1989. Del come la storia è cambiata, ma in peggio |
Angelo d'Orsi 1989. Del come la storia è cambiata, ma in peggio Ponte alle Grazie, pagg.320, Euro 16,00
IL LIBRO - Doveva esser pace: è stata guerra, un proliferare di guerre atroci e pretestuose. Doveva sorgere la giustizia: si è accresciuto il potere politico ed economico di un’oligarchia globale, si è diffuso un individualismo feroce, sordo al dolore e alle legittime aspirazioni degli altri. Doveva espandersi il benessere: si è estesa la fame e, anche da noi, la povertà. Doveva rafforzarsi la democrazia: è stata svuotata e affossata dalle menzogne dei politici, dal restringimento dei diritti, dal silenzio complice di intellettuali asserviti. In queste pagine Angelo d’Orsi ripercorre con rigore e acutezza tutti gli aspetti di questa molteplice disfatta, individuando nelle «neoguerre», le guerre di «esportazione democratica» degli USA e dei suoi alleati, il carattere principale del ventennio postsocialista; racconta come proprio la vittoria dell’Occidente «libero» abbia contribuito alla barbarie del ventennio successivo; spiega come le speranze nel futuro che quei berlinesi, scavalcando il Muro la notte del 9 novembre 1989, infusero in tutti noi, siano state, tutte, tradite a morte.
DAL TESTO - "Tutti ricordiamo con emozione quelle scene di gioiosa intraprendenza popolare, specie dei giovani, che dalle due parti della città — ossia da due nazioni allora diverse e nemiche, la Repubblica «Federale» e la Repubblica «Democratica» — con le mani nude, o con improvvisati strumenti di scasso, aprirono una breccia nella parete di cemento armato che li separava, e quella breccia divenne presto una voragine, finché nell’arco di qualche giorno del Muro non rimasero che falsi frammenti venduti sul mercato antiquario politico. E perché, dunque, quella indimenticabile fotografia di un evento epocale può evocare la guerra permanente, la disinformazione, l’ingiustizia che il mondo attuale vive? Come la gioia dei berlinesi, ricuperata l’unita della città, dopo una pluridecennale separazione assurda e crudele, e, contemporaneamente, liberatisi da un regime oppressivo e perlopiù inefficiente come quello dell’Est, può essere all’origine di tanta nuova barbarie? Che nesso ci può essere tra Berlino e Abu Ghraib? Quale filo corre dal novembre 1989 al gennaio 1991 (Golfo), al maggio 1999 (Balcani), al settembre 2001 (Torri Gemelle e a seguire Afghanistan), al marzo 2003 (Iraq)...?"
L'AUTORE - Angelo d’Orsi è professore di storia del pensiero politico all’Università di Torino. Ha dato vita alla Fondazione L. Salvatorelli, all’Associazione per il diritto alla Storia «Historia magistra» e all’omonima rivista. Fondatore e direttore di FestivalStoria, dirige anche i Quaderni di storia dell’Università di Torino e collabora con il quotidiano La Stampa. Tra i suoi libri, ricordiamo Intellettuali nel Novecento italiano (2001), I chierici alla guerra (2005), Guernica, 1937 (2007).
INDICE DELL'OPERA - Prologo. Verso la «grande trasformazione» - 1. The day after – 2. Le «nuove guerre», atto primo – 3. Le «nuove guerre», atto secondo – 4. La postdemocrazie e il disordine globale – 4. Il ritorno della barbarie e la responsabilità dell’intellettuale – 5. Epilogo. Verso nuovi muri? – Note – Cronologia, a cura di Francesca Chiarotto – Bibliografia – Ringraziamenti – Indice dei nomi |