Cronache mediorientali |
Robert Fisk Cronache mediorientali. Il grande inviato di guerra inglese racconta cent'anni di invasioni, tragedie e tradimenti Il Saggiatore, pagg.1180, Euro 17,00
IL LIBRO - Robert Fisk ha passato gli ultimi trent'anni sul fronte di un'unica, interminabile guerra di cui ha visto sfilare i protagonisti, cambiare vincitori e vinti, buoni e cattivi. Per Fisk, non si può raccontare il Medio Oriente senza parlare di orrore, ingiustizia e dolore, senza smascherare le bugie che da quasi un secolo hanno mandato a morire soldati e massacrato decine di migliaia di civili. Perché essere corrispondente di guerra non significa solo raccontare il chi, il dove, il come e il quando, ma indagare anche i perché. Cronache mediorientali è tutto questo. Non una cronologia dei conflitti, ma la narrazione di un'unica Storia scandita in diverse storie, una testimonianza di prima mano di una guerra moderna.
DAL TESTO - "Quando Baruch Goldstein, un ufficiale della riserva israeliana con tanto di uniforme, decise di massacrare i fedeli palestinesi raccolti nella moschea della Tomba del Patriarca a Hebron, il 25 febbraio del 1994, noi giornalisti - americani, europei, israeliani - ci trovammo a non sapere come reagire. I "terroristi" dovevano essere arabi. E invece Goldstein era un uomo istruito, un medico nato in America - che diamine! - che non poteva non sapere che la sua sarebbe stata una missione suicida. I sopravvissuti alla strage lo fecero letteralmente a pezzi con le loro mani. "Le prime notizie parlavano di oltre cinquanta plaestinesi morti a Hebron - la cifra era esatta. Dopo che Goldstein ebbe falciato più di due dozzine di persone, ferendone altre 170, nella moschea imbrattata di sangue, all'esterno i soldati israeliani aprirono il fuoco uccidendo almeno altri 25 palestinesi infuriati che li bersagliavano a sassate tentando di spezzare il cordone militare che avrebbe dovuto proteggere la zona sacra - ma che non aveva certo protetto i fedeli. Trentasei ore dopo l'Associated Press aveva già manipolato i numeri. Goldstein aveva ucciso di propria mano soltanto 29 palestinesi, e questa divenne la cifra "totale" del bagno di sangue. Gli altri 25 morti rimanevano "a parte", erano un'altra storia, erano una conseguenza dell'eccidio, non una parte integrante del totale dei caduti".
L'AUTORE - Robert Fisk è corrispondente da Beirut per l'Independent. Definito dal New York Times l'inviato di guerra più famoso al mondo, è l'unico giornalista occidentale ad avere intervistato Bin Laden (tre volte).
INDICE DELL'OPERA - Ringraziamenti - Carte geografiche - Prefazione - 1. "Uno dei nostri fratelli ha fatto un sogno" - 2. "Sparano ai russi" - 3. I cori di kandahar - 4. I tessitori di tappeti - 5. Sul sentiero di guerra - 6. La guerra lampo - 7. "La guerra contro la guerra" e il Treno Veloce per il Paradiso - 8. Il calice amaro - 9. "Condannato a morte" - 10. Il primo Olocausto - 11. Cinquantamila miglia dalla palestina - 12. L'ultima guerra coloniale - 13. La ragazza, il bambino, l'amore - 14. "Tutto pur di spazzare via un demonio..." - 15. Il pianeta maledetto - 16. Tradimento - 17. La peste - 18. Perché? - 19. Il dado è tratto - 20. L'annientamento, l'antrace e Agamennone - 21. Nel deserto - Cronologia - Note - Bibliografia essenziale - Indice analitico |