Religione politica e riscrittura della memoria nella Francia di Vichy |
Monica Caiazzo Religione politica e riscrittura della memoria nella Francia di Vichy Franco Angeli, pagg.368, Euro 25,00
IL LIBRO - L'"estetica della politica" e la scelta di linguaggi simbolici sono ancor oggi elementi imprescindibili per connotare soggetti politici all'affannosa ricerca del consenso delle masse. Il regime di Vichy, nel processo di costruzione della propria identità nazionale, si rivelò estremamente attento all'elaborazione di una solida liturgia: un complesso intreccio di miti, riti e credenze che ripercorrevano la tradizione francese e operavano una riscrittura della memoria per definire il presente e rappresentarne essenza e valori. Questo volume nasce allo scopo di comprendere se gli interventi politici, istituzionali e culturali che la Francia pétainista operò, arrivarono a produrre, in antitesi rispetto all'esperienza della gloriosa Rivoluzione del 1789, una "religione politica". Il regime di Vichy fece nascere, come l'Italia, la Germania e l'Unione Sovietica, una nuova religione politica? Arrivò a sacralizzare un sistema fondato sulla coercitiva e incondizionata subordinazione dell'individuo a un univoco codice etico e dottrinale imposto dallo Stato? Attraverso il vaglio di fonti archivistiche, iconografiche e audiovisive e una lunga indagine nelle intenzioni, nei progetti e nelle realizzazioni di uno Stato in formazione, è stato possibile abbozzare una risposta significativa a questo interrogativo e infine comprendere se la Francia della Révolution Nationale perseguì il suo prioritario traguardo: persuadere le masse.
DAL TESTO - "Mostrare la "francisque" nei luoghi pubblici divenne una forma di elogio e di riverenza verso lo Stato. La legge del 21 gennaio 1942 stabiliva che i delegati regionali, dipartimentali, d'arrondissement e cantonali alla propaganda, erano autorizzati a portare un'insegna distintiva «comportant une francisque sur écusson aux couluers nationales, conforme aux modèles déposés au Minstère de l'Intérieur». In una circolare del 13 maggio 1942, Abel Bonnard, Ministre Secrétaire d'Etat à l'Education Nationale, autorizzò ad indossare il simbolo nelle scuole e negli stabilimenti d'istruzione «où il doit être considéré comme un signe de la participation des maîtres et des éléves à l'oeuvre de la Révolution Nationale et annonce la fierté de contribuer à cette oeuvre»".
L'AUTRICE - Monica Caiazzo ha conseguito il dottorato di ricerca in "Storia delle istituzioni e delle società nell'Europa contemporanea" presso l'Università degli Studi di Milano e l'Université de Paris X - Nanterre. Negli ultimi anni ha concentrato i suoi studi sulla storia culturale della Francia tra il 1940 e il 1944, intervenendo a convegni e offrendo contributi in questo campo.
INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Obiettivo primario: persuadere le masse. Il nuovo impianto propagandistico istituzionale: protagonisti, peculiarità, finalità (La "missione" dei servizi d'informazione dai vertici ai delegati; La radio: la più intrigante forma di comunicazione diretta con le masse; Il cinema: la più "nobile" forza di propaganda; La stampa: opprimente uniformità e impostazione di una nuova identità) - Secondo obiettivo: trascinare le masse. Edificazione di una liturgia politica francese: riti, simboli, rappresentazioni nazionali (Le feste del regime: la Révolution Nationale da sistema teorico a rito collettivo; Filo diretto tra governo e popolo: il regime entra nella quotidianità. Originalità delle nuove e tradizionali forme di comunione con le masse; Gli emblemi della Rivoluzione Nazionale) - L'uso pubblico della storia: la cristallizzazione dei miti e la definizione di una memoria collettiva - (Storia, identità e memoria; Il culto degli eroi nella liturgia politica. Due nuove vie; La memoria storica nella stampa) - I catechismi del regime: indottrinamento e inquadramento delle masse (Uno stato iperassistenziale e onnipotente: la centralità della famiglia; La connotazione del lavoro nel rinnovato codice etico, tra culto dell'artigianato, ritorno alla terra e lavoro obbligatorio; Révolution Nationale e coscienza cattolica. Integrazione riuscita?; Arruolamento, addestramento e disciplina: la Legione e le istituzioni giovanili; Sacralità della patria: garanzia di prosperità della nazione. Regioni, impero, funzione messianica del capo; La "propagande contre": punire gli infedeli) - Le risposte del popolo francese: la complessa evoluzione dell'opinione (Adesione, indifferenza e diffidenza dei cittadini al progressivo attuarsi della Rivoluzione Nazionale; Politica internazionale: amici e nemici del popolo; La mistica del capo tenne?; Le barriere popolari di fronte ai temi più scottanti: lavoro obbligatorio e "soluzione finale"; "Zone Nord" e "zone interdite": percezioni amplificate ed alterate dagli eventi) - Conclusioni - Bibliografia - Postfazione, Fabrice d'Almeida - Indice dei nomi |