La polizia trentina ai confini del Reich |
Attilio Fronza La polizia trentina ai confini del Reich. Una testimonianza 1943-1945 Egon, pagg.144, Euro 15,00
IL LIBRO - La Polizia Trentina ai confini del Reich si propone di raccontare la storia della seconda guerra mondiale in territorio trentino e veneto, attraverso la testimonianza di chi ha combattuto per l’esercito tedesco, passando per traditore con la difficoltà a essere riconosciuto ancora oggi senza condizionamenti. A più di sessant’anni dalla fine di quella vicenda che ha segnato profondamente la storia di tutto il mondo, si è voluto far conoscere una delle tante storie individuali non ufficiali che i singoli, le famiglie e le comunità hanno dovuto subire. La storia di Marcello Fronza, il protagonista del libro, si pone all’interno di questo contesto attraverso la sua esperienza fatta nel Corpo di Sicurezza Trentino, uno dei tanti corpi militari presenti in territorio italiano sotto il controllo tedesco o della Repubblica Sociale come di altri enti territoriali sparsi in Europa, costituiti in prevalenza da giovani e meno giovani reclutati tra le popolazioni autoctone occupate. Gli avvenimenti non iniziano con il periodo bellico, che rimane il perno centrale del libro, ma da un preambolo che ci porta indietro di qualche decennio, alla nascita e all’infanzia del protagonista per capire meglio i sentimenti, i pensieri, le idee e le esperienze vissute di una persona comune, una delle tante che hanno dovuto subire gli avvenimenti di quell’immane tragedia che coinvolse milioni di persone. Una vita che già alla nascita è segnata da lutti importanti, morte del padre seguito da quello materno a distanza di pochissimi anni, quindi un’esistenza “mutilata”, vissuta subito con responsabilità e condivisa dai fratelli. Come accennato una prima parte di vita piena di sofferenza, quando sulla famiglia si abbatte un nuovo disastro ancora più grande con lo scoppio del secondo conflitto mondiale, che allungherà i lutti familiari, ma il momento grave non ferma la macchina bellica e nemmeno la pietà dei nuovi padroni del Trentino gli occupanti tedeschi, i quali ricalcando la mai nascosta insofferenza del popolo trentino nei confronti del regime fascista, cercano ipocritamente e in modo ingannevole di riportare l’ordine asburgico, che ancora tra le vecchie generazioni evocava. Nelle tre province di Bolzano, Trento e Belluno, che formano la Zona di Operazioni delle Prealpi (Alpenvorland), cominciano a nascere tutte quelle organizzazioni di lavoro dedite al servizio di guerra e quei corpi militari di guerra tra i quali il C.S.T. trentino (l’omonimo corpo bellunese fallì decisamente), la S.O.D. sudtirolese, le SS italiane, la FLAK (antiaerea), ecc. Con il costituirsi la struttura del C.S.T., nel quale entrerà a far parte, suo malgrado, Marcello Fronza, veniamo a conoscere i vari aspetti di questo momento storico locale attraverso le sue esperienze militari, i rapporti con la popolazione, gli stati d’animo, le idee, gli aneddoti, i ricordi tristi e meno tristi, di tutto ciò che la guerra può portarsi dietro. L'Autore racconta una guerra vissuta in periferia lontana dai grandi centri, dove ancora si potevano scorgere la vita più genuina delle genti rurali, quelle genti che già avevano toccato con mano le sofferenze della prima guerra mondiale, ma che condividevano un modo di vita come il nostro protagonista, il quale non lesinava ad aiutare i poveri contadini attaccato com’era alla propria comunità di origine sottraendosi invece a servizi di guerra che non amava. Non è certamente il ritratto di un militarista, ma di una persona semplice che si trovò suo malgrado immerso in un ruolo e in un certo contesto storico di tristi ricordi.
DAL TESTO - "Con lo scorrere dei mesi arrivò anche per noi giovani della classe 1925, freschi dei festeggiamenti della coscrizione, il momento più triste con la chiamata alle armi. In quel periodo (primavera 1944) stavo attendendo una risposta da parte delle Ferrovie per un impiego, quando arrivò da parte delle autorità tedesche d'occupazione prima l'obbligo di presentarsi alle visite mediche attitudinali e poco dopo la cartolina precetto per essere arruolati nel corpo militare appena costituito, denominato C.S.T. ovvero Corpo di Sicurezza Trentino. Non avevo e non avevamo molte scelte: arruolarsi ed obbedire nostro malgrado o non adempiere a quest'obbligo, nascondendosi o scappare in montagna per aggregarsi alle formazioni partigiane, con il rischio di ripercussioni verso le nostre famiglie o nei confronti dei singoli, come poi avvenne tragicamente".
L'AUTORE - Attilio Fronza, nato a Rovereto nel 1963, dopo i primi anni vissuti a Chizzola di Ala (Trentino meridionale) si trasferisce con la sua famiglia di origine a Trento dove vive e lavora tutt’ora. Appassionato da sempre di storia, soprattutto della prima guerra mondiale e in seguito del secondo conflitto mondiale, nel corso degli anni dall’infanzia fino al periodo degli studi universitari è sempre vissuto di racconti del padre, della sua esperienza nel Corpo di Sicurezza Trentino nonché di tutto ciò che riguardava le origini della propria famiglia, delle tradizioni e della storia della sua regione il Trentino-Alto Adige/SudTirolo. Allo stesso tempo attraverso una costante lettura di saggi e di libri di storia si è avvicinato alla ricerca storica. Da qui è nato il desiderio di lasciare su carta questi ricordi familiari e storici.
INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Lorenzo Baratter - Introduzione - Ringraziamenti - "Ricordi dell'infanzia e del paese" - "La guerra e l'Alpenvorland" - "L'arruolamento" - "Belluno e Feltre: la realtà della guerra" - "I presidi sul territorio e la fine della guerra" - Elenco Quarta Compagnia C. S. T. - Riferimenti storici - Appendice 1. Cartografie - Appendice 2. Lettera del Prefetto A. de Bertolini ai Comuni - Appendice 3. Elenco ruolino presenze - Glossario - Bibliografia |