Russia: democrazia europea o potenza globale? Stampa E-mail

Maurizio Massari

Russia: democrazia europea o potenza globale? A vent'anni dalla fine della guerra fredda

Guerini e Associati, pagg.217, Euro 25,00

 

massari_russia.jpg  IL LIBRO - A vent'anni dalla caduta del muro di Berlino e dalla fine del comunismo, la realtà delle relazioni tra Russia ed Europa-Occidente ha smentito le iniziali aspettative sulla "fine della storia" e sull'inevitabile convergenza dell'ex-URSS sui modelli della democrazia liberale e del capitalismo occidentale. L'obiettivo-chiave della conservazione dello status di grande potenza ha drammatizzato infatti, per quanto riguarda la Russia, il dilemma tra la difesa della propria autonomia e sovranità e la possibile integrazione, o almeno stretta associazione e identificazione, con l'Europa-Occidente. La mancanza di un vero progetto dell'Occidente verso la Russia non ha d'altra parte aiutato a far percepire a quest'ultima i vantaggi di una sua possibile integrazione nello spazio paneuropeo. Il rapporto tra Russia ed Europa-Occidente si è così sviluppato senza una chiara direzione, e, pur con i progressi realizzati sul piano dell'integrazione economica, resta ancora turbato da molte incomprensioni di fondo.

  Russia ed Europa hanno tuttavia bisogno l'una dell'altra e il XXI secolo può aprire prospettive nuove e ben più coinvolgenti per ridefinire i rapporti tra questi due vicini ancora lontani.

 

  DAL TESTO - "Le esigenze tra loro legate di difendere «Stato e status», il consolidamento dello Stato russo e la difesa dello status di grande potenza, hanno portato la Russia post-sovietica a sviluppare una sua specifica visione delle relazioni internazionali, fondata su tre concetti: la «democrazia sovrana» come modello distinto di organizzazione della vita politica all'interno della Russia; lo spazio ex sovietico come zona d'influenza «speciale» della Russia; il multipolarismo, con la Russia vista come polo indipendente e non allineato. Sono questi tre concetti che definiscono l'unicità, il carattere distinto, la «specialità» di interessi della Russia come Stato e come potenza e, quindi, la base della sua collocazione politica indipendente. Sono costruzioni concettuali che ovviamente non nascono ex abrupto, ma che affondano le loro radici nella tradizione storica e che sono sopravvissute e sono state adattate alla realtà geopolitica del dopo-guerra fredda".

 

  L'AUTORE - Nato a Napoli nel 1959, Maurizio Massari è ministro plenipotenziario e attualmente ricopre la carica di capo dell'unità di analisi e programmazione della Farnesina. Laureato in Scienza politiche all'Istituto Universitario Orientale di Napoli, ha cominciato la carriera diplomatica nel 1985. Ha lavorato alla direzione generale per gli Affari economici del ministero, dal novembre 1986 è stato secondo segretario a Mosca e successivamente a Londra dal 1990. Rientrato al ministero, ha prestato servizio presso la segreteria particolare del sottosegretario di Stato dal 1994 e alla direzione generale Affari Economici. E' stato consigliere a Washington dal luglio 1998 e dal 2001 ha lavorato alla direzione generale per i Paesi dell'Europa. Dal gennaio 2003 ha prestato servizio presso l'Osce come capo della missione a Belgrado.

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Sergio Romano - Premessa - I. Introduzione. Due vicini lontani - II. La Russia e l'Europa dopo l'Urss: come salvare la «grande potenza» - III. Democrazia sovrana, estero vicino e multipolarismo - IV. La Russia e le istituzioni paneuropee - V. Kto Vinovat'? (Colpa di chi?). Le responsabilità (anche) dell'Occidente - VI. Considerazioni conclusive. Democrazie europea o potenza globale?