Ezzelino III Da Romano |
Sante Bortolami Ezzelino III Da Romano Provincia di Padova, pagg.46, s.i.p.
IL LIBRO - "Pochi personaggi della storia non solo italiana ma europea hanno suscitato e suscitano tuttora curiosità e giudizi controversi sia fra gli studiosi sia fra la gente comune quanto Ezzelino III Da Romano. Dante, che nella Divina Commedia riscatta la fama di donna di mondo della sorella Cunizza collocandola nel Paradiso, lo immagina immerso fino al collo nelle acque sanguinolente del fiume Flegetonte assieme agli omicidi, ai violenti e ai "tiranni che dier nel sangue e nell'aver di piglio". L'Ariosto parla di lui come di "immanissimo tiranno chefia creduto figlio del demonio". Tutta una corposa tradizione di romanzi, di poesie, di tragedie, di novelle ne ha dipinto da otto secoli in qua la figura di uomo fuori dal comune, di tiranno sanguinario, di feroce persecutore dell'umanità, di figlio di un rapporto mostruoso della madre con lo stesso Satana. E la stessa leggenda popolare ha contribuito con mille invenzioni e favole a farne un essere grandioso nella sua cupa perversione. "Solo dalla fine del Settecento, per opera dello storico ed erudito bassanese Giovan Battista Verci, è iniziata una lenta marcia verso la scoperta (o riscoperta) di un Ezzelino meno condizionato dai clichés di un mito tanto negativo quanto radicato nell'immaginario collettivo". (dalla Presentazione di Mauro Fecchio)
DAL TESTO - "Definito impropriamente anche in tempi recenti 'vicario' di Federico II, Ezzelino Da Romano può considerarsi in assoluto fino alla morte di Federico II (1250) la figura di maggior spicco e il principale sostenitore della causa imperiale nello scenario politico dell'Italia nordorientale. Proprio in considerazione dell'eccezionale tasso di fiducia e di autonomia operativa concessogli per circa un ventennio nella cosiddetta Marca Trevigiana, cioè il Veneto di terraferma, e nelle aree confinanti (Brescia, Trento, Friuli occidentale), si è ritenuto di poterlo qualificare sostanzialmente una "controfigura", un "collaboratore", un "alleato", più che un "suddito" dell'imperatore. Ezzelino fu in effetti artefice di una durevole ed eccezionale 'protosignoria' di dimensioni regionali costituitasi a partire dal 1236 con l'appoggio dello Staufen, ma anche con una sorprendente capacità di trasformare la leadership indiscussa del cartello delle forze filoimperiali nelle regioni venete in un forte potere personale, che sopravvisse per circa un decennio all'uscita di scena del sovrano".
L'AUTORE - Sante Bortolami, nato a Padova nel 1947, si è laureato nella stessa città con 110 e lode. Già docente all’Università di Cagliari di Istituzioni medioevali e di Paleografia e Diplomatica, attualmente è professore ordinario di Storia medievale presso la Facoltà di lettere e filosofia dell’Ateneo patavino. Socio dell’Accademia Galileiana di Padova, della Deputazione di storia patria per le Venezie, dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, Vicepresidente del Comitato per la pubblicazione delle Fonti per la storia della terraferma veneta e componente del direttivo della “Societas veneta di storia religiosa”, di cui è stato pure presidente, membro del direttivo del Centro di studi per la storia degli insediamenti medioevali, con sede a Cherasco. Collabora a varie riviste specializzate di interesse regionale e nazionale. In particolare con L’Ecole française de Rome ha partecipato a più iniziative scientifiche (antroponimia medioevale, personale di governo comunale itinerante, attività termale, etc.). In tanti anni di studio e di ricerca ha maturato una profonda conoscenza del Medioevo veneto, a cui ha dedicato un notevole numero di ricerche originali pubblicate anche in sedi internazionali, le quali spaziano dalla società comunale alle vicende del potere, dall’Università alle istituzioni religiose, dall’evoluzione dello spazio urbano alle dinamiche dell’insediamento territoriale. Tra i numerosissimi lavori a stampa (libri, articoli, rassegne, etc.) si ricordano solo le monografie Città murate del Veneto (Milano, Silvana, 1988), Chiese, spazi, società nelle Venezie medioevali (Roma, Herder, 2000). Nella produzione scientifica ha dedicato ampio spazio alla storia di Padova e dei maggiori centri del Padovano (Este, Monselice, Montagnana, Cittadella, Camposampiero), alle vicende di particolari subregioni del territorio padovano (Colli Euganei, Scodosia, Saccisica, Alta Padovana) e all’analisi della formazione e dello sviluppo di specifiche comunità dell’attuale provincia di Padova (Pernumia, Grantorto, Urbana, Abano Terme, Casalserugo, etc.). Di quest’ampia e varia produzione di alto livello scientifico ha fornito altresì apprezzati saggi di divulgazione per scuole, comuni, biblioteche e altre istituzioni culturali.
INDICE DELL'OPERA - Presentazione, di Mauro Fecchio (assessore alle Politiche giovanili della Provincia di Padova) - Ezzelino III da Romano - Bibliografia |