L'Epopea di Gilgameš Stampa E-mail

a cura di Claudio Saporetti

L'Epopea di Gilgameš

Edizioni Mediterranee, pagg.304, Euro 24,50

 

bottero_gilgames.jpg  IL LIBRO - Vecchia di circa trentacinque secoli e di gran lunga anteriore all’Iliade e al Mahâbhârata, l’Epopea di Gilgameš è la prima opera letteraria conosciuta che per l’ampiezza, la forza, lo spirito, l’altezza della visione e del tono, l’eminenza e l’universalità del soggetto si è meritata, in tutto il Vicino Oriente antico, una celebrità millenaria e il titolo di “epopea”.

  Essa racconta la storia di una grande amicizia, fonte di imprese sovrumane, ma che, troncata tragicamente dalla morte, getta il sopravvissuto, il grande re Gilgameš, in una ricerca disperata, ma vana, di un modo per sfuggire al trapasso.

  Sulle sue tavolette d’argilla, sin da quando, agli albori dell’assiriologia, meno di centocinquant’anni fa, ne erano stati ritrovati i primi brandelli, il testo di quest’affascinante composizione non ha smesso, anno dopo anno, di essere completato con nuovi ritrovamenti, e di essere meglio compreso, ricollocato nel suo denso e profondo humus culturale nativo.

  Oggi il celebre assiriologo, Jean Bottéro, ne ha revisionato la traduzione, all’altezza del suo elevato lirismo, spiegandone, sinteticamente, ma in modo chiaro, gli esotismi, i silenzi e le sottigliezze, consegnando così al pubblico moderno un’edizione trasparente, per dischiudergli al meglio questo ammirevole e pressoché segreto capolavoro.

  “Leggerlo, certamente, è ‘entrare’, quasi ‘materialmente’, grazie a un documento di un’eccezionale ricchezza e autenticità, nella vita, nel pensiero, nell’anima e nella cultura di quelli che sono, fra tutti, i nostri più antichi progenitori riconoscibili, sul brumoso orizzonte del nostro lontano passato. Ma, ancor più che un simile vantaggio sul piano della storia, vi è anche il ritrovare, in uno spirito e un cuore le cui radici più profonde non possono assolutamente essere mutate successivamente, gli stessi arricchimenti dell’amicizia, della vita condivisa, e le stesse rivolte di fronte alla legge, che ci rende tutti uguali, alla fine, di fronte alla morte inesorabile”.

 

  DAL TESTO - "Il suo nome, verosimilmente sumerico e che in questa lingua dovrebbe suonare articolato come Bilga.mes, è composto di elementi diffusi nell'onomastica locale prima della metà del III millennio. Giacché in questo paese i nomi propri di persona si presentano spesso sotto forma di preposizioni minime, ci si è chiesti (senza la minima garanzia!) se non si dovesse intenderlo: "L'Antico (è ancora) nella forza dell'età".

  "L'Epopea presenta questo Gilgameš come "re di Uruk", Città-Stato le cui rovine (chiamate oggi Warka), a metà strada tra Bagdad e Bassorah, in pieno deserto, sono ben note grazie agli scavi che gli archeologi tedeschi vi hanno condotto a partire dal 1912. In Mesopotamia, essa era celebre sia per la sua remota antichità e la sua importanza culturale e politica, che per la presenza, fra le sue mura, del più famoso santuario: l'É.anna (É.anna), in sumerico "Tempio del Cielo". Esso era dedicato ad uno dei più importanti personaggi della religione locale, An (in accadico Anu), dio del Cielo, fondatore e padre della dinastia divina regnante [...]".

 

  IL CURATORE - Claudio Saporetti, già Dirigente di Ricerca al CNR, insegna Assiriologia all'Università di Pisa, dove dirige il Laboratorio di Assiriologia con un Progetto di informatica ed il “Progetto Esnunna”, volto allo studio dell'antica civiltà mesopotamica della Diyala. Epigrafista del Centro Scavi di Torino, dirige la rivista Geo-Archeologia e la serie di monografie Analisi Elettronica del Cuneiforme. Ha scritto circa duecento contributi scientifici ed oltre venti monografie. Molte delle sue pubblicazioni sono di argomento mesopotamico e dedicate anche ai non addetti ai lavori secondo la logica di uno studioso che sente suo dovere fare una corretta divulgazione.

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Claudio Saporetti - Nota preliminare - Indicazioni per la lettura - Breve bibliografia - Introduzione - L'eroe e la sua leggenda - L'Epopea - L'epopea di Gilgameš - La versione ninivita - Frammenti della versione antica - Frammenti anteriori alla metà del II millennio - Frammenti posteriori alla metà del II millennio Vi sarebbe in quest'opera un paradosso