Sport e fascismo |
a cura di Maria Canella e Sergio Giuntini Sport e fascismo Franco Angeli Edizioni, pagg.544, Euro 32,00
IL LIBRO - La storiografia sullo sport, come fenomeno di massa e di costume, da tempo reclama un adeguato bagaglio di conoscenze e interpretazioni critiche. In questo ambito un passaggio nodale è sicuramente il periodo fascista, una delle fasi in cui maggiore è risultato l'intervento e il controllo dirigistico dello Stato in tutti i settori della vita pubblica, dalla cultura al tempo libero. In tal senso il tentativo di "sportivizzazione" condotto dal regime nel Ventennio (lo sport "per tutti" veicolato dall'associazionismo e l'agonismo di vertice affidato al CONI e alle Federazioni) appare effettivamente un punto di svolta e d'osservazione privilegiato attraverso cui valorizzare la storiografia sportiva. I contributi contenuti in questo volume, introdotto da Felice Fabrizio, offrono un ampio ventaglio di prospettive: dalle vicende istituzionali e sociali interne alle diverse discipline (calcio, ciclismo, alpinismo, nuoto) all'uso propagandistico dei mezzi di comunicazione di massa (stampa, radio, cinema, fotografia); dai casi locali (Roma, Torino, Milano, Bergamo, Cremona, Como, Busto Arsizio, Novara) all'architettura; dalla medicina sportiva all'olimpismo; dal ruolo della donna al contesto universitario; dallo sport in ambito internazionale a quello esportato nelle colonie. Tante differenti angolature (con scritti di A. Papa, M. Impiglia, A. Lombardo, A. Pastore, D. Marchesini, L. Russi, S. Finocchiaro, A. Teja, D. Cante, G. Panico, R. Grozio, C. Bertieri, P. Ferrara, L. Rossi, L. Toschi, F. Collotti, C. Bonello, S. Pace, S. Giuntini, L. Condini, M. Mondoni, A. Brambilla, L. Moia, M. Guella, A. Locati, P. Pozzi, G. Accame, P. Dogliani, P. Renna) dimostrano quanto la storiografia sullo sport si presti a completare la storia del Novecento e in particolare a rileggere analiticamente la nostra storia nazionale.
DAL TESTO - “Sta comunque di fatto che l’educazione fisica degli italiani fu su larga scala la realizzazione fascista, tanto futurista quanto gentiliana (Gentile insistette da ministro, sia pur non ancora con sufficiente efficacia, per l’educazione fisica nelle scuole), di un’aspirazione sociale più che socialista. […] “Vi fu vero protagonismo di massa, in migliaia di palestre, piscine, stadi appositamente creati non per solitari campioni, il cui culto si considerava più congeniale all’individualismo liberale, ormai superato, e, come osservò Domenico Rudatis nel 1935 su “Diorama”, la pagina del “Regime Fascista” farinacci ano curata da Julius Evola, al «materialistico trionfo del metro e del cronometro». Questa concezione […] non impedì tuttavia allo sport italiano d’affermarsi nei confronti internazionali, ottenendo il secondo posto alle Olimpiadi di Los Angeles (1932) e il terzo (dopo Germania e Stati Uniti) a quelle di Berlino (1936); vincendo nel calcio due coppe del mondo nel 1934 e 1938; il campionato del mondo nei pesi massimi nel 1933 col gigante buono Primo Carnera; record e campionati d’ogni genere nell’aviazione, automobilismo, motonautica, ciclismo, scherma, ippica, pallacanestro e nell’atletica leggera, che fu in campo sporti vola pupilla del regime”.
I CURATORI - Maria Canella è dottore di ricerca in storia della società europea presso il Dipartimento di scienze della storia e della documentazione storica all'Università degli Studi di Milano. Sergio Giuntini, studioso di storia dello sport, è membro del consiglio direttivo della Società Italiana di Storia della Sport.
INDICE DELL'OPERA - Indice delle abbreviazioni - Introduzione, di Felice Fabrizio - Sport e fascismo - Football e littorio, di Antonio Papa - Mussolini sportivo, di Marco Impiglia - Il fascino alle Olimpiadi, di Antonio Lombardo - L'alpinismo durante il ventennio. Prime note, di Alessandro Pastore - Fascino a due ruote, di Daniele Marchesini - Lo sport universitario e il fascino. Un caso di nazionalizzazione colta, di Luciano Russi - L'educazione fisica, lo sport scolastico e giovanile, durante il regime fascista, di Salvatore Finocchiaro - La ricerca medico-sportiva al servizio del regime, di Angela Teja - Gli incontri di calcio tra Italia e Austria tra le due guerre mondiali, Diego Cante - Immagine e architettura dello sport nel ventennio - In posa per il duce? La fotografia sportiva durante il ventennio, di Guido Panico - Mass-media, propaganda e immaginario durante il fascismo, di Riccardo Grozio - Iconologia dello sport in orbace, di Claudio Bertieri - La "donna nuova" del fascismo e lo sport, di Patrizia Ferrara - L'attività sportiva nelle colonie italiane durante il fascismo tra organizzazione del consenso, disciplinamento del tempo libero e "prestigio di razza", di Gianluca Gabrielli - Una capitale poco sportiva. Attività agonistica e luoghi di svago a Roma tra il 1870 e il 1940, di Lauro Rossi - Impianti sportivi a Roma nell'"era fascista", di Livio Toschi - Il Foro Mussolini, di Francesco Collotti - Lo Sport nel Dopolavoro Fiat durante il ventennio fascista, Carla Bonello - Per l'organizzazione scientifica del tempo libero. Architetture e sport a Sestriere negli anni trenta, di Sergio Pace - Un caso studio: la Lombardia - Sport e fascismo a Milano da Martinetti a Salò, di Sergio Giuntini - La coppa Scarioni di nuoto. Propaganda sportiva e attività natatoria nel ventennio, di Luca Condini - Sport e fascismo a Cremona, di Maurizio Mondoni - Il "laboratorio bustese" tra continuità e rottura: appunti, di Alberto Brambilla - Società, sport e politica nel ventesimo fascista: Novara fa da sé, di Luciano Moia - Un esempio di collaborazione tra sport e fascismo: la Società comense di ginnastica atletica e scherma, di Massimo Guella - Sport e fascismo a Bergamo. Un bagno di retorica e gli errori della sinistra, di Aurelio Locati - L'archivio della Società ginnastica milanese "Forza e Coraggio", di Paolo Pozzi - Tavola rotonda su "Sport e fascismo" - Interventi di Giano Accame, Patrizia Dogliani, Piergiorgio Renna - Indice dei nomi |