Storia di un primato |
Valerio Fradeani Storia di un primato. Dalla Coppa Schneider all'impresa di Agello Mursia, pagg.192, Euro 17,00
IL LIBRO - Fin dalla sua nascita l’aviazione ha rappresentato un importante indicatore del progresso tecnologico raggiunto da una nazione. La Coppa Schneider, messa in palio nel 1912, era una gara di velocità riservata agli idrovolanti. La prima edizione fu organizzata nel 1913, venne sospesa durante la Grande Guerra, riprese nel 1919 e terminò nel 1931. La conquista della Coppa fu considerata talmente prestigiosa che i governi di Londra, Parigi, Roma e Washington impegnarono ingenti risorse finanziarie e tecniche. Negli anni Venti e Trenta, la Regia Aeronautica ebbe un ruolo di primo piano a livello internazionale e nel 1927 Mussolini decise di creare la Scuola Alta Velocità con sede a Desenzano del Garda, con un duplice obiettivo: realizzare, in collaborazione con le industrie nazionali, idrovolanti in grado di competere con gli altri Paesi per conquistare la Schneider, e battere il record mondiale di velocità nella categoria idro. Il 23 ottobre 1934, sul lago di Garda, il maresciallo Francesco Agello, a bordo dell’idrocorsa Macchi Castoldi MC.72, raggiunse i 709,202 chilometri, limite che rimase imbattuto per decenni.
DAL TESTO - "Nella piccola «base aerea», costituita da poco presso l'aeroporto civile di Ancona, cui facevano capo ogni tanto gli idrovolanti passeggeri provenienti da Zara, si notava un gran viavai, cosa inconsueta per quel piccolo e dimenticato idroscalo. "Parcheggiati davanti all'aviorimessa, posti su speciali carrelli, erano due rossi velivoli, due MC 72. "Tecnici, motoristi e montatori del del distaccamento del Reparto Alta Velocità di Desenzano erano occupati a mettere a punto i due bolidi, presenti all'operazione anche i tecnici della Macchi e della Fiat, le industrie che in collaborazione - la prima per il velivolo, la seconda per il motore - avevano prodotto per l'Aeronautica Militare Italiana i predetti velivoli. "Come prevedeva il programma concepito dallo stesso Ministro dell'Aeronautica, Italo Balbo, essi erano stati dislocati ad Ancona per essere destinati ai tentativi di conquista della Coppa Blériot e del primato di velocità assoluto sui 100 km".
L'AUTORE - Valfredo Fradeani, nato a Fano nel 1917, accademista, pilota militare nel 1940, durante la Seconda guerra mondiale ha preso parte a numerose missioni nel Mediterraneo e in Africa settentrionale. Dopo il conflitto ha prestato servizio presso il 3° Stormo, il Centro Addestramento Volo della 3a ZAT e il 35° Stormo Elicotteri. Con il grado di colonnello è stato comandante dell’aeroporto di Falconara Marittima.
INDICE DELL'OPERA - Prefazione - I. Un tentativo sfortunato - II. La prima Coppa Schneider - III. Anno 1914, alla vigilia della Grande Guerra - IV. Riprende la Schneider dopo la Grande Guerra - V. La Coppa Schneider verso la velocità pura - VI. Si afferma l'«idrocorsa» - VII. La vittoria italiana di Norfolk - VIII. La sconfitta di Venezia - IX. La Scuola Alta Velocità - X. Calshot: importante è concorrere - XI. Da Calshot a Spithead - XII. La squallida fine della Schneider - XIII. La lunga vigilia della rivincita - XIV. Il giorno del primato - XV. I primati di Cassinelli e di Scapinelli - XVI. Il limite insuperato - XVII. Considerazioni ed interrogativi - APPENDICI - I. I Caduti - II. Gli idrovolanti da corsa italiani - III. Quadro sinottico dei vincitori delle varie edizioni della Coppa Schneider - IV. Evoluzione del primato mondiale di velocità per idrovolanti - V. Aspetti tecnici della Coppa Schneider e del primato mondiale di velocità per idrovolanti - VI. Il cuore d'acciaio del bolide rosso - VII. Il pilota del primato - Indice dei nomi |