Le radici storiche dell'antisemitismo |
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a cura di Marina Caffiero Le radici storiche dell’antisemitismo. Nuove fonti e ricerche Viella, pagg.288, Euro 30,00
Dalle ricerche qui presentate emerge quanto sia fuorviante continuare a considerare l’antigiudaismo religioso e l’antisemitismo razzista come fenomeni non comparabili perché appartenenti a epoche diverse e fondati su logiche differenti. Entrambi, invece, hanno avuto forti implicazioni politiche legate alla costruzione dell’identità di un gruppo di individui rispetto a un altro, percepito come diverso e quindi pericoloso. Condizionamenti e paure, questi, che si sono acuiti soprattutto in concomitanza di particolari momenti di crisi e di insicurezza pubblica e sociale. L’antigiudaismo cristiano, coltivato sul suolo europeo e italiano nel corso di secoli, si riversò senza ostacoli nell’antisemitismo moderno che, rivestito di distruttive suggestioni biologiche, antropologiche e razziali, avrebbe portato nel XX secolo alla tragedia della Shoah.
DAL TESTO - "La storiografia italiana è concorde nel ritenere gli studenti universitari come la categoria sociale che più di altre approvò la campagna razziale ed antisemita. Dagli studi più datati a quelli più recenti [...] ogni analisi della produzione giornalistica dei Guf arriva alle stesse conclusioni. "Gli universitari fascisti si trovarono concordi nell'appoggiare l'antisemitismo producendo una vasta pubblicistica e attivando una serie di iniziative "culturali" che seguivano pedissequamente le direttive del Partito. [...] "[...] per non pochi giovani fascisti l'antisemitismo continuò, anche dopo il crollo del regime, a rappresentare un'ottima categoria interpretativa per spiegare e comprendere gli avvenimenti più recenti. Anzi, proprio il tracollo dei popoli antisemiti provava la giustezza e la verosimiglianza di opere come i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, con la loro impostazione apocalittica e distruttiva. Insomma, se nel 1938 l'antisemitismo poteva essere anche "di moda", perché argomento per dimostrare la propria intransigenza ed ortodossia e quindi una facile scorciatoia per mettersi in mostra ed ottenere una più rapida carriera accademica e/o politica, nel marzo del 1944 a Roma non poteva portare alcun vantaggio. L'antisemitismo della Rsi [...] non poteva che essere una componente imprescindibile dell'ideologia fascista".
L'AUTORE - Marina Caffiero insegna Storia moderna alla Sapienza-Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Religione e modernità in Italia, secoli XVII-XIX (Pisa-Roma 2000), La Repubblica nella città del papa. Roma 1798 (Roma 2005). Con la Viella ha pubblicato Battesimi forzati. Storie di ebrei, cristiani e convertiti nella Roma dei papi (2004) e ha curato Rubare le anime. Diario di Anna del Monte ebrea romana (2008).
INDICE DELL'OPERA - Introduzione, di Marina Caffiero - Il bene della res publica, la legittimità del mercato e l’infidelitas giudaica. Testi e discorsi francescani nel Mediterraneo bassomedievale, di Paolo Evangelisti - Dall’astrologia agli Astrologo. Ebrei e superstizioni nella Roma della Controriforma, di Serena Di Nepi - Convertire e sostenere. Archeologia ed esordi dell’Opera pia dei catecumeni di Modena, di Matteo Al Kalak - La Pia Casa dei catecumeni di Firenze, di Samuela Marconcini - Una premessa dimenticata. Il codice penale del 1930, di Ilaria Pavan - Il nemico perfetto. Il Guf di Roma e l’antisemitismo, di Amedeo Osti Guerrazzi - L’Università di Roma e le leggi razziali: il processo di epurazione di Sabato Visco, di Tommaso Dell’Era - Gli ebrei stranieri in Italia: 1940-1943, di Francesca Cappella -Antisemitismo di Stato, antisemitismo “chiassoso” e antisemitismo collaborazionista. Un commento, di Lutz Klinkhammer |