Clinica. Dopo il pensionamento si è dedicato alla pediatria nei Paesi poveri, in Africa (con la Chiesa) e in Afghanistan (con Emergency). Da sempre impegnato in politica, ha fondato, con un gruppo di amici, la rivista «Lettere Triestine».

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione, di Marco Coslovich – Capitolo Primo. Padova: il tempo dell’attesa – Germania: i campi di addestramento – Liguria: intermezzo – La memoria e l’album dei ricordi – La montagna: i luoghi – Le persone – Stroppo: convalescenza – All’Ovest niente di nuovo – Capitolo Nono. A casa – Postfazione – Note