Un parroco all'inferno |
Nandino Capovilla Un parroco all'inferno. Abuna Manuel tra le macerie di Gaza Paoline Editoriale Libri, pagg.144, Euro 13,00
IL LIBRO - In queste pagine, don Nandino Capovilla intervista Abuna Manuel Musallam, parroco palestinese della Chiesa Cattolica a Gaza, incarico che ha lasciato solo qualche mese fa. L’intervista permette di conoscere molti aspetti della vita a Gaza sia prima dell’attacco israeliano del 27 dicembre 2008 (denominato «Operazione Piombo Fuso») sia, soprattutto, dopo. Le difficoltà nel reperire generi alimentari anche di prima necessità, nonché servizi indispensabili come l’assistenza sanitaria o l’elettricità per uso domestico, già notevoli per effetto dell’embargo israeliano e della sospensione delle sovvenzioni europee, si sono ulteriormente accresciute dopo i bombardamenti del dicembre 2008, che hanno causato più di cinquemila feriti e circa milleseicento morti, di cui quattrocento bambini. Abuna Manuel parla, fra l’altro, anche della propria esperienza quotidiana – durata quattordici anni – come parroco della chiesa della Sacra Famiglia a Gaza e della convivenza tra cristiani e musulmani a Gaza e in Medio Oriente. Pur in mezzo a storie drammatiche e a una degradazione generalizzata, effetto di un’oppressione morale e materiale che difficilmente può immaginare chi non è stato in quei luoghi, Abuna Manuel invita tutti a costruire la pace e a non abbandonare il popolo palestinese. La Prefazione è di Luisa Morgantini, vicepresidente del Parlamento europeo e membro della Delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese. In Appendice, tra altri documenti: una lettera aperta di Abuna Manuel Musallam a Benedetto XVI in occasione della sua visita in Terra Santa nel maggio 2009; l’estratto di un rapporto relativo a un’inchiesta sulle violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza, redatto da Alicia Vacas Moro, missionaria comboniana, membro di una missione internazionale.
DAL TESTO - "Io politicamente mi sento vicino a Fatah, non ad Hamas, ma bisogna essere corretti e dire la verità: i membri di Hamas che sono al potere sono persone serie; per quanto concerne la questione della sicurezza pubblica e del mantenimento dell'ordine nella cittàe nella Striscia, posso dire senza dubbio che siamo più sicuri ora con Hamas di quanto non fossimo prima. "La difficoltà maggiore dei membri di Hamas rimane la loro relazione con Fatah, e quindi è nel loro stesso interesse mantenere buoni rapporti con altre parti in gioco; perciò il loro atteggiamento verso i cristiani di Gaza o altre minoranze è positivo e il loro interesse è offrire loro aiuto, protezione e sicurezza. "Da quando Hamas ha il potere, Gaza, che prima era un esempio di totale mancanza di regole e leggi, è diventata un esempio di ordine e pulizia e gestione consapevole della sicurezza. "Hamas non è un gruppo religioso fondamentalista, ma un gruppo politico, e questo concetto va ripetuto e sottolineato. I membri del governo di Hamas stanno combattendo e vogliono ottenere la libertà dall'occupazione israeliana".
L'AUTORE - Nato a Venezia nel 1962, Nandino Capovilla è parroco nell’isola di Murano. Dal 2004 referente nazionale della Campagna «Ponti e non muri» di Pax Christi International, è inoltre responsabile delle azioni in Israele e Palestina per Pax Christi Italia.
INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Luisa Morgantini - Introduzione, di N. Capovilla e M. Musallam - I. Una prigione annunciata: due anni di embargo - II. 27 dicembre 2008: operazione «Piombo fuso» - III. Scuole, ospedali, edifici pubblici: niente e nessuno è stato risparmiato - IV. La parrocchia della Sacra Famiglia: una piccola comunità che resiste sotto le bombe - V. La convivenza tra cristiani e musulmani - VI. Volti e storie di una tragedia - VII. 18 gennaio 2009: la «guerra» è «finita» - VIII. la prigione non ha aperto i cancelli - IX. La ricostruzione possibile - X. Se la mia gente potesse sognare - XI. L'appello alla Chiesa e al mondo - Appendice, Documenti |