Strategie per una guerra mondiale. Dall'11 settembre al delitto Bhutto |
Pino Cabras Strategie per una guerra mondiale. Dall'11 settembre al delitto Bhutto Aìsara, pagg.360, Euro 14,50
IL LIBRO - 11 settembre 2001. A day of terror, intitolava «The New York Times» il giorno dopo l’attacco al cuore di Manhattan e al Pentagono. Uno degli eventi più drammatici della storia contemporanea colpiva i luoghi simbolo del potere occidentale all’inizio del nuovo millennio. Una rinnovata ‘strategia della tensione’ dilagava a livello mondiale innescando la ‘guerra al terrorismo’ e polarizzando la vita politica e civile intorno alla politica estera degli Stati Uniti. Altri conflitti e attentati, fra cui quello a Benazir Bhutto, si sono legati negli anni a quell’evento, mentre continuano a rafforzarsi le indagini indipendenti secondo le quali «l’11 settembre “vero” è molto diverso da quello divulgato con la forza di un dogma indiscutibile» per giustificare le nuove guerre in Medio Oriente e i loro morti senza nome, occultando gli scopi economici e finanziari connessi. L’interpretazione dell’11 settembre, lontana da pregiudizi o soluzioni semplicistiche, deve essere invece il risultato di un’analisi trasparente e completa dei fatti. La ricostruzione degli avvenimenti disegna una mappa bellica che sembra condurre strategicamente a un nuovo conflitto mondiale.
DAL TESTO - "Mi affaccio in un abisso spaventoso, ma non c'è alcun 'antiamericanismo' nelle riflessioni che qui propongo. Taccio perfino le mie ragioni personali e l'esperienza dei miei soggiorni americani che mi fanno apprezzare tante cose di quella società dinamica e aperta, presso cui mi sono sempre sentito a casa. L'ex segretario di Stato statatunitense Madeleine Albright ha dato una definizione del ruolo del suo paese che trovo perfetta: «noi siamo la nazione indispensabile». C'è bisogno degli USA per risolvere i problemi del mondo. Non è neppure possibile riparare gli errori degli Stati Uniti senza gli Stati Uniti. Quindi, anche in virtù dei legami storici che uniscono l'Italia e l'Europa agli USA, considero un fatto scontato e acquisito che gli strumenti della politica e della diplomazia abbiano molte strade già segnate, un'amicizia e una collaborazione che è nei fatti. In ogni caso la maggior parte delle fonti critiche sugli eventi dell'11 settembre l'ho raccolta proprio da cittadini americani, spesso con un retroterra patriottico a prova di bomba".
L'AUTORE - Pino Cabras (1968) è laureato in Scienze Politiche e lavora a Cagliari presso una finanziaria d’investimento, per la quale ha curato diversi programmi negli Stati Uniti e in Asia. Dal 2005 fa parte del Comitato misto paritetico della Sardegna sulle servitù militari. Ha pubblicato Balducci e Berlinguer, il principio della speranza (La Zisa, 1995).
INDICE DELL'OPERA - Introduzione - I. Terrorismo: un moderno instrumentum regni - 1. Complotti e complottismi - 2. 11 settembre: perché i conti non tornano - 3. Gli ultimi giorni dell’umanità? - 4. Definizioni di terrorismo - 5. Le basi per le ‘operazioni coperte’ e le ‘smentite plausibili’ - 6. Provocare attacchi terroristici - 7. Morire di terrorismo: altamente improbabile - II. Appunti per un golpe mondiale - 1. Il nonno era socio di Hitler, George W. è socio di bin Lāden - 2. La legione araba - 3. Follow the money. I beneficiari dell’11 settembre - 4. Strategia del colpo di Stato - 5. Il bisogno di una Grande Crisi - 6. I NeoCon - 7. Chi comanda veramente in America? - 8. Henry Ford, profitattore di guerra bilaterale - III. Pianificazioni, testimonianze e depistaggi - 1. Lungimiranze moscovite - 2. Il PNAC (Project for the New American Century) - 2.1 Il Club Stranamore - 3. I trilioni scomparsi - 4. Improbabilità della teoria LIHOP - 5. L’ipotesi degli aerei replicanti - 6. Incubazione di un colpo di Stato, le indagini di Blondet - 7. Nella società aperta le voci filtrano - 7.1. Il caso Vreeland - 8. Mistero Americano - IV. Al-Qā‘ida: nulla è come appare - 1. Che cos’è al-Qā‘ida - 2. Black Op Al-Qā‘ida - 3. Video e testi, una continua manipolazione - 4. “Scontro di civiltà”: le manipolazioni del MEMRI - 5. Al-Qā‘ida, ovvero il Database - 6. Il bizzarro Atta, ‘pecora inzuppata’ - 7. Le connessioni tra il leader di al-Qā‘ida e la CIA - V. I 19 dirottatori, la storia non quadra - 1. Quel che ci raccontano - 2. L’incubazione dell’incubo - 3. Paura di volare - 4. Il giorno prima - 5. Strani progetti pre-suicidio - 6. Le impronte di Osāma - 7. Il rebus irrisolto delle liste passeggeri - VI. Inchieste ufficiali: una demolizione - 1. Le omissioni e le distorsioni della Commissione sull’11 settembre - 1.1. Le omissioni - 1.2. Le menzogne - 1.3. Le contraddizioni - 2. Dubbi su quegli spettacolari crolli - 2.1. Il World Trade Center - 2.2. WTC1 e WTC2 - 3. Caratteristiche delle demolizioni controllate - 3.1. Squib e incendi - 3.2. WTC7 - 4. Larry Silverstein, il nuovo ‘padrone’ del WTC - 5. La termite taglia i nodi delle torri? - 6. Facile sbugiardare Deaglio sulla ‘boiata pazzesca’ - 7. Bush ha mentito. L’atto d’accusa del guardiano delle Twin Towers - 8. Dick Cheney, in prima fila fra gli indiziati - 8.1. Dov’erano le risorse strumentali: Cheney e il Secret Service - 8.2. Un movente: La produzione mondiale di petrolio è al suo picco - 8.3. Le occasioni: le simulazioni di attentati - VII. Zibaldone di coincidenze impossibili - 1. Manuale sull’11 settembre 2001 per chi crede alle coincidenze - 2. 9/11 Florida connection - 3. Lo strano caso dei dipendenti Raytheon - 4. Volo 77: alta densità militare - VIII. USA & UK: esercitazioni che fanno male - 1. La strategia della tensione esplode a Londra - 2. Simulazioni che facilitano gli attentati - 3. Le esercitazioni che simulano attentati - 3.1. Britain’s Atlantic Blue: aprile 2005 - 3.2. Esercitazioni che anticipavano l’11 settembre - 3.3. Esercitazione al World Trade Center - 3.4. Esercitazione simulante lo schianto di un aereo su un palazzo - 3.5. Global Guardian, un’operazione a largo raggio - 3.6. L’anti-terrorismo preventivamente decapitato - 3.7. Altre azioni di svuotamento dei cieli USA - 3.8. Le telefonate dai cellulari - 3.9. Amalgam Virgo e Positive Force - 3.10. L’effetto congiunto delle esercitazioni - 3.11. Alcune note aggiuntive sul 7 luglio 2005 a Londra - 4. L’onnipresente ‘sicurezza’ Made in Israel - 5. Londra, 10 agosto 2006. La fiera delle bugie - 6. Il caso delle testate nucleari scomparse - IX. La guerra come via d’uscita alla crisi finanziaria - BIBLIOGRAFIA |