Il Moicano e i fatti di Rovetta |
Grazia Spada Il Moicano e i fatti di Rovetta Edizioni Medusa, pagg.369, Euro 19,80
IL LIBRO – Questa storia inizia più di sessant'anni fa: il 28 aprile 1945. Il dramma è ambientato a Rovetta, nel Bergamasco, in alta Val Seriana. L'atto tragico si compie quando 43 militi di Salò, appartenenti alla legione Tagliamento, per lo più giovanissimi, dopo essersi arresi ai patrioti del paese e aver ricevuto la promessa di aver salva la vita, vengono uccisi davanti al muro del cimitero a sventagliate di mitra dai partigiani delle grandi brigate di quel territorio. Per anni la responsabilità è stata addossata principalmente a un misterioso agente della missione alleata del Soe britannico attivo nel territorio, il Moicano, figura di cui fino a poco tempo fa si ignorava la vera identità, che aveva lasciato in gran segreto il Bergamasco dopo l'eccidio, svanendo apparentemente nel nulla. Le motivazioni del sanguinoso eccidio vennero individuate nella volontà di vendetta e nel clima di odio che avvelenava la storia italiana in quel momento. Il Moicano fu per molto tempo considerato come il mandante della strage, e si disse che agì per conto degli inglesi, allo scopo di screditare il movimento partigiano comunista. Questo libro, finalmente, fa chiarezza sulla storia personale del Moicano, sui veri responsabili e sulle ragioni segrete che portarono il movimento partigiano a scrivere una delle sue pagine più nere. Le ricerche svolte presso gli archivi di Londra e quelli della resistenza di Milano e di Bergamo, hanno permesso all’autrice di trovare nuovi documenti e di rileggere sotto una nuova luce quelli già noti.
DAL TESTO – “La città sembrava un fronte di guerra, con le strade pattugliate e controllate da postazione di mitragliatrici che avevano reso il cammino dei ragazzi verso la stazione avventuroso. Niente come la sensazione di pericolo scampato rende euforici degli adolescenti, e così i ragazzi parlavano in modo concitato, dandosi sulla voce e infarcendo i loro discorsi di espressioni dialettali e di millanterie. “Burdel a siv ad Furlè?”. A sentire la parlata romagnola, i ragazzi si voltarono e con un luminoso sorriso dipinto sul volto salutarono l’omone dell’espressione spavalda che s’era rivolto a loro. Era un miliziano di Forlì, un fascista romagnolo della prima ora che, dopo i primi scambi rituali per stabilire delle conoscenze comuni nei luoghi di Romagna che tutti e tre avevano frequentato, ben presto incominciò a parlare della nuova situazione che s’era creata in Italia. I ragazzi ascoltavano rapiti quelle parole che narravano di onore, di amor di patria, di tradimento, di vigliaccheria, di criminale collaborazionismo con quei nemici radendo al suolo le città italiane, e in loro risuonavano come l’eco di tutto ciò che avevano imparato anno dopo anno nei “sabati fascisti”, nei campi scuola e nelle adunate dei balilla”.
L’AUTRICE – Grazia Spada, insegnante di lingue e storica, ha svolto numerose ricerche negli archivi inglesi e italiani sul periodo della guerra partigiana. Questo è il suo primo libro.
INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Christopher Woods – Tavola delle abbreviazioni – Prologo – Il Moicano – Lo studente - Il battesimo del fuoco - Il comandante Paolo - Agente P220 - Col Soe nel Bergamasco - Aprile 1945 – I giorni di Rovetta - Giovedì 26 aprile - Venerdì 27 aprile - Sabato 28 aprile - La lettera anonima - Come ci fu propizia la fortuna - Sinossi – Il Moicano dopo la guerra – Un uomo d’azione, e non di penna - I ricordi rimossi – Per ragioni di opportunità e delicatezza – Postfazione – Note – Fonti – Bibliografia – Appendice – Documenti - Note |