Futurismo! Da Boccioni all'Aeropittura |
a cura di Stefano Roffi Futurismo! Da Boccioni all'Aeropittura Silvana Editoriale, pagg.192, Euro 30,00
IL LIBRO - Nel centenario del movimento futurista, un’articolata mostra presentata alla Fondazione Magnani Rocca, documentata in questo catalogo, vede riuniti i capolavori dei più fervidi protagonisti della più importante avanguardia italiana del Novecento. Futurismo! riunisce cento opere spiccatamente innovative e sorprendenti che, partendo dagli antefatti divisionisti, offrono una visione estesa del movimento, scandito in primo e secondo Futurismo: dalla teorizzazione della valenza estetica del dinamismo compiuta tra 1909 e 1912, si giunge alla meccanizzazione giocosa della figura umana e del suo contesto, fino all’aeropittura degli anni trenta che, nel celebrare l'entusiasmo per il volo e per la velocità aerea, rappresenta l’espressione avanzata del mito della modernità sognato da Marinetti. Nel volume sono documentate, in una sorta di antologia, gli artisti presenti in mostra e le relative opere, fra cui si ricordano Boccioni, Balla, Severini, Sironi, Soffici, Russolo, Depero, Prampolini, Dottori, Crali, Fillia, Tato e Benedetta, moglie di Marinetti. Seguono una sezione dedicata ai libri futuristi, fra cui spiccano il libro imbullonato di Depero e il libro di latta di D’Albisola, e una sezione di arte pubblicitaria futurista, che documenta la formidabile inventiva anche in questo ambito creativo, di inalterato impatto comunicativo. Il volume è completato da una serie di apparati che ripropongono i testi dei principali Manifesti del Futurismo, “L’ode all’automobile” di Marinetti declamata a Parma nel dicembre 1906 e una bibliografia.
DAL TESTO - “La sfida alle stelle nel 1909 si era fatta ancora più temeraria. Il poeta aveva lanciato la macchina in corsa nell’Italia arretrata e agricola dell’inizio del secolo, “un’automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo”. Con la Prima guerra mondiale arrivò l’aeroplano, i primati italiani, Baracca e De Pinedo, Mario de Bernardi, il Campini-Caproni e la favolosa industria aeronautica che impiegava migliaia e migliaia di operai. “E il futurismo volò- Salire, salire. “Marinetti viaggiava in treno, gli aerei conquistavano il mondo e il futurismo reclutava pittori locali e pittrici alle prime armi, poeti e scenografi. “L’aeropittura nacque come una spinta paradossalmente necessaria, alla fine degli anni venti, e fu teorizzata tra il 1929 e il 1931. “Il primo testo, a opera di Mino Somenzi, venne seguito da un articolo di Marinetti sulla “Gazzetta del Popolo” del 22 settembre 1929 e poi dalla pubblicazione del primo vero e proprio Manifesto ufficiale, datato 1931e firmato da Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini, Somenzi e Tato”.
INDICE DELL'OPERA - “Un immenso orgoglio gonfiava i nostri petti” (cento anni), di Beatrice F. Buscaroli – Il volo sublime da D’Annunzio all’aeropittura, di Stefano Roffi – Appunti su Depero futurista e pubblicitario, di Maurizio Scudiero – Gianni Caproni e gli artisti: pensieri e “ricordi-in-libertà”, Maria Fede Caproni di Taliedo – Parma futurista (ovvero del ruolo non secondario di Parma nella nascita, nello sviluppo e nella definizione del futurismo), di Alberto Manzoli – Cronologia essenziale del futurismo, di Mirko Nottoli – Antologia degli artisti futuristi, di Stefano Roffi – Arte editoriale – Arte pubblicitaria – Arte ceramica – Apparati – Manifesti del futurismo – Bibliografia, a cura di Stefano Roffi |